Come e quando fare la revisione della propria auto

Scopri ogni quanto si fa la revisione dell'auto, come si effettua e cosa rischia chi non la fa

Ogni quanto si fa la revisione auto? Solitamente ogni 2 anni nel caso di una seconda revisione. Se invece il mezzo è nuovo quindi si tratta della prima revisione auto allora si fa dopo 4 anni dall’immatricolazione dell’autoveicolo e successivamente ogni due anni.

Fare il controllo ultima revisione

Come controllo l’ultima revisione? Magari sei indeciso se hai revisionato l’auto lo scorso anno o l’anno prima. Niente paura: puoi verificare l’anno dell’ultima revisione sul retro del libretto: sul talloncino con “Esito regolare” viene segnalata anche la data più recente. Questa data è relativa all’ultima revisione.

In alternativa, qualora non avessi il libretto a disposizione, puoi verificare gratuitamente sul Portale dell’Automobilista semplicemente inserendo il tipo di veicolo (autoveicolo, motoveicolo o ciclomotore) e la targa. Su questo sito puoi verificare anche l’esito della revisione e i chilometri rilevati dall’operatore durante la revisione. Quest’ultimo dato viene rilevato manualmente dalla strumentazione di bordo dall’operatore.

Come si fa la revisione auto

La revisione auto è un controllo dello stato dell’auto previsto dalla Motorizzazione Civile. Attraverso la revisione è possibile capire lo status di diversi parametri dell’auto, non solo i chilometri ma anche, ad esempio, la rumorosità del veicolo, così da capire se siano a norma di legge. Si tratta di un check-up diverso dal tagliando, che invece è un controllo finalizzato al rilevamento dello stato di usura di ogni parte meccanica dell’autoveicolo.

Una volta preso appuntamento presso un operatore che svolge la revisione auto, questi fa un controllo tecnico sul funzionamento delle componenti meccaniche essenziali. Non dura molto tempo e solitamente nel giro di qualche ora l’auto viene riconsegnata al proprietario.

Vengono controllati i parametri ambientali, con la verifica delle emissioni sonore e inquinanti, vengono accertati la visibilità del numero di targa e telaio, se sono presenti eventuali danni alla carrozzeria, se è presente il triangolo d’emergenza, i cristalli sono idonei e lo stato di marmitta, dei freni, della frizione, la sospensione e diverse altre componenti.

Nello specifico, ecco cosa viene controllato:

  • Impianto frenante
  • Sterzo (cuscinetti, fissaggio, stato meccanico)
  • Vetri, specchietti, lavavetri
  • Impianto elettrico (proiettori, luci, indicatori)
  • Telaio (carrozzeria, porte, serrature, serbatoio)
  • Rumori del gas di scarico inquinanti per il bollino blu
  • Identificazione del veicolo tramite targa e telaio
  • Clacson, cinture di sicurezza anteriori e posteriori

Revisione e bollino blu

Il bollino blu sia per auto che per le moto esiste ancora ma non è più visibile come vero e proprio bollino sul veicolo. Le normative lo hanno accorpato alla revisione auto, grazie al decreto semplificazioni del 2012. Come la revisione auto, infatti, anche il bollino blu deve essere richiesto dopo quattro anni dalla prima immatricolazione e poi ogni due.

Il bollino blu pertanto è ancora obbligatorio per tutti i veicoli a benzina, Diesel, gas e metano: il pagamento di quest’ultimo attesta che il veicolo risulta in regola con i limiti concessi dalla normativa vigente riguardo alla legge sulle emissioni inquinanti a seguito del controllo dei gas di scarico.

Si tratta infatti di un certificato di controllo dei gas di scarico dell’automobile, come richiesto dalle norme europee. Il bollino blu è compreso nei costi della revisione periodica obbligatoria e può essere effettuata nei centri di revisione auto autorizzati, dalle officine ACI e quelle della Motorizzazione Civile.

Se uno dei parametri risulta fuori dagli standard previsti, il bollino blu auto non viene rilasciato e il proprietario deve eseguire i lavori di manutenzione che riportino le emissioni dell’auto all’interno dei limiti posti dalle normative.

Revisione auto GPL e a metano

Le bombole a GPL non vanno revisionate se l’impianto presente sulla vettura prevede l’installazione di particolari elettrovalvole che sono in grado di mettere in sicurezza l’autoveicolo. La revisione per i veicoli bifuel e GPL consiste nella sostituzione delle bombole ogni 10 anni. Questo tipo di intervento prevede un costo che varia dai 300 ai 500€ e prevede un check completo anche di:

  • tubazioni e raccordi
  • filtri GPL (vengono sostituiti qualora ve ne fosse la necessità)
  • iniettori
  • sistema elettrico
  • riduttore che viene sostituito verso i 100.000 Km

I serbatoi delle auto a metano, a differenza del GPL, hanno bisogno di un tipo di revisione diversa. Un controllo periodico deve essere effettuato ogni 4 o 5 anni considerando l’immatricolazione del veicolo e in particolare dell’ultima revisione effettuata. Per le bombole omologate secondo la norma europea (R110 ECE/ONU) si devono calcolare 4 anni dalla prima immatricolazione o installazione dell’impianto, così come per le bombole di tipo IV (successivamente ogni 2 anni di volta in volta).

