Assegno unico, arretrati recuperabili entro il 30 giugno 2024: come fare domanda

Se l'Isee non è aggiornato ma nel nucleo familiare sono intervenute variazioni è bene mettersi in regola con una nuova Dsu: in caso contrario si rischia l'importo minimo dell'Assegno unico. Occorre presentare una nuova Dsu

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il pagamento dell‘Assegno unico di aprile viene erogato dall’Inps nei giorni 17, 18 e 19. Chi non abbia presentato un Isee aggiornato potrebbe però ritrovarsi con un pagamento pari all’importo minimo che ammonta a 57 euro. Per evitare la decurtazione occorre aggiornare la propria posizione di fronte all’istituto di previdenza.

Assegno unico e Isee non aggiornato

L’importo minimo è quello erogato a chi abbia un Isee superiore al tetto massimo di 45.574.96 euro. Ed è quello che viene assegnato anche a chi abbia un Isee non aggiornato. Dal 2023 il governo Meloni ha approvato il rinnovo automatico della domanda per chi già riceve l’Assegno unico. Tale misura viene però erogata in base ai dati già a disposizione dell’Inps. Ogni variazione nel nucleo familiare va dunque comunicata tramite la presentazione di una Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) aggiornata. Chi ancora non abbia regolato la propria posizione può farlo entro il 30 giugno 2024.

Come presentare la Dsu aggiornata per l’Assegno unico

Per presentare una nuova dichiarazione è possibile rivolgersi a un Caf oppure accedere (tramite Spid, Cie o Cns) alla sezione Isee del sito Inps. Una volta entrati occorre cliccare il bottone “utilizza lo strumento” e poi “accedi come cittadino”. La versione precompilata dell’Isee contiene i dati autodichiarati dal cittadino insieme a quelli precompilati forniti dall’Inps e dall’Agenzia delle Entrate. In questo caso vanno solo modificati i parametri obsoleti. La versione non precompilata va invece integralmente scritta da chi avanza la richiesta. La finestra per evitare il taglio nella mensilità di marzo si chiudeva infatti il 29 febbraio. Ultimata l’operazione, l’Inps provvederà ad adeguare gli importi già adeguati quest’anno a partire dal mese di marzo 2024 con i rispettivi arretrati.

A quanto ammonta l’Assegno unico 2024

L’importo dell’Assegno unico universale nel 2024 parte da un minimo di 57 euro a figlio per chi ha un Isee oltre 45.574,96 e per chi non presenta del tutto il documento. L’importo massimo è di 199,4 euro per redditi fino a 17.090,61 euro. La misura si applica a tutte le tipologie di lavoratori.

A chi spetta l’Assegno unico e universale per i figli a carico

L’assegno è un sostegno economico per le famiglie con figli a carico e viene attribuito per ogni figlio:

  • minorenne (per i nuovi nati decorre dal settimo mese di gravidanza);
  • per ogni figlio fino a 21 anni (in caso frequenti un corso di formazione scolastica, professionale o sia iscritto all’università, in caso svolga un tirocinio o un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui, in caso di disoccupazione con contestuale registrazione presso il centro per l’impiego e infine in caso svolga il servizio civile);
  • senza limiti di età per i figli disabili.

Assegno unico fuori dal calcolo Isee

Il governo Meloni punta a una riforma dell’Isee: dal 2024 è stato annunciata l’estromissione dell’Assegno unico dal calcolo dell’Indicatore della situazione economica equivalente. Il motivo è che il computo dell’Assegno unico nell’Isee fa lievitare l’indicatore, rischiando di tagliare fuori le famiglie da altri bonus. La richiesta di modifica dei parametri Isee è arrivata dal Forum delle famiglie.