Imprese premiano i dipendenti: dove sono i bonus più ricchi

Bonus una tantum ricchi e welfare aziendale "generosi" in Italia per tante società che hanno a cuore il benessere dei propri dipendenti: ecco quali pagano di più

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Molte imprese in Italia hanno a cuore il benessere dei propri dipendenti, destinando loro importanti bonus una tantum in denaro all’interno della busta paga o come benefit di altro genere. Tante sono infatti quelle che di anno in anno propongono un welfare aziendale sempre più elevato e, nel 2023, non è stata fatta eccezione.

Nell’anno in cui, più di tutti nel passato, l’inflazione si è fatta sentire forte nel nostro Paese col caro vita che si è abbattuto sulle tasche degli italiani, le aziende non si sono voltate dall’altro lato, anzi. E alcune di queste risaltano per la loro “generosità”, con i dipendenti che possono sorridere per i premi presto versati.

Le aziende con i bonus più ricchi

Un sostegno economico in un momento in cui inflazione e i rincari dell’energia e dei carburanti hanno fortemente colpito il potere d’acquisto. Questo, principalmente, è il motivo per cui tante aziende in Italia ricorrono ai bonus una tantum in busta paga o in welfare generosi, somme che fanno piacere ai dipendenti che sentono l’appoggio delle aziende.

Parliamo di società come ad esempio Ferrari, Eni, Poste Italiane e Intesta SanPaolo, che chiuderanno il bilancio del 2023 con fatturati da alcuni miliardi di euro, in crescita anche per specifiche condizioni dei mercati di riferimento, e che, potendolo fare, pensano al bene dei propri lavoratori.

Ma quali sono le aziende che hanno i bonus più ricchi? Primo fra tutti è il gruppo Ferrari, che eroga tra i premi più alti in Italia in questo 2023. Lo scorso anno la casa di Maranello, che ha chiuso con numeri da record e utili vicini al miliardo, ha messo a disposizione premi da 12.000 euro del 2022. Ma ora che le cose sono cambiate, con l’azienda del Cavallino che ha chiuderà ancora una volta l’anno in positivo, il premio è salito a 13.500 euro.

Tra l’altro, va sottolineato, nel contratto collettivo specifico di lavoro in Ferrari per il quadriennio 2023-2026 sono previsti aumenti salariali per i lavoratori superiori all’11%, e anche l’erogazione di 400 euro una tantum in due tranche e buoni carburante per 200 euro.

Anche Eni vanta un bonus una tantum importante. La società, di recente, ha annunciato che a novembre corrisponderà ai propri lavoratori 3.000 euro lordi, che si andranno ad aggiungere a una serie di altri benefici che rientrano nel piano straordinario di 85 milioni per supportare i dipendenti, non dirigenti, del gruppo. Come in Ferrari, anche Eni garantisce ulteriori benefit come i buoni pasto (aumentati da 5 a 8 euro per coloro che lavorano in smart working), così come un bonus carburante o di ricarica elettrica da 200 euro.

La divisione italiana del gruppo bancario francese Crédit Agricole ha chiuso invece la trattativa sul premio aziendale 2023, che nel 2024 garantirà al dipendente medio 1.900 euro. Ma non è finita qui, perché per ogni dipendente genitore di uno o più bambini che abbiano età compresa tra 1 e 3 anni, si aggiunge un contributo annuale per ciascun figlio di 1.000 euro in formula welfare da utilizzare per la copertura delle spese sostenute per le rette degli asili nido. È inoltre aumentato a 28 giorni il congedo parentale per i padri, che in precedenza si limitava ai 10 giorni previsti dalla legge nazionale.

I bonus una tantum per i dipendenti

Non sono solo i lavoratori delle aziende citate a far festa. Infatti, passando a Poste Italiane, il premio una tantum è di 1.000 euro. Si tratta, specifica l’azienda, di un bonus concordato ad agosto e in pagamento a novembre. Lo scopo, come già detto, è quello di “mitigare la dinamica inflattiva nel periodo di vigenza del presente accordo”.

Intesa SanPaolo, invece, ha annunciato l’intenzione di “anticipare” ai propri dipendenti le richieste della piattaforma sindacale per il nuovo contratto nazionale. L’accordo prevede il ripristino della base piena di calcolo del Tfr, un aumento di circa 200 euro lordi per l’inquadramento medio, che nel 2024 dovrebbe arrivare fino a 435 euro.

Nel settore alimentare Ferrero, che di recente ha aperto le assunzioni, ha definito un premio per l’esercizio 2022-2023 con importo target di 2.450 euro. Lavazza per l’anno in corso conta un premio con un valore fino a 3.600 euro sulla base dei risultati conseguiti dalla società nel 2022. Mentre il nuovo trattamento integrativo di Barilla nel triennio potrà raggiungere fino 8.790 euro e la possibilità di convertirne una parte in welfare.