Una delle domande più ricorrenti che si pongono ai bambini è la seguente: “Cosa vuoi fare da grande?”. Tra le varie risposte a questo quesito, una particolarmente frequente è: “Il pompiere (o Vigile del Fuoco)”. Tra il sogno di un bambino e la realizzazione dello stesso, però, ci sono dei requisiti (fisici e non) da soddisfare, un concorso pubblico e alcune prove da sostenere e superare.
A questo proposito, è opportuno subito precisare che è possibile anche diventare un Vigile del Fuoco volontario: in questo caso specifico, non c’è bisogno di sostenere il concorso ma è necessario seguire una precisa procedura alternativa. È arrivato ora il momento di scoprire, più nel dettaglio, come diventare Vigile del Fuoco e come diventare un Vigile del Fuoco volontario.
Indice
Cosa fare per diventare un Vigile del Fuoco effettivo
Chi vuole diventare un Vigile del Fuoco, come abbiamo già anticipato, deve sostenere (e ovviamente superare) un concorso pubblico. Il processo di selezione è avviato attraverso un bando, il quale deve essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale IV serie speciale concorsi ed esami e reso disponibile sul sito ufficiale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, istituito nel 1941 e comprendente sia i Vigili del Fuoco Permanenti che i Vigili del Fuoco Volontari. Il reparto responsabile dei concorsi pubblici per diventare Vigile del Fuoco è l’Area I della Direzione Centrale per gli Affari Generali.
In aggiunta alla posizione di Vigile del Fuoco, le qualifiche dell’area tecnico-operativa del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, accessibili solo tramite concorso pubblico, includono poi: vice ispettore antincendi, vice direttore, vice direttore medico e vice direttore ginnico-sportivo. Per quanto riguarda l’area amministrativo-contabile, esse sono invece: vice collaboratore amministrativo-contabile e funzionario amministrativo-contabile, vice direttore. Infine, per quanto concerne l’area tecnico informatica, sono: vice collaboratore tecnico-informatico e funzionario tecnico-informatico vice direttore.
Quali sono i requisiti per diventare un Vigile del Fuoco effettivo
I requisiti generali necessari per prendere parte a un concorso pubblico per diventare un Vigile del Fuoco effettivo (o permanente) sono quelli richiesti per la partecipazione ai concorsi per l’accesso ai pubblici impieghi (la cittadinanza italiana, il godimento dei diritti politici, la regolare condotta civile e morale etc.).
Per accedere alla qualifica di Vigile del Fuoco è necessario avere un titolo di studio pari o superiore al diploma di istruzione secondaria di primo grado (ossia la licenza media inferiore). È previsto anche un limite di età per l’accesso alla qualifica di Vigile del Fuoco.
Secondo il recente bando del 2022, coloro che desiderano partecipare al concorso devono avere un’età massima di 26 anni. Per il personale volontario del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, iscritto da almeno un anno negli elenchi dedicati, il limite di età è stabilito a 37 anni
I requisiti psico-fisici e attitudinali per accedere alla qualifica di Vigile del Fuoco, invece, sono stati regolamentati dal D.M. 228/93 e dal D.P.C.M. 233/93, ma nel corso degli anni hanno subito alcune modifiche. Per esempio, il D.P.R. 207/2015 ha abolito il requisito fisico del limite di altezza per l’ingresso nelle Forze Armate. Alla luce di ciò, attualmente, l’unico requisito fisico per diventare pompiere è quello di possedere una sana e robusta costituzione.
Tra i requisiti per diventare Vigile del Fuoco c’è, poi, quello di avere la piena integrità mentale. L’idoneità dei requisiti fisici e psicologici è accertata attraverso una specifica visita medica alla quale tutti i candidati devono sottoporsi una volta attivato l’iter del concorso pubblico per diventare un Vigile del Fuoco.
Come funziona il concorso per diventare un Vigile del Fuoco
Il concorso pubblico per diventare un Vigile del Fuoco prevede diverse prove. La prima, definita prova pre-selettiva, si compone di alcune domande a risposta multipla su materie della scuola dell’obbligo e di alcuni quesiti di tipo logico, deduttivo e di pensiero analitico. La prova successiva è la prova motorio-attitudinale, che serve all’accertamento del requisito fisico precedentemente citato. Durante la prova, è necessario dimostrare di saper essere in grado di usare le attrezzature e i mezzi operativi utilizzati dai pompieri, oltre che di essere prestanti dal punto di vista fisico su terra e in acqua.
Superate le due prove, è necessario poi sostenere il colloquio finale. La prova orale si concentra sull’organizzazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e sulle sue competenze, sulle materie legate al titolo di studio previsto per l’accesso al concorso pubblico per diventare pompiere e su elementi base di informatica. È in questa fase conclusiva, inoltre, che vengono presi in considerazione (e calcolati ai fini del punteggio finale) i titoli di studio in possesso del candidato.
