Assegno di inclusione, pagamento in arrivo: per chi è sospeso e come rimediare

Al via le erogazioni di marzo dell'Adi ad eccezione dei beneficiari che non hanno aggiornato l'Isee al 2024, per i quali è prevista la sospensione del sussidio

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

A partire da mercoledì 27, l’Inps comincerà a pagare le mensilità di marzo dell’Assegno di inclusione destinate alle famiglie che già percepiscono l’aiuto economico e i nuclei che hanno fatto domanda in tempi più recenti, a patto che sia stata accolta la richiesta e la sottoscrizione del patto di attivazione digitale sia arrivata entro febbraio. Lo comunica lo stesso Istituto di previdenza in una nota, nella quale si ricorda che proprio da marzo, per ottenere il sussidio, è necessario aver aggiornato l’Isee al 2024.

I pagamenti dell’Adi di marzo

Dal 27 marzo, infatti, come specifica l’Inps “verranno anche disposte le decadenze per le domande per le quali, in sede di rinnovo, non risulti confermato il possesso dei requisiti”.

“A partire dai pagamenti della mensilità di marzo, è necessario avere un’attestazione Isee 2024. Pertanto, nel caso in cui non venga rilevata, le prestazioni già in corso di erogazione basate su un Isee 2023, verranno sospese fino alla presentazione della nuova Dsu”, scrivono dall’Istituto previdenziale, sottolineando che “l’erogazione verrà ripresa dopo che, sulla base dell’Isee in corso di validità, venga confermato il possesso dei requisiti per l’accesso alla prestazione”.

Per aggiornare in modo semplice la propria Dichiarazione sostitutiva unica è possibile acquisire la Dsu precompilata attraverso la sezione dedicata dell’Inps “Portale unico ISEE”, dove sono indicati dati anagrafici, reddituali e patrimoniali del nucleo familiare, tra quelli auto dichiarati e quelli inseriti automaticamente dall’Istituto e dall’Agenzia delle Entrate. Nel modulo bisogna fare attenzione che:

  • il nucleo familiare sia quello dichiarato alla data di presentazione della dichiarazione;
  • i redditi siano riferiti al secondo anno solare precedente la presentazione della Dsu;
  • il patrimonio mobiliare e immobiliare sia quello posseduto alla data del 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione della Dsu.

Per acquisire la Dsu precompilata è poi necessario compilare i modelli base, anche richiedendo di precaricare le informazioni contenute nell’ultima Dsu presente nel sistema informativo dell’Isee (dati precaricati) e sottoscrivere quanto auto dichiarato (qui abbiamo parlato del conteggio dei titoli di stato nell’Isee per ottenere l’Assegno di inclusione).

Per completare la Dsu e ottenere l’Isee bisogna infine inviare i dati auto dichiarati al Sistema informativo dell’Isee e ricevere l’autorizzazione alla precompilazione da tutti i componenti maggiorenni del nucleo attraverso l’accesso al Sistema informativo dell’Isee con le credenziali d’accesso (SPID, CIE o CNS) (qui avevamo spiegato come fare in caso di Assegno di inclusione sospeso).

La nota dell’Inps

L’Inps ricorda anche che coloro a cui spetta il primo pagamento dell’Adi, riceveranno un Sms o una mail per avvisare della disponibilità della carta di inclusione presso qualsiasi ufficio postale con la prima mensilità spettante accreditata (qui per conoscere le date di pagamento di marzo dell’Assegno di inclusione).

Secondo l’aggiornamento dell’Inps sul numero dei percettori dell’Assegno di inclusione, a marzo risultano essere 589.291 le famiglie che ricevono il sussidio, per complessive 1.240.584 persone.

“Sono dati in costante aggiornamento poiché l’assegno di inclusione è stato introdotto solamente a gennaio scorso e sono ancora migliaia le domande che continuano ad affluire giornalmente nei sistemi Inps”, scrive ancora l’Istituto, forse anche per mettere le mani avanti per il mancato raggiungimento della cifra stimata a regime di 737mila famiglie.