Agcom, stop ai siti porno senza verifica dell’età: data ed elenco completo

Dal 12 novembre 2025 i siti per adulti dovranno introdurre sistemi di verifica dell’età: chi non si adeguerà sarà oscurato in Italia

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 1 Novembre 2025 07:00

Dal 12 novembre 2025, navigare su siti per adulti in Italia non sarà più così semplice. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha approvato le linee guida che impongono a 48 piattaforme pornografiche di introdurre sistemi stringenti di verifica dell’età. Chi non si adeguerà rischia il blocco. L’obiettivo è creare una barriera digitale per proteggere i minori, che oggi accedono a questi contenuti con un semplice clic, senza alcun filtro. La nuova normativa pone fine all’accesso libero, sostituendolo con un doppio sistema di autenticazione.

Come si accederà

Finite le semplici autodichiarazioni: non basterà più cliccare su “Sono maggiorenne”. Per sbloccare l’accesso, i gestori delle piattaforme dovranno integrare sistemi di verifica effettiva.

Niente documenti di riconoscimento o strumenti come SPID o CIE, che servono per i servizi della Pubblica amministrazione. Sono inoltre vietati sistemi adottati in altri Paesi, come l’invio di un selfie per stimare l’età tramite algoritmi di intelligenza artificiale.

Gli utenti da smartphone dovranno scaricare un’app dedicata che certifichi la maggiore età senza tracciare l’identità o i dati personali. Chi naviga da computer, invece, dovrà passare da un apposito portale di identificazione, che fungerà da “filtro anonimo” per confermare il raggiungimento della maggiore età.

La lista dei siti

Sono 48 i portali che dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni o rischiare il blocco in Italia. Tra questi figurano i nomi più noti dell’intrattenimento per adulti:

  • Pornhub;
  • YouPorn;
  • RedTube;
  • XNXX;
  • XVideos;
  • OnlyFans;
  • XHamster;
  • Cam4;
  • XHamster Live;
  • Clips4Sale;
  • Chaturbate.

L’elenco completo è disponibile sul sito dell’Agcom. La lista potrà essere aggiornata in base alle verifiche sulle attività degli operatori e ai riscontri provenienti dagli altri Paesi dell’Unione Europea.

A partire dalla data di scadenza, i provider dovranno oscurare l’accesso diretto ai siti nella lista Agcom. Gli utenti che tenteranno di collegarsi senza un sistema di verifica si troveranno davanti un avviso di inibizione, che segnalerà la riservatezza dei contenuti ai soli maggiorenni.

Il quadro normativo

La misura, adottata con la delibera Agcom n. 96/25/CONS, non nasce all’improvviso. Affonda le radici nel Testo unico dei servizi di media audiovisivi (D.Lgs. 208/2021), la stessa norma che vieta la vendita di sigarette ai minori, e trova una spinta attuativa nel Decreto Caivano. Quest’ultimo contiene disposizioni specifiche per proteggere i minori dall’accesso a contenuti potenzialmente dannosi, come quelli pornografici.

Dopo una lunga fase di diffide, l’Agcom ha ora dato mandato ai provider internet di bloccare l’accesso ai domini inadempienti. La delibera, pubblicata lo scorso 12 maggio, aveva concesso sei mesi di tempo per conformarsi alla normativa: quel termine scade il 12 novembre.

Verso un sistema nazionale unico

Quello attuale è il primo step concreto di una normativa finora solo sulla carta. Intanto, il Governo e il Garante per la Privacy stanno già lavorando a un modello di verifica unico per tutto il Paese.

L’obiettivo futuro è arrivare a un sistema standardizzato di “age assurance“, integrato direttamente nei nostri smartphone o in un’app dedicata. Questa soluzione permetterebbe di certificare la propria età non solo per accedere ai siti per adulti, ma per qualsiasi servizio online che richieda un’identificazione, garantendo al contempo la massima protezione dei dati personali.