L’iter per diventare un Vigile del Fuoco non termina, però, con il superamento del concorso pubblico. È, infatti, prevista una fase di formazione, che ha la durata di 12 mesi, di cui 9 di formazione teorica e 3 di tirocinio pratico. Solo a questo punto si diventa a pieno titolo un pompiere. Ma non è finita qui: dopo 5 anni dall’inizio della carriera è possibile essere “promossi” e diventare Vigile del Fuoco qualificato, esperto o coordinatore, entrare nei nuclei specializzati o ottenere posizioni amministrative e dirigenziali.
Cosa fare per diventare un Vigile del Fuoco volontario
Fino a questo momento abbiamo descritto l’iter per diventare un Vigile del Fuoco effettivo. Come detto, però, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco prevede anche un’altra figura: è quella del Vigile del Fuoco volontario.
Chi sono i Vigili del Fuoco volontari e cosa fanno
I Vigili del Fuoco volontari sono cittadini italiani, di entrambi i sessi, che, in possesso dei requisiti richiesti a norma di legge, presentano la propria domanda d’iscrizione nei quadri del personale volontario del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di residenza. Durante l’espletamento delle loro funzioni, i Vigili del Fuoco volontari hanno la qualifica di Agenti o Ufficiali di Polizia Giudiziaria (dipende dal loro grado). Hanno in dotazione una divisa (simile a quella da Vigile del Fuoco effettivo) e l’equipaggiamento, da restituire nel caso in cui dovessero cancellarsi dagli elenchi del personale volontario. Inoltre, hanno gli stessi doveri dei Vigili del Fuoco permanenti.
Generalmente, essi lavorano in specifici distaccamenti dotati di mezzi antincendi e con squadre proprie, che dipendono dal Comando Provinciale. I distaccamenti dei Vigili del fuoco volontari sono dislocati su quasi tutto il territorio italiano. Nei comandi dove essi non esistono, i Vigili del Fuoco volontari in servizio sono inseriti nelle squadre di soccorso dei Vigili del Fuoco permanenti.
I Vigili del Fuoco volontari hanno i medesimi obblighi dei Vigili permanenti ma non sono vincolati da un rapporto di impiego e svolgono la loro attività quando ce n’è bisogno. In caso di catastrofi o pubbliche calamità, infatti, possono essere chiamati in servizio temporaneo e possono essere destinati in qualsiasi località. Nell’eventualità in cui si riveli necessario, i Vigili del Fuoco volontari possono essere chiamati in servizio temporaneo per un massimo di 20 giorni. Il datore di lavoro per cui lavora un Vigile del Fuoco volontario deve obbligatoriamente lasciarlo disponibile e deve mantenergli il posto di lavoro.
Come si diventa un Vigile del Fuoco volontario
Chi intende diventare un Vigile del Fuoco volontario deve inoltrare la propria domanda presso il Comando Provinciale di residenza oppure presso il Comando dei Vigili del Fuoco della provincia limitrofa (nel caso in cui desideri essere impiegato proprio lì). È incompatibile con la domanda per occupare la posizione di Vigile del Fuoco volontario:
- il personale permanente in servizio nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco;
- il personale delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e delle altre istituzioni pubbliche preposte all’ordine e alla sicurezza pubblica, a eccezione degli appartenenti ai Corpi di Polizia degli enti locali, previo nulla osta delle amministrazioni competenti;
- gli amministratori di società e dei titolari di impresa che producono, installano, commercializzano impianti, dispositivi e attrezzature antincendio e dei titolari di istituti, enti e studi professionali che esercitano attività di formazione, vigilanza, consulenza e servizi nel settore dell’antincendio.
Prima di essere assegnato alle mansioni di servizio, l’aspirante Vigile del Fuoco volontario è tenuto a frequentare un corso di formazione tecnico-professionale della durata di 120 ore. Al termine del corso, è prevista una prova di idoneità. Il neo Vigile del Fuoco volontario è poi assegnato alla sede più vicina alla propria residenza. I Vigili del Fuoco volontari sono inoltre tenuti a frequentare periodici corsi di addestramento pratico presso il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di residenza.
I Vigili del Fuoco volontari possono diventare effettivi?
I Vigili del Fuoco volontari possono diventare Vigili del Fuoco effettivi. Anzi, hanno una corsia preferenziale di accesso ai concorsi pubblici per diventare Vigili del Fuoco permanenti, dal momento che a loro è riservata una parte del totale dei posti disponibili. Il decreto legislativo 6 ottobre 2018 ha stabilito che i posti riservati al personale volontario nei concorsi pubblici per l’assunzione di Vigili del Fuoco effettivi sono pari al 35% del totale (in precedenza questa percentuale era pari al 25%). A tal proposito è opportuno precisare che tale riserva nei concorsi è destinata ai Vigili del Fuoco volontari che, alla data di indizione del bando di concorso, sono iscritti negli appositi elenchi da almeno 3 anni e hanno effettuato non meno di 120 giorni di servizio.