“Freedom day” anche in Italia? Le date del Governo per la fine delle restrizioni

Continua a piegarsi la curva Covid in Italia e il governo lavora alla road map che ci porterà fuori dalla pandemia. Ecco cosa potrebbe cambiare e quando

Continua a piegarsi la curva Covid in Italia: il tasso di positività scende sotto il 10% per la prima volta da dicembre e diminuiscono ancora anche ricoveri e terapie intensive. Intanto da martedì 1° marzo cambiano le regole per chi entra in Italia dai Paesi extra-Ue.

La situazione del Paese è in miglioramento, e questo è stato possibile grazie alla scelta di responsabilità che ha fatto la stragrande maggioranza degli italiani, che ha scelto il vaccino e ha messo in sicurezza la propria salute e quella degli altri: oggi in Italia il 90% della popolazione over 12 si è vaccinata, 37 milioni di italiani hanno avuto anche la terza dose. Risultati enormi, che ci permettono finalmente di tirare un sospiro di sollievo e avvicinarci alla fine della pandemia (qui chi colpisce ora di più il Covid e l’allerta su Omicron 2 e 3 e qui chi dovrà fare la quarta dose di vaccino e quando).

“Freedom day” anche in Italia?

Un percorso di lento ritorno alla normalità, in attesa di vedere cosa accadrà il prossimo autunno, quando potrebbe esserci una nuova ondata, ma forse no. Intanto si prospetta quello che anche in Italia è già stato ribattezzato “Freedom day“, il giorno della liberazione dalle restrizioni.

Il premier britannico Boris Johnson ha formalizzato alla Camera dei Comuni la fine di tutte le ultime restrizioni Covid in vigore per legge in Inghilterra dal 24 febbraio, inclusa la fine dell’obbligo dell’isolamento per i positivi, che da questo momento saranno semplicemente “incoraggiate a esercitare la responsabilità personale” in caso d’infezione, così come avviene quando si è soggetti a un’influenza, ha spiegato il premier inglese.

“Convivere con il Covid” in una fase in cui “la pandemia non è finita”, ma la diffusione della variante Omicron è tornata sotto controllo: questo quanto accade nel Regno Unito, e quanto potrebbe accadere anche da noi prestissimo.

Ingressi/rientri dall’estero

Mentre arriva anche da noi il primo farmaco che previene il Covid, messo a punto da AstraZeneca, con una circolare firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza è stato stabilito infatti che dal 1° marzo viene eliminata la quarantena per chi entra in Italia dall’estero: non ci sarà quindi più alcuna differenza tra arrivi dall’Europa e da extra Europa.

Dal 1° marzo per chi arriva o rientra in Italia, anche da Paesi extra Ue, sarà sufficiente il green pass base, cioè ottenuto tramite vaccinazione, guarigione o anche solo con tampone negativo. Una importantissima notizia per il mondo del turismo, che attende con ansia le vacanze di Pasqua per rimettere in moto un sistema che è stato tenuto fermo a lungo e poi diventato osservato speciale.

La decisione di Speranza arriva a poche ore da un altro segnale di apertura, da parte di Bruxelles: i ministri per gli Affari europei hanno raccomandato ai Paesi Ue di revocare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l’Unione per le persone vaccinate con un vaccino approvato dall’Ue o dall’Oms.

Green pass

Intanto prosegue serrato il confronto della maggioranza sul futuro del green pass. Quando verrà abolito? E dove? Ancora nessuna decisione è stata presa. La ministra per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, ospite di “Non stop news” su Rtl ha anticipato che “queste decisioni è giusto prenderle a ridosso della scadenza e non 40 giorni prima, altrimenti avrebbero ragione quelli che pensano che ci sia una ‘dittatura sanitaria’”.

Parole forti che però ben esprimono l’atteggiamento di cautela che ha sempre contraddistinto il governo Draghi. “Ad oggi noi la scelta del green pass la difendiamo, riteniamo che si debba mantenere ancora per un po’, poi ovviamente ci auguriamo che andando verso l’estate non ce ne sia più bisogno”.

Ora che siamo alle porte della probabile endemizzazione della malattia, se i numeri continueranno a migliorare come sta accadendo, “non c’è ragione” di prorogare lo stato di emergenza: Gelmini si dice convinta che “ci siano le condizioni per poter auspicare che non venga prorogato”.

Il vero nodo è che il green pass è strettamente legato alla necessità di spingere a fare la terza dose: se venisse meno, si rischierebbe una brusca frenata delle vaccinazioni, che invece devono proseguire con fermezza per assicurare un’adeguata protezione a tutti.

Speranza e Draghi sembrano intenzionati a prorogare il green pass oltre il 31 marzo, quando finirà lo stato di emergenza. La Lega invece vorrebbe eliminarlo subito.

Trasporti

Il 31 marzo scade l’obbligo di esibire il super green pass sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza e su quelli del trasporto pubblico. Il governo sta valutando un allentamento delle misure, anche in questo caso per agevolare gli spostamenti e il turismo.

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Bar e ristoranti

L’obbligo di super green pass al ristorante e al bar all’aperto non sarà rinnovato dopo il 31 marzo. Il governo dovrà invece decidere se firmare un nuovo decreto per prorogare il certificato verde Covid per la ristorazione al chiuso, oppure optare per una soluzione più soft mantenendo solo l’obbligo di mascherina quando ci si alza dal tavolo.

Alberghi

Il 31 marzo scade anche l’obbligo di esibire il green pass rafforzato in alberghi, sagre, fiere e centri congressi. Il governo è orientato a eliminarlo per favorire l’arrivo di turisti stranieri. Quando? Forse a metà aprile, per “salvare” la Pasqua che cade domenica 17 aprile.

Piscine e palestre

Anche per le attività all’aperto decade il 31 marzo l’obbligo di super green pass da vaccino o guarigione. Per gli sport al chiuso invece il governo sembra intenzionato a mantenerlo ancora per qualche settimana.

Mascherine

Altro tema caldo riguarda le mascherine. Il loro utilizzo è obbligatorio ancora al chiuso, mentre all’aperto è già stato abolito.

Cosa accadrà dal 1° aprile? Speranza ha già annunciato un’ordinanza che rinnoverà l’obbligo di indossare le mascherine in tutti i luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private. L’obbligo per gli spettacoli all’aperto invece non sarà allungato.

Stadi

Dal 1° aprile la capienza di spettatori negli stadi dovrebbe arrivare al 100%. Per gli eventi affollati spunta l’ipotesi di imporre il tampone obbligatorio per partecipare.

Colori

Per quanto possa sembrare inutile ormai la divisione delle regioni in colori, visto che le regole sono sostanzialmente le stesse per chi è vaccinato con ciclo completo o guarito, l’eliminazione di questo sistema non è scontata. Draghi potrebbe lasciare la zona rossa, per intervenire repentinamente in caso di focolai.

Con la fine dello stato di emergenza il 31 marzo, l’Esecutivo potrebbe invece ritenere conclusa la missione del Cts-Comitato Tecnico Scientifico, che ha guidato le scelte politiche in questi due anni di pandemia.