Laureati Stem in Italia, salari più alti e più lavoro ma solo il 41% sono donne

Nel 2025 i laureati Stem in Italia guadagnano di più e trovano lavoro prima, ma la presenza femminile resta bassa e la disparità di genere pesa sul settore e sull’economia

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 14 Marzo 2025 08:06

Il 2025 si conferma un anno chiave per le discipline Stem (Science, Technology, Engineering e Mathematics) in Italia. Secondo uno studio di Telling Insights, realizzato in collaborazione con Generación Code (Regional Partner di Code.org) e Amazon, i laureati Stem percepiscono salari più alti rispetto a chi ha scelto percorsi di studio non Stem.

A cinque anni dalla laurea, il 91% di loro risulta occupato. Numeri che confermano come le materie tecnico-scientifiche rappresentino un potente acceleratore di opportunità lavorative e sviluppo economico per il Paese.

Ma la parità di genere è ancora lontana. Nonostante la crescente domanda di competenze Stem, solo il 41% dei laureati in queste discipline è donna. Un dato che è specchio della società: le donne sono ancora sottorappresentate nei settori meglio retribuiti.

Maggiore occupazione e salari più alti per i laureati Stem

Le lauree in ambito Stem si confermano una scelta vincente per chi cerca maggiore stabilità lavorativa e stipendi più alti. Secondo il rapporto, i laureati in discipline tecnico-scientifiche guadagnano in media il 14% in più rispetto a chi ha scelto corsi di laurea non Stem.

Il tasso di occupazione è tra i più alti nel panorama italiano: il 91% di chi si laurea in Stem trova lavoro entro 5 anni, contro l’87% dei laureati in altre discipline.

Lo studio evidenzia anche il contributo delle professioni Stem alla crescita economica del Paese: negli ultimi 5 anni, il settore ha apportato in media 0,36 punti percentuali annui alla crescita del Pil italiano.

Gender gap nelle lauree Stem: il peso della disparità di genere

Nonostante le opportunità, le donne nelle Stem sono ancora troppo poche. In Italia, rappresentano appena il 41% dei laureati Stem, a fronte di un 59% di uomini. Il divario è confermato anche da altri dati: nel 2023, solo 13,3 donne ogni 1.000 giovani risultavano laureate in discipline Stem, contro i 19,4 uomini.

Questo gap non è solo educativo, ma si riflette nel mondo del lavoro: le donne faticano a raggiungere le posizioni apicali e guadagnano meno dei colleghi uomini.

Secondo il Global Gender Gap Report 2024, ci vorranno ancora 134 anni per colmare la disparità di genere a livello globale. Basti pensare che in Europa, le donne percepiscono pensioni inferiori del 30% rispetto agli uomini, mentre in Italia il divario di genere nell’occupazione è tra i più alti dell’area OCSE.

Competenze Stem: la chiave per far crescere l’Italia

Colmare la disparità di genere nelle discipline Stem non è solo una questione di equità, ma anche di sviluppo economico. Secondo l’Agenzia Oni per l’empowerment femminile, se le donne partecipassero all’economia allo stesso livello degli uomini, il Pil pro capite potrebbe crescere del 20%.

Le Nazioni Unite stimano che investire sulle competenze femminili, soprattutto in ambito Stem, potrebbe raddoppiare il tasso di crescita globale nei prossimi dieci anni.

In Italia, una maggiore inclusione delle donne nelle carriere tecnico-scientifiche è considerata strategica anche per le sfide legate alla transizione digitale ed ecologica, che richiedono competenze sempre più specializzate in ambito tecnologico e scientifico.