Lavori estivi sottopagati? 5 cose che puoi fare subito per avere i soldi che ti spettano

Se sei un lavoratore o lavoratrice stagionale, sappi che se il datore non ti paga in tutto o in parte lo stipendio, hai vari strumenti di supporto per tutelare i tuoi diritti

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Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Chi cerca lavoro durante l’anno, in estate potrebbe trovare maggiori chance di firmare un contratto. Basti pensare infatti alle attività stagionali come quelle del mondo della ristorazione o del turismo, ma anche agli impieghi temporanei in qualche negozio delle località turistiche: essi offrono un terreno in cui ‘pescare’ non poche opportunità di lavoro.

Specialmente chi è giovanissimo ed è fresco di diploma potrebbe considerare l’idea di svolgere il ruolo di commesso, cassiere, barista o cameriere, per fare un po’ di esperienza utile al CV e guadagnare denaro extra. In tali circostanze, però, i casi di cronaca ci informano spesso dei rischi in gioco: lavori sottopagati o implicanti mansioni che non erano state pattuite in origine non sono affatto una rarità, e in molti si domandano cosa fare e come risolvere il problema dello stipendio versato per una cifra non corrispondente all’importo stabilito.

Ecco cosa sapere a riguardo.

Come evitare le attività stagionali sottopagate

Prevenire è meglio che curare, si direbbe. E infatti il lavoratore o la lavoratrice, giovane o meno giovane, farebbe sempre bene a conoscere i propri diritti approfonditamente e anteriormente all’inizio dell’attività stagionale ed estiva. Con il termine lavoro stagionale – lo ricordiamo – si fa riferimento, generalmente, all’attività svolta ciclicamente perché legata a un determinato periodo (o a più periodi) dell’anno.

In questi casi la forma del contratto dovrà essere scritta, in quanto il contratto di lavoro stagionale è – a tutti gli effetti – un contratto di lavoro a termine e, conseguentemente, ne conserva i classici adempimenti e obblighi. In primis, la messa nero su bianco dell’accordo delle parti e le iscrizioni Inps/Inail del lavoratore.

Il contratto in oggetto chiarirà aspetti come l’identità delle parti e, per quanto riguarda l’azienda o il datore di lavoro, la ragione sociale, il codice fiscale e la partita Iva.

Inoltre nel testo dovrai poter ritrovare i dati del ruolo, del Ccnl applicato, del luogo e dell’orario di lavoro, della retribuzione e di tutti gli altri dettagli sulle condizioni d’impiego. Esso informa le parti sui diritti e doveri e offre una protezione legale in caso di conflitti o dispute.

In particolare, nel contratto di lavoro dovrà essere incluso l’inquadramento del lavoratore stagionale, insieme con le mansioni, la qualifica e – soprattutto – il trattamento economico.

Per evitare brutte sorprese in busta paga è essenziale, a questo proposito, controllare che la retribuzione che emerge dal contratto sia conforme a quella fissata dalla contrattazione collettiva, secondo il livello d’inquadramento contrattuale del lavoratore stagionale. Ad incidere su tale inquadramento saranno l’esperienza e le mansioni concretamente svolte.

La diffida

Non basta soltanto conoscere i propri diritti e doveri di cui nel contratto di lavoro e nel Ccnl di riferimento. Farai bene a tenere sempre traccia delle ore lavorate e delle tue mansioni quotidiane, conservando tutte le buste paga e i documenti relativi ai pagamenti ricevuti.

Qualora dovessi scoprire di essere stato sottopagato, potrai anzitutto fare un sollecito verbale o inviare una diffida scritta (a mezzo raccomandata o Pec), anche per il tramite di un tuo legale di fiducia. Si tratta di un primo passo con cui spingere il tuo datore di lavoro a rimettersi sui binari della correttezza e del rispetto delle regole, anche e soprattutto in tema di stipendio.

La denuncia all’Ispettorato del lavoro

Qualora il tuo datore di lavoro persista nel non riconoscerti quanto dovuto, potrai fare un passo ulteriore. Se chi ti ha assunto ti ha sottopagato oppure non ti ha pagato le ore di straordinario, non ti ha mai fatto vedere il contratto oppure ti ha inquadrato ad un livello inferiore, o non ancora non rispetta le regole in tema di orario di lavoro, sappi che potrai difenderti dalle violazioni rivolgendoti – con un reclamo – all’Ispettorato del lavoro.

Nella denuncia a quest’ultimo, sarà necessario dettagliare:

  • i dati identificativi dell’azienda o datore di lavoro;
  • la sua posizione Inps ed Inail;
  • la descrizione concisa e sintetica della violazione;
  • ulteriori dettagli utili a chiarire le responsabilità datoriali.

Salva la possibilità di previo accordo bonario con cui ‘sbloccare’ il pagamento del dovuto, l’Ispettorato avrà il potere di avviare l’ispezione e, nell’ambito di essa, il datore dovrà provare di non aver commesso le violazioni contestate – per scansare le sanzioni amministrative previste dalla legge. Proprio in questi frangenti, sarà utilissimo essere muniti di tutta la documentazione possibile, come buste paga, registrazioni delle ore lavorate e qualsiasi comunicazione scritta con il datore di lavoro, che possa rafforzare la propria posizione.

Redatta una relazione finale, l’Ispettorato del lavoro potrà infatti infliggere un ordine di pagamento del dovuto, salve ulteriori iniziative legali qualora il datore di lavoro non adempia spontaneamente.

Il supporto di sindacati, avvocati e consulenti del lavoro

Ricordiamo inoltre che, in questi frangenti, il lavoratore o la lavoratrice sono comunque liberi di affidarsi all’assistenza dei consulenti del lavoro, ossia professionisti che possono dare consulenza e assistenza legale in merito a questioni lavorative, aiutando a capire quali sono i propri diritti.

Alternativamente, anche il supporto di un patronato o sindacato della propria categoria lavorativa potrà rivelarsi essenziale. Grazie a questi ultimi potrai ricevere assistenza (gratuita) in caso di lavoro sottopagato ed essere aiutato nella preparazione di tutta la documentazione utile e di denunce o richieste di intervento.

Se la situazione si rivela particolarmente complessa e/o se il tuo datore di lavoro si oppone al riconoscimento di quanto ti spetta come stipendio, potrai certamente rivolgerti ad un avvocato, con cui valuterai eventuali iniziative in tribunale (ad es. procedimento per decreto ingiuntivo se muniti di busta paga come prova del credito).

Grazie all’interazione con questi soggetti e associazioni, il lavoratore o la lavoratrice stagionale, e sottopagato/a, potrà ambire ad un tempestivo recupero delle somme spettanti.

Possibilità di dimissioni senza preavviso

Infine ricordiamo che il lavoratore stagionale, in ipotesi di mancato versamento della retribuzione, o di suo parziale versamento, è certamente legittimato a recedere dal rapporto di lavoro senza preavviso, rispettando le modalità previste dalla legge.

Si tratta infatti di un inadempimento del datore di lavoro, ossia di una “giusta causa” di recesso (art. 2119 Codice Civile). Anche in queste circostanze sarà possibile accedere alla Naspi.