El Salvador primo Paese ad adottare il bitcoin come valuta legale

El Salvador, svolta storica: pronti 200 sportelli per ritirare la criptovaluta, a ogni cittadino l'equivalente di 30 dollari in bitcoin

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

Da oggi El Salvador è il primo paese al mondo ad aver ufficialmente dato corso legale al bitcoin. Il piccolo Paese dell’America Centrale ha deciso di adottare la criptovaluta come moneta alternativa a quella nazionale, il dollaro americano, che a sua volta ha sostituito la moneta locale (il colon salvadoregno, SVC) nel 2001.

Il progetto è stato finanziato da un fondo di 150 milioni di dollari, il mese scorso è iniziata l’installazione di bancomat bitcoin, dove i cittadini possono convertire la criptovaluta in dollari statunitensi e ritirarla in contanti.

Ieri il presidente di El Salvador, Nayid Bukele, ha dato la notizia via Twitter dell’acquisto di 200 nuovi bitcoin che hanno portato le riserve complessive a 400 bitcoin. Al cambio ufficiale di ieri contro dollaro (51.923,8), significa un esborso di 20,7 milioni di dollari.

Bitcoin valuta nazionale, il progetto

Il progetto di introduzione della criptovaluta negli scambi commerciali salvadoregni è stato annunciato all’inizio di giugno dal presidente Nayib Bukelee subito trasformato in legge dal Parlamento ampiamente controllato dalle forze filogovernative. Si tratta di un progetto ardito, che vuole trasformare completamente una nazione di 6,4 milioni di abitanti, con un reddito medio pro capite di 4.100 dollari, con un prodotto interno lordo che deriva al 20% dalle rimesse degli emigrati (6 miliardi di dollari), e dove il 70% dei cittadini non ha nemmeno un conto in banca. L’obiettivo dichiarato del presidente, Nayib Bukele, è di spingere lo “sviluppo economico” e di permettere ai cittadini di risparmiare sui 400 milioni di dollari in commissioni versate in rimesse dagli Usa e altri paesi.

Bitcoin, 200 sportelli per le operazioni di exchange

Il mese scorso è iniziata l’installazione di bancomat bitcoin, dove i cittadini possono convertire la criptovaluta in dollari statunitensi e ritirarla in contanti. Il presidente Bukele, che gode nel Paese di una grande popolarità che sta usando per far accettare alla popolazione la sfida della criptovaluta, ha scritto su Twitter che il governo ha installato 200 sportelli automatici per accompagnare il lancio del suo portafoglio digitale chiamato Chivo. I salvadoregni potranno scaricare il portafoglio digitale del governo, inserire il proprio numero ID e ricevere 30 dollari in bitcoin, ha dichiarato il ministro delle finanze Alejandro Zelaya.

Bitcoin, come funzioneranno i pagamenti

Nessuno sarà obbligato ad usarlo o ad accettare la moneta elettronica come pagamento: “Le persone potranno scaricare un’app per ricevere pagamenti o regali in bitcoin o in dollari. Se vogliono, lo scaricheranno, ma se non vogliono, non lo faranno” ha scritto sempre il presidente via Twitter.
Gli stipendi e le pensioni rimarranno in dollari e chi riceve bitcoin può convertirli immediatamente nella valuta americana, anche grazie ai 200 sportelli automatici. Nessuna sanzione poi per i negozianti che continueranno ad accettare esclusivamente il dollaro statunitense rifiutando di incassare pagamenti in btc.

Scetticismo tra la popolazione

Oltre il 67% della popolazione è in disaccordo o fortemente in disaccordo con l’uso del bitcoin come moneta a corso legale, secondo un sondaggio della Central American University (UCA), un’università gesuita con sede a El Salvador. Il sondaggio, condotto ad agosto, ha anche mostrato che 9 persone su 10 non hanno una chiara comprensione del bitcoin e 8 su 10 hanno affermato di avere poca o nessuna fiducia nel suo utilizzo.