Consigli e istruzioni per leggere la busta paga

Le diverse voci della busta paga possono essere difficili da leggere: ecco come fare e qualche consiglio

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Pubblicato: 16 Febbraio 2016 15:05Aggiornato: 17 Maggio 2024 08:54

Ogni mese, quando arriva la busta paga, il primo istinto è quello di scorrere subito fino in fondo per vedere l’importo netto percepito. Tuttavia, comprendere come si arriva a quell’importo può sembrare un compito complesso.

La busta paga contiene infatti molte informazioni essenziali e saperla leggere correttamente è fondamentale sia per i lavoratori dipendenti e parasubordinati, sia per i datori di lavoro e i committenti che devono gestire stipendi, tasse e contributi.

Per togliere ogni dubbio e affrontare la lettura della busta paga con serenità, ecco una guida completa con alcuni consigli pratici.

Busta paga: cos’è e come è strutturata

La busta paga rappresenta un documento essenziale che viene corrisposto mensilmente e riporta tutte le informazioni relative alla retribuzione, alle ritenute fiscali e previdenziali, che il lavoratore ha percepito per il periodo di lavoro considerato.

Questo documento è fondamentale in quanto evidenzia i rapporti tra il lavoratore, il datore di lavoro, lo Stato e gli Enti previdenziali, come ad esempio l’INPS e l’INAIL. È uno strumento utile che consente al lavoratore di confrontare l’ammontare del proprio stipendio con quanto previsto nel contratto di lavoro e nei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) applicabili.

Come leggere la busta paga: istruzioni iniziali

Per leggere la busta paga bisogna partire dall’intestazione, che contiene una serie di voci.

  • Mese di retribuzione per il quale viene erogato lo stipendio al lavoratore;
  • dati dell’azienda: codice azienda, numero di posizione INAIL e numero di posizione INPS;
  • dati anagrafici del lavoratore e riferimenti contrattuali: cognome e nome, posizione INAIL e INPS, numero di matricola aziendale, data di assunzione ed eventuale data di fine rapporto, tipo di CCNL, qualifica (funzione lavorativa), mansione (attività concretamente svolta), livello (inquadramento del lavoratore in base al CCNL in relazione alla qualifica e alle mansioni).

In questa prima sezione sono indicate anche quelle voci che formano la retribuzione di fatto del lavoratore:

  • paga base (o minimo tabellare) che è fissata dal contratto collettivo in base alla categoria, alla qualifica del lavoratore e agli scatti di anzianità;
  • contingenza, cioè un’indennità per compensare la perdita di potere d’acquisto delle retribuzioni (dal 2001 non è più aggiornata e rimane fissa);
  • E.D.R. (Elemento Distinto della Retribuzione) che è una somma mensile di € 10,33 per tredici mensilità, fissa per tutti i lavoratori del settore privato senza distinzione di qualifica o di contratto collettivo applicato.

Come leggere la busta paga e la retribuzione effettiva

Nella seconda parte della busta paga sono presenti varie voci che indicano le prestazioni del lavoratore nel mese di riferimento al lordo di trattenute e contributi e consentono di comprendere l’effettivo stipendio percepito dal lavoratore, cioè la retribuzione effettiva. Eccole:

  • Ore ordinarie;
  • premi;
  • ore straordinari;
  • indennità, cioè la cosiddetta retribuzione indiretta: i giorni di ferie goduti, i permessi, le festività, la malattia, l’infortunio, la maternità etc.

In determinati periodi possono essere presenti anche altre somme come ad esempio la tredicesima o quattordicesima mensilità, anticipi sul TFR, premi di produttività, etc.

Le ferie: come si leggono in busta paga

Di solito, le voci relative alle ferie si trovano nella parte inferiore della busta paga. Le caselle da esaminare sono:

  • ferie maturate;
  • ferie godute;
  • ferie residue.

È importante fare attenzione a non confondere le ferie, che di solito sono espresse in giorni, con i permessi (Par), che invece vengono espressi in ore. Quando un dipendente usufruisce di un periodo di vacanza, come ad esempio durante le ferie estive, nel cedolino di quel mese troverà un’altra voce nella parte centrale. Qui vengono riportate la retribuzione, le trattenute, le addizionali, eccetera. Si tratta della retribuzione relativa ai giorni di ferie godute in quel mese che viene distinta da quella complessiva del mese.

Se si desidera comprendere come interpretare la busta paga in caso di un contratto part-time, è importante considerare che quest’ultima dovrebbe indicare la percentuale di riduzione dell’orario di lavoro rispetto a quello standard. Le regole per la maturazione delle ferie e dei permessi variano a seconda che si tratti di un contratto full-time o part-time orizzontale, part-time verticale o misto. È possibile verificare nella sezione apposita della busta paga quali ferie e permessi sono stati goduti e accumulati dal lavoratore.

L’ultima sezione della busta paga

Nell’ultima sezione della busta paga, si trovano invece le seguenti informazioni:

  • Dati previdenziali: collocati nella colonna delle ritenute e comprendono l’imponibile previdenziale e il totale contributi;
  • Dati fiscali: ovvero l’imponibile fiscale, l’imposta lorda IRPEF, l’imposta netta IRPEF, le detrazioni d’imposta, il totale delle trattenute IRPEF, le addizionali IRPEF;
  • TFR (Trattamento di Fine Rapporto): comprende il TFR lordo annuo, calcolato come la somma di tutte le mensilità lorde maturate divise per 13,5, e l’imponibile TFR, che rappresenta la somma di tutte le quote maturate anno per anno;
  • Stipendio netto: è l’ultima voce riportata sulla busta paga ed è la somma che effettivamente viene percepita dal lavoratore. Deriva dalla retribuzione lorda al netto degli oneri sociali e delle trattenute fiscali a carico del dipendente.

Festività in busta paga e retribuzione

La retribuzione per le festività viene corrisposta anche in situazioni di assenza dal lavoro dovute a motivi quali malattia, infortunio, maternità, ferie, permessi e sospensione dal lavoro per cause indipendenti dalla volontà del lavoratore. Se i dipendenti scelgono di non usufruire della giornata festiva e decidono di lavorare comunque, hanno diritto sia alla retribuzione del giorno festivo sia al riconoscimento delle relative maggiorazioni per il lavoro svolto in una giornata festiva. È consigliabile per i datori di lavoro che intendono far svolgere attività nei giorni festivi giungere a un accordo individuale con ciascun dipendente interessato.
La busta paga comprende diverse voci sia dal punto di vista fiscale che contributivo. È importante, dunque, comprendere al meglio come leggere quest’ultima ogni mese per poter valutare in modo accurato la propria retribuzione e i contributi versati.