Sciopero 18 settembre, chi si ferma: gli orari nelle principali città

Lunedì 18 settembre stop nazionale di 24 ore dei dipendenti del trasporto pubblico. Ecco gli orari e le fasce di garanzia nelle principali città italiane

Pubblicato: 18 Settembre 2023 08:53

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Lunedì da incubo per milioni di italiani: è una giornata nera per il trasporto urbano in tutta Italia questo 18 settembre, a causa dello sciopero di 24 ore indetto a livello nazionale dei dipendenti del trasporto pubblico, in particolare dai sindacati Cub trasporti, Sgb Cobas lavoro privato, Adl Cobas e Faisa Confail.

Alla base del blocco diverse motivazioni, tra cui la rivendicazione di un aumento di stipendio pari a 300 euro, la riduzione a 35 ore settimanali a parità di salario, la riduzione dei periodi guida e dei nastri di lavoro. Ma anche, si legge nel comunicato ufficiale dei sindacati, la richiesta di un reale adeguamento delle tutele sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, del blocco delle privatizzazioni e relative gare d’appalto e anche per gli utenti che utilizzano i mezzi del trasporto pubblico affinché si smetta con i tagli ai trasporti.

“È tempo e ora dì dire basta alla politica della concertazione che in tutti questi anni è stata corresponsabile e ha prodotto solo un impoverimento della classe lavoratrice, una continua erosione dei diritti e delle conquiste. I salari sono i più bassi d’Europa, il lavoro è sempre più duro, le responsabilità sono sempre maggiori. I lavoratori dei trasporti sono chiamati a prendere posizione contro chi specula sulla vita lavorativa degli autoferrotranvieri, con il solo intento di dare sempre più spazio agli amici delle aziende private”.

Sciopero generale 20 ottobre

Intanto, dopo lo sciopero dei mezzi pubblici di lunedì 18 settembre, i sindacati si stanno già preparando a uno sciopero generale di tutti i settori e tutti i servizi che scatterà venerdì 20 ottobre 2023. Le ragioni dello stop vanno dalla richiesta di aumenti di stipendio all’impatto “drammatico dell’economia di guerra” sulle condizioni materiali e di vita di milioni di lavoratori italiani ed europei.

“Mentre prosegue senza sosta la mattanza della popolazione ucraina, vittima dello scontro imperialista tra la Nato e la Russia di Putin, assistiamo a una corsa al riarmo senza precedenti su scala globale” denunciano i sindacati, che sottolineano come, in un quadro già segnato dall’aumento costante delle spese militari nell’ultimo decennio, lo scorso 13 luglio il Parlamento europeo, con voto quasi unanime, ha approvato in via definitiva il cosiddetto regolamento ASAP-Atto di supporto alla produzione di munizioni con cui Bruxelles stanzia 500 milioni di finanziamenti alle industrie delle armi, al fine di aumentare la produzione di proiettili e missili da inviare al governo di Kiev. Non solo, prevede anche la possibilità di dirottare per questi fini i fondi del PNRR, “che nelle enunciazioni dei governi sarebbero dovuti servire per contrastare l’impatto economico e sociale della pandemia”.

Ma soprattutto, proseguono le associazioni dei lavoratori, nel regolamento si dichiara apertamente che i livelli di spesa pubblica destinata alle armi e alle guerre dovranno aumentare anche nei prossimi anni per far fronte a un nuovo contesto che “non è più di pace”, lasciando intendere – dicono – che la tendenza generale al riarmo, e allo scontro tra le grandi potenze, va ben al di là degli esiti della guerra in Ucraina, caratterizzandosi come elemento sempre più centrale delle politiche economiche delle grandi potenze a livello globale.

“Così noi lavoratori, precari, disoccupati e pensionati, già duramente colpiti negli ultimi 3 anni dagli effetti della pandemia, vedremo le nostre condizioni di vita ulteriormente e duramente peggiorate per effetto dell’inflazione sui salari già poveri, dei rincari di tutti i beni di prima necessità, delle bollette, degli affitti e dei mutui”.

