Down nella catena di fast food McDonald’s per un guasto ai sistemi informatici: migliaia di ristoranti nel mondo nella mattinata del 15 marzo sono stati costretti a restare chiusi, scatenando uno tsunami di rabbia fra gli utenti che si sono imbattuti in punti vendita con le porte sbarrate e le luci spente. Un’ondata di critiche ha letteralmente inondato i social network.
McDonald’s chiusi in varie parti del mondo
“Le operazioni sono temporaneamente interrotte in molti dei nostri negozi a livello nazionale”, ha twittato McDonald’s in Giappone, aggiungendo che lo stop alle attività era da attribuire a una “falla del sistema”. Problemi sono stati segnalati in Oceania, in Europa e nel Nord America, sia nelle ordinazioni nei punti vendita che tramite l’app McDonald’s.
Tutte le filiali sono connesse a una rete globale. Una problematica su tale rete ha determinato criticità su larga scala, ma a macchia di leopardo: diverse sedi McDonald’s, molte delle quali presenti anche in Italia, non hanno registrato interruzioni nelle attività. In alcune sedi è stato possibile ordinare direttamente al bancone, mentre le colonne digitali per le ordinazioni fai da te risultavano essere fuori uso.
“Siamo a conoscenza di un’interruzione tecnologica che ha avuto un impatto sui nostri ristoranti; il problema è ora in via di risoluzione”. