Covid a scuola: nuove regole su quarantena e Dad per infanzia, primaria e secondaria

Il 2 febbraio il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto che introduce nuove misure Covid, in particolare relative alla scuola: cosa cambia per infanzia, elementari, medie e superiori

Scuola, si cambia ancora. Il 2 febbraio il Consiglio dei Ministri, su proposta del premier Mario Draghi, del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e del ministro della Salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto che introduce nuove misure Covid, in particolare relative al green pass e allo svolgimento delle attività nell’ambito della scuola (qui tutte le novità del decreto).

La situazione per certi versi sembrava migliore lo scorso anno di questo, ma i dati appena usciti parlano chiaro: lo scorso anno scolastico, quello del dopo lockdown 2020/2021, c’è stato un tentativo di ritornare alla normalità a scuola, con ben il 72,1% di didattica in presenza, accompagnata comunque dalle lezioni ibride, da casa o alternate.

A rivelarlo è il report stilato dall’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (Indire) su un campione selezionato di 2.546 docenti a tempo indeterminato, non di sostegno. La maggioranza degli insegnanti italiani ha sperimentato con frequenza la didattica a distanza (68,6%), mentre quasi la metà ha optato per la didattica ibrida (48,2%) e quella alternata (45,2%).

Di fatto, ora che l’emergenza migliora e si va verso la fine dello stato di emergenza (qui quando finirà), con il nuovo decreto viene sancito il principio del “più scuola in presenza e meno didattica a distanza“, e una distinzione tra vaccinati e non. Questa la linea seguita dalla dal governo, con una importante novità: quella che è stata chiamata “divaricazione” tra vaccinati e non dai 6 anni in su.

Lo strappo della Lega sulla scuola

A questo proposito in Cdm si è consumato uno strappo nella maggioranza: la Lega non ha votato, invocando una presunta “discriminazione” tra i bambini.

“Pur condividendo le misure di apertura contenute nel decreto approvato oggi in Cdm, in coscienza non potevamo approvare la discriminazione tra bambini vaccinati e non vaccinati” hanno commentato i ministri del Carroccio Giancarlo Giorgetti, Massimo Garavaglia ed Erika Stefani. “I dati ci dicono, per fortuna, che i contagi scendono quotidianamente e nostro dovere è lavorare con determinazione alle questioni concrete per risolvere i problemi del Paese”.

Per i governatori della Lega, il provvedimento varato dal Consiglio dei Ministri in materia di Covid recepisce “gran parte” delle richieste che avevano avanzato già nelle scorse settimane a seguito del mutarsi del virus, dell’incremento della copertura vaccinale e dell’evoluzione del quadro pandemico.

Il superamento delle restrizioni in zona rossa, le misure volte a non ostacolare l’afflusso di turisti e le consistenti semplificazioni che interessano il mondo della scuola rappresentano segnali che le regioni definiscono “importanti” nella prospettiva di una progressiva normalizzazione nella gestione della pandemia. “Dispiace tuttavia che sia stata introdotta la differenziazione tra i bambini vaccinati e quelli non vaccinati, perché questo rappresenta un’ingiusta separazione tra i più piccoli” attaccano i leghisti.

“Nessuna discriminazione” è stata fatta, assicurano Bianchi e Speranza, quanto piuttosto una misura di buon senso, per garantire sicurezza e serenità alle famiglie, duramente provate da questi mesi di regole troppe restrittive, spesso caotiche, e continuamente rimodellate.

“Capisco le difficoltà, gli scrupoli e le perplessità”, ma la distinzione tra vaccinati e non, anche nelle scuole, va introdotta. Così avrebbe replicato il premier Draghi secondo alcune indiscrezioni riportate dall’Adnkronos. Il presidente del Consiglio sarebbe stato comprensivo ma anche tranchant, evitando che si riaprisse una discussione sulle norme già definite in cabina di regia (qui quando fare il vaccino ai bambini, anche dopo il Covid).

Nuove regole in vigore da lunedì 7 febbraio

Ma cosa cambia adesso in concreto a scuola, e si spera in via definitiva almeno fino alla fine dell’anno scolastico? Vediamo nel dettaglio le regole per scuola dell’infanzia, primaria e secondaria.

Le nuove misure saranno in vigore da lunedì 7 febbraio in tutta Italia, a prescindere dai colori delle regioni, sistema che per ora resta in vita, anche se, con il nuovo decreto, di fatto viene annullata la zona rossa per i vaccinati con booster, cioè terza dose o guariti con due dosi, i quali quindi non devono più sottostare a misure restrittive.

Regole Covid scuola per l’infanzia

Ecco le nuove regole nella scuola per l’infanzia:

  • fino a 4 casi di positività le attività proseguono in presenza;
  • dal 5° caso di positività, le attività didattiche sono sospese per 5 giorni.

Regole Covid scuola primaria

Ecco le nuove regole nella scuola primaria:

  • fino a 4 casi di positività, si continua ad andare a scuola in presenza ma con l’utilizzo obbligatorio di mascherina FFP2 sia da parte degli insegnanti che degli alunni con più di 6 anni di età e fino al 10° giorno successivo alla conoscenza dell’ultimo caso accertato positivo al Covid. Inoltre, è obbligatorio effettuare un tampone, rapido o molecolare o persino fai da te (cioè effettuato a casa, e questa è una grande novità) alla eventuale prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al 5° giorno successivo alla data dell’ultimo contatto. Se non ci sono sintomi, niente tampone
  • dal 5° caso, per chi ha concluso il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni o è guarito da meno di 120 giorni o ha effettuato la dose di richiamo, l’attività didattica prosegue in presenza, anche in questo caso con l’utilizzo di mascherine FFP2 da parte di docenti e alunni con più di 6 anni di età per 10 giorni. Tutti gli altri vanno in Dad, o meglio, in didattica digitale integrata, per 5 giorni.

Regole Covid scuola secondaria di primo e secondo grado

Ecco le nuove regole nella scuola secondaria di primo e secondo grado, cioè sia alle medie che alle superiori:

  • con 1 caso di positività tra gli alunni, l’attività prosegue per tutti in presenza con l’utilizzo della mascherina di tipo FFP2 da parte di alunni e docenti
  • con 2 o più casi di positività tra gli alunni, per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni o che sono guariti da meno di 120 giorni o che hanno effettuato la dose di richiamo, l’attività didattica prosegue in presenza con l’utilizzo di mascherine FFP2 per 10 giorni. Mentre per tutti gli altri scatta la didattica digitale integrata per 5 giorni.

Dove comprare le mascherine FFP2 e quanto costano

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