Da qui l’attacco al governo Meloni: “Le politiche del governo Meloni rappresentano una vera e propria dichiarazione di guerra contro i ceti sociali meno garantiti. Il sostegno incondizionato ai piani di guerra fa il paio con le ricette securitarie – carcere ai minori e ai loro genitori – con la repressione degli scioperi e del conflitto sociale e con misure apertamente reazionarie. L’abolizione del Reddito di cittadinanza, supportata da una campagna di odio contro i disoccupati, sta condannando milioni di famiglie alla povertà estrema e al ricatto di dover accettare condizioni di lavoro ultra-precarie e con salari da fame”.

E ancora, un attacco diretto al Dl Lavoro di recente approvazione, “che ha incentivato la precarietà attraverso l’estensione dell’utilizzo dei voucher e la facilitazione dell’uso reiterato dei contratti a termine“, e a una legge di rifinanziamento delle missioni militari all’estero – 43 in totale – che incrementa di oltre 100 milioni di euro e di 1500 soldati la spesa destinata ai contingenti italiani in Europa orientale. “La prossima Manovra economica non potrà che confermare il carattere antisociale e guerrafondaio dell’attuale governo, teso ancora una volta a colpire lavoratori e disoccupati aumentando le diseguaglianze al fine di tutelare e alimentare i già alti profitti del grande capitale, della finanza speculativa e delle lobbies belliciste”.

Intanto, decine di contratti collettivi sono scaduti: milioni di lavoratori si ritrovano senza tutele e con stipendi erosi dall’inflazione alle stelle. “Tutto ciò col sostanziale silenzio-assenso delle ‘opposizioni’ parlamentari e dei vertici di Cgil-Cisl-Uil e UGL, i quali al di là di qualche dichiarazione ad effetto sui media e di qualche passeggiata rituale convocata in autunno, si guardano bene dal lavorare a una nuova stagione di lotta dentro e fuori ai luoghi di lavoro”.

Sciopero 18 settembre 2023 Trenitalia

Anche Trenitalia è coinvolta nello sciopero, visto che il blocco riguarda il personale delle imprese cui si applica il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Autoferrotranvieri-Internavigatori. I servizi bus programmati in orario possono subire variazioni o cancellazioni. Lo sciopero può comportare modifiche al servizio anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione (qui trovate comunque l’elenco dei treni garantiti in caso di sciopero).

Dalle ore 10.00 alle ore 12.00 aderiscono al blocco anche i membri del persona ferroviario di Bologna, quindi lo stop potrà coinvolgere i treni in Emilia Romagna e nelle regioni limitrofe.

Trenitalia ha anche comunicato che, in seguito alla scossa di terremoto nei pressi di Firenze del 18 settembre, sulla linea AV Firenze – Bologna, la circolazione ferroviaria, precedentemente rallentata in via precauzionale per consentire la verifica dello stato della linea, è ripresa gradualmente dopo i necessari controlli effettuati dai tecnici di RFI. Circolazione tornata regolare sulla linea Pontassieve-Borgo San Lorenzo. La circolazione rimane sospesa invece in via precauzionale sulla linea Firenze-Faenza tra Borgo San Lorenzo e Marradi.

Non aderisce invece allo sciopero Italo, per cui lo stop era stato programmato ma poi revocato.

Sciopero mezzi pubblici 18 settembre 2023

Prima di giungere allo sciopero generale del 20 ottobre, dicevamo, è oggi (18 settembre) la volta dello stop ai mezzi pubblici.

Vediamo come si svolge lo sciopero nelle principali città, ricordando che per legge sono previste fasce orarie garantite, ma tuttavia, durante le giornate di sciopero, diventa quasi impossibile muoversi con i mezzi, per via di ritardi infiniti e affollamenti. Il consiglio, se possibile, è scegliere altri mezzi di trasporto, come la bicicletta, il car sharing, lo scooter o l’auto, valutando però che in città, con gli scioperi dei mezzi, il traffico diventa a tratti insostenibile.

