Sciopero mezzi Atac a Roma del 10 ottobre, le linee sospese e garantite

Atac si ferma per 24 ore per Sul e per 4 ore per Usb e Orsa a Roma. Servizi garantiti solo in alcune fasce orarie, mentre ci sono delle linee escluse

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 10 Ottobre 2025 09:41

La giornata del 10 ottobre è stravolta dallo sciopero dei trasporti Atac a Roma. È stato proclamato con anticipo lo sciopero dei mezzi pubblici di Roma per far luce sui disagi dei lavoratori del settore. Lo sciopero è di 24 ore per il sindacato Sul e di 4 ore per Usb e Orsa e a rischio sono tutti i bus, le metro e i tram della Capitale.

Sarà infatti interessata tutta la linea Atac, ma come sempre saranno garantite delle fasce di garanzia. Si prevede un servizio regolare per i collegamenti di Cotral e Trenitalia, esclusi dalla protesta.

Sciopero Atac 10 ottobre a Roma

Ottobre di disagi a Roma, dove nella giornata del 10 ottobre è in corso un nuovo sciopero dei trasporti. In realtà è una doppia protesta: una di 24 ore proclamata da Sul e una di 4 ore che coinvolge Usb Lavoro Privato e Orsa Tpl.

Sul sito di Roma Mobilità si evidenzia che le agitazioni interesseranno l’intera rete Atac, ma saranno esclusi alcuni collegamenti di altri operatori. Restano operative le linee:

  • 021
  • 043
  • 075
  • 33
  • 77
  • 113
  • 246
  • 246P
  • 313
  • 319
  • 351
  • 435 (tranne la corsa delle 6:32 da via Dante da Maiano)
  • 500
  • 515
  • 551
  • 669
  • 980

Lo sciopero non riguarderà le linee bus gestite da altri esercenti e viaggeranno regolarmente le linee gestite da Atr, Bis, Troiani e Tuscia:

  • 011, 013, 017, 018, 022, 024, 025, 027, 028, 030, 031, 032, 033, 035, 036, 036L, 037, 039, 040, 041, 042, 048, 049, 051, 053, 054, 055, 056, 057, 059, 066, 078, 08, 081, 088, 135, 146, 213, 218, 226, 235, 314, 339, 340, 343, 349, 404, 437, 441, 444, 445, 447, 502, 503, 505, 533, 541, 543, 546, 548, 552, 555, 657, 660, 663, 665, 701, 702, 710, 711, 721, 764, 771, 777, 778, 787, 789, 808, 889, 892, 907, 908, 912, 982, 985, 992, 993, 998, 999, C1 e C19.

Diversamente da Atac, saranno regolari i trasporti di Cotral e Trenitalia, che potrebbero essere presi d’assalto come alternativa agli spostamenti via metro, tram e bus.

Quali sono le fasce di garanzia

Per quanto riguarda gli orari e le fasce garantite, Roma Mobilità avverte che su tutta la rete Atac saranno possibili disagi su bus, anche con i sostitutivi, filobus, metropolitane e sulla tranvia Termini-Centocelle:

  • dalle 8:30 alle 17;
  • dalle 20 a fine servizio.

Non sarà garantito il servizio delle linee diurne programmate oltre le ore 24:00 e non saranno assicurate le corse notturne delle linee:

  • 8, 38, 44, 61, 86, 100, 70, 3, 101, 4, 151, 6, 164, 881 e 916.

Garantito il servizio delle linee diurne che hanno corse programmate oltre le 24 e quello delle corse notturne delle linee:

  • 38, 44, 61, 86, 100, 70, 3, 101, 4, 151, 6, 164, 881 e 916.

Attenzione durante gli scioperi non saranno assicurati i servizi di biglietteria e parcheggi. Informazione aggiuntiva: nelle stazioni di Ionio e Arco di Travertino non sarà possibile utilizzare i bike box per il deposito delle bici.

Perché Atac si ferma

Ottobre è appena iniziato, ma è già uno dei mesi più caldi del 2025 per quanto riguarda il calendario degli scioperi.

Il Sindacato Unitario Lavoratori ha scritto una lettera per chiedere scusa a chi si muove con i mezzi. Si legge:

Il sindacato chiede ancora una volta scusa per i disagi che inevitabilmente si ripeteranno il 10 ottobre prossimo, quando i lavoratori saranno costretti, loro malgrado, a incrociare le braccia per 24 ore.

Nella lettera si leggono le motivazioni dello sciopero. La lista di questi problemi comprende: cambi turno per conciliare meglio i tempi di vita e lavoro, la sicurezza nelle rimesse e ai capolinea che resta trascurata, e i buoni pasto.

Inoltre, Atac non applicherebbe correttamente la legge 104, distinguendo l’utilizzo personale e l’assistenza ai familiari. Sempre nella lettera si legge:

È una prassi che viola il diritto alla dignità dei dipendenti interessati.

Inoltre ad alcuni lavoratori è stato negato lo smart working, nonostante le direttive del sindaco.

La lettera si conclude sottolineando che lo sciopero non è un capriccio, ma una scelta di responsabilità verso i lavoratori e verso i cittadini

perché un’azienda pubblica può e deve essere trasparente, efficiente e rispettosa dei diritti di chi lavora.