Per le bombole omologate secondo la normativa nazionale (DGM) devono trascorrere 5 anni dalla prima immatricolazione o installazione dell’impianto. Se non viene effettuata periodicamente questo tipo di revisione si rischia una multa molto alta con immediato ritiro della carta di circolazione.

Revisione veicoli atipici

C’è una speciale categoria di veicoli atipici che comprende le auto d’epoca o di interesse storico. Le auto in tal caso, non essendo veicoli destinati alla circolazione, se non in caso di manifestazioni e sempre richiedendo un’autorizzazione, esiste soltanto l’obbligatorietà di un controllo ogni 5 anni. Solo la Motorizzazione Civile o enti da lei preposti possono effettuare la revisione su questo tipo di veicoli e il controllo è necessario per mantenere l’iscrizione al registro ASI, la Federazione dell’Automotoclub Storico Italiano.

Quali sono i veicoli d’epoca? Nell’articolo 60 del Codice della Strada è specificato che si tratta di motoveicoli e autoveicoli “cancellati dal P.R.A.”. Questi mezzi infatti devono essere conservati nei musei o in collezioni private, non possono circolare su strada e sono inoltre “iscritti in un apposito elenco presso il Centro Storico del Dipartimento per i trasporti terrestri.

Gli unici veicoli che possono circolare sono i motoveicoli e gli autoveicoli di interesse storico e collezionistico (anche se con precise limitazioni e regole che di volta in volta cambiano anche per ogni comune). Un’auto che ha più di 20 anni non viene considerata automaticamente d’epoca o un veicolo di interesse storico.

Se la revisione non viene concessa

Può succedere che l’auto non risulti idonea alla revisione e questo viene comunicato al momento della stessa al proprietario. L’operatore potrebbe suggerire di ripetere la revisione, dopo che l’auto viene riparata nelle parti individuate come non a norma entro un mese (la revisione deve avvenire nello stesso centro e va pagata nuovamente).

In alternativa se la revisione ha evidenziato guasti piuttosto gravi e ritenuti troppo pericolosi per autorizzare la libera circolazione del veicolo, l’auto deve essere riparata in breve tempo e la revisione va pagata di nuovo. Infine potrebbe capitare che emergano guasti di minima entità, la revisione viene sospesa temporaneamente per effettuare le dovute operazioni e tutti gli accertamenti dovuti.

Se non si fa la revisione auto

Il controllo che l’auto abbia una revisione aggiornata può essere richiesto qualora l’autoveicolo abbia subito gravi danni che possono far sorgere dubbi sulle sue condizioni di sicurezza durante la circolazione. Non è quindi un controllo di routine, ma viene richiesta in determinate circostanze. Chi circola con un veicolo non revisionato può essere obbligato a pagare una multa dai 155 € fino ai 625 €. Inoltre, circolare con un mezzo non revisionato in autostrada può comportare anche il fermo amministrativo che viene revocato solo prenotando la revisione.

Infine, nel caso in cui una guidatore circoli con un veicolo già sospeso si rischia una multa da 1.842 a 7.369 € oltre al fermo amministrativo per 90 giorni. La confisca della vettura viene fatta in caso di reiterazione. Non dimentichiamo infine che se nel corso della revisione gli addetti accertassero una manomissione si potrà incorrere nelle sanzioni “effettive, proporzionate, dissuasive e non discriminatorie”.

Revisione straordinaria: cos’è e quando viene richiesta

La revisione straordinaria di un’auto o moto è una revisione parziale che può essere ordinata dall’Ufficio, ai sensi dell’articolo 80 del Codice della Strada – comma 7. Viene richiesta su un veicolo coinvolto in un incidente stradale, che quindi ha riportato danni che possono interessare i dispositivi di sicurezza oppure la carrozzeria. Può essere richiesto dagli organi di polizia durante un controllo di routine quando hanno dei dubbi sui requisiti di sicurezza, rumorosità e inquinamento prescritti.

L’organo competente riferirà all’ufficio incaricato della D.T.T. dopo aver rilevato gravi danni che possono mettere a rischio la sicurezza su strada. Al conducente vengono anche comunicati i documenti da portare per terminare la revisione straordinaria. Tutte le parti che vengono sistemate devono essere documentate da una certificazione di riparazione rilasciata da chi ha eseguito questi interventi. L’operazione di revisione straordinaria non ha valenza di revisione periodica o annuale perché verifica solo le componenti segnalate dagli organi della polizia.