Sanità, firmato il nuovo contratto per gli infermieri: aumenti fino a 172 euro

Il nuovo contratto del comparto sanità porta aumenti in busta paga, nuove indennità e orari flessibili. Cgil e Uil restano fuori dall’accordo

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

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È stato siglato oggi, presso l’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni), il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il comparto sanità, relativo al triennio 2022-2024. L’accordo, che riguarda 581mila tra infermieri, ostetriche e personale amministrativo, prevede un aumento medio mensile lordo di 172 euro per 13 mensilità.

Alla firma hanno detto sì Fials, Cisl, Nursind e Nursing Up. Assenti, come già in occasione della preintesa di giugno, Cgil e Uil, che hanno confermato la loro contrarietà. Dal momento che alcuni aumenti decorrono da gennaio 2024 e altri partiranno nel 2025, per molti dipendenti sono attesi arretrati in busta paga già a novembre.

Cosa dice il nuovo contratto

Una delle novità più rilevanti riguarda la progressione di carriera, con l’ampliamento della platea dei dipendenti che possono accedere all’area di elevata qualificazione. Oltre al percorso con laurea magistrale e un incarico di funzione di almeno tre anni, viene introdotta la possibilità di accesso anche per il personale in possesso di laurea triennale, accompagnata da un incarico di almeno sette anni, o titoli di studio equipollenti con lo stesso periodo di esperienza.

Sul fronte dell’organizzazione del lavoro, sono state riviste diverse norme contrattuali. Viene concessa, in via sperimentale e su base volontaria, la possibilità di concentrare l’orario settimanale di 36 ore su quattro giorni. È stato inoltre riconosciuto il buono pasto per i dipendenti in lavoro agile, con priorità di accesso a questa forma di lavoro per chi si trova in situazioni di disabilità o deve assistere familiari disabili. Inoltre, è stata regolamentata la possibilità di cumulare lo straordinario per i dipendenti con incarichi specifici, fino a un valore di 5mila euro.

Nuove tutele per il personale sanitario aggredito

Data la peculiarità del settore, è stata introdotta una tutela specifica per il personale aggredito da terzi, che prevede il patrocinio legale dell’Azienda e, su richiesta, un supporto psicologico. Infine, il contratto aggiorna le indennità di specificità infermieristica, di tutela del malato e di pronto soccorso.

Il contratto definisce il nuovo profilo professionale dell’assistente infermiere e estende le tutele relative a permessi, assenze, congedi e formazione. Come sottolineato dall’Aran, “particolare attenzione è stata riservata all’aumento dell’età media del personale”, con l’introduzione di politiche di “age management” per migliorare le condizioni di lavoro. Tra le altre novità, la possibilità di fruire delle ferie anche ad ore e la concessione di limitati periodi di part-time in deroga per esigenze temporanee.

Sindacati spaccati: sì di Cisl e Nursing Up, Cgil e Uil non firmano

Il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, ha espresso “grande soddisfazione” per un accordo definito “difficile e complicato, ma positivo”, che rappresenta una “buona base di partenza” per il prossimo Ccnl 2025-2027. Felice anche Antonio De Palma, presidente di Nursing Up, che ha definito la firma “una scelta coerente”, spinta dalla “conquista della progressione di carriera”. Tuttavia, avverte:

Questo contratto non è affatto risolutivo ma solo un punto di partenza. I veri giochi si faranno con il prossimo Ccnl.

Come avvenuto già a giugno, Cgil e Uil non hanno firmato l’accordo e hanno abbandonato il tavolo. La segretaria generale di Uil Fpl, Rita Longobardi, ha spiegato le ragioni della mancata sottoscrizione:

Il contratto non affronta in modo strutturale le criticità del comparto né recepisce le necessità rappresentate nel corso del negoziato con un aumento medio netto sul tabellare intorno ai 40 euro al mese, indennità ferme da troppi anni e nessun riconoscimento dell’indennità di esclusività e dell’adeguamento del valore economico del buono pasto.

La visione contrattuale, secondo la Uil, continua a basarsi su “meccanismi accessori e temporanei” come straordinari e prestazioni aggiuntive, invece che sul rafforzamento della retribuzione ordinaria.