Congedo di paternità, opposizioni unite: cosa prevede la nuova proposta di legge

Congedo di paternità e maternità paritari? I partiti d'opposizione ci lavorano con l'obiettivo di convincere il governo: ecco la proposta che può far cambiare idea

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

I partiti di opposizione fanno fronte comune in materia di congedo di paternità, con l’obiettivo di cercare di convincere il governo a mettere sullo stesso piano madri e padri dopo la nascita di un figlio. Al momento, infatti, l’ago è sbilanciato verso quello di maternità, più lungo e sostanzioso, mentre ai papà vengono concessi appena 10 giorni che di certo non sono sufficienti per la piena condivisione delle responsabilità famigliari.

E dopo la bocciatura da parte del governo dell’iniziativa della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, condivisa dagli altri partiti del centrosinistra, per inserire la norma con un emendamento in legge di Bilancio, i gruppi di minoranza si preparano a tornare alla carica per ampliare il congedo di paternità.

Congedo di paternità, cosa vogliono i partiti

La richiesta, almeno per il momento, sembra chiara: congedo paritario per mamme e papà. Il congedo di maternità, infatti, oggi è abbastanza ampio e si estende per 5 mesi, cosa che invece per i papà è utopia. Il congedo di paternità, infatti, oggi è di appena 10 giorni, briciole rispetto a quello delle mamme che poi, una volta che il padre rientra a lavoro, si trovano ad affrontare da sole per buona parte della giornata l’esperienza genitoriale.

Guardando poi al congedo di sedici settimane in Spagna, quel che ottiene il padre italiano fa rabbrividire.

Motivo per il quale le forze d’opposizione vorrebbero fare fronte comune per portare avanti una proposta che farebbe fare all’Italia un passo avanti decisivo. L’idea, infatti, sarebbe quella di portare a 5 mesi il congedo di paternità, un periodo esteso che non solo farebbe bene al papà stesso, ma anche alle madri che molto spesso dopo la maternità non rientrano al lavoro perché non riescono a conciliare la vecchia vita con la nuova.

Il fronte comune dell’opposizione

E allora i gruppi d’opposizione guardano all’obiettivo con speranza. Il M5s, con la senatrice Alessandra Maiorino, ha ricordato l’impegno sin dalla scorsa legislatura e ora auspica una convergenza con le altre forze di opposizione per portare avanti la proposta, col Pd che si è detto disponibile a lavorare sul congedo paritario.

Al Senato è stato approvato un ordine del giorno alla manovra che prevede di potenziare il congedo di paternità fino ad una completa equiparazione tra i genitori, un primo passo importante. Ci sta anche Riccardo Magi, segretario di +Europa che ha sottolineato che è “bene discutere e convergere su questo genere di proposte, misure concrete a favore di famiglie e giovani al di là della retorica”. Per +Europa, infatti, quello del congedo parentale obbligatorio iniziale per entrambi i genitori più un congedo facoltativo era obiettivo del programma elettorale.

Ed Elena Bonetti, di Azione, da ex ministra delle Pari opportunità ha ricordato un punto importante: “Ai tavoli ci si siede sempre, ma qui non si inizia da zero. L’interlocuzione si deve basare su una premessa: il Family Act prevede all’articolo 3 l’aumento del congedo obbligatorio di paternità e la promozione di congedi paritari. Una legge votata anche da Lega e FI. Il governo deve mantenere gli impegni”.

Non resta quindi che attendere, perché qualcosa potrebbe muoversi già in queste prime settimane del 2024.