Sciopero 18 settembre 2023 Roma

Nel territorio di Roma Capitale, lo sciopero riguarda l’intera rete Atac e l’intera rete RomaTpl. Sulla rete Atac lo sciopero riguarda anche i collegamenti eseguiti da altri operatori in regime di subaffidamento. Durante lo sciopero a Roma il servizio è garantito esclusivamente durante le fasce di legge, da inizio del servizio diurno alle ore 8.30 e dalle ore 17.00 alle ore 20.00.

Notte 17-18 settembre:

Giornata 18 settembre:

Notte 18/19 settembre:

Durante le sciopero, nelle stazioni della rete metroferroviaria che resteranno, eventualmente aperte, non sarà garantito il servizio di scale mobili, ascensori e montascale. Non garantito nemmeno il servizio delle biglietterie, mentre i parcheggi di interscambio restano aperti. Il servizio delle biglietterie on-line non subirà alcuna interruzione.

Tutte le info: http://www.atac.roma.it; Whatsapp: inviando un breve testo con la richiesta di informazioni al numero 3351990679.

Sciopero 18 settembre 2023 Milano

A Milano, lo sciopero potrebbe avere conseguenze sulle linee ATM dalle 8:45 alle 15 e dopo le 18. Nella città meneghina dunque saranno attive due fasce di garanzia: i mezzi saranno assicurati da inizio servizio alle 8.45 e tra le 15 e le 18. Per il resto della giornata il rischio invece è che pullman, tram e metropolitane si fermino.

Sciopero 18 settembre 2023 Napoli

A Napoli, durante l’orario di sciopero l’effettuazione delle corse è subordinata al numero di lavoratori aderenti allo sciopero. A rischio il servizio ferroviario, che potrebbe non essere garantito da inizio servizio alle 6.17, dalle 8.03 alle 13.18, dalle 17.32 afine servizio.

Le prime partenze sono dunque garantite nella fascia di operatività del servizio dalle ore 6:17 alle ore 08:03, con queste modalità:

da Napoli per:

per Napoli da:

Ultime partenze garantite prima dello sciopero nella fascia di operatività del servizio dalle 6.17 alle 8.03:

da Napoli per:

per Napoli da:

Prima partenze garantite dopo lo sciopero nella fascia di operatività del servizio dalle 13.18 alle 17.32:

da Napoli per:

per Napoli da:

Ultime partenze garantite prima dello sciopero:

da Napoli per:

per Napoli da:

Sciopero 18 settembre 2023 Torino

Anche a Torino lo sciopero dei mezzi pubblici di GTT del 18 settembre sarà di 24 ore, ma come sempre saranno garantite alcune fasce orarie:

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito. Lo sciopero potrà avere ripercussioni anche sui diversi servizi gestiti da GTT, con conseguenti possibili disagi per la clientela.

Sciopero 18 settembre 2023 Genova

A Genova, lo sciopero si svolge in modalità diverse a seconda dei sindacati aderenti. AMT comunica che in ambito urbano il servizio sarà comunque garantito per le persone portatrici di handicap, e in ambito provinciale, nell’ambito dei servizi convenzionati dedicati, alle persone portatrici di handicap e anziani.

Sciopero 24 ore Cub

Servizio di trasporto urbano Genova

Servizio di trasporto provinciale

Ferrovia Genova Casella

Sciopero di 4 ore Ugl

Servizio di trasporto urbano Genova

Servizio di trasporto provinciale

Ferrovia Genova Casella

Sciopero 18 settembre 2023 Trentino Alto Adige

Dalle ore 00:01 alle ore 23:59 di lunedì 18 settembre 2023 è stato indetto anche uno sciopero nazionale del trasporto pubblico locale al quale ha aderito il personale di SAD e Trentino Trasporti. I treni possono quindi subire variazioni. Lo sciopero può comportare modifiche al servizio, anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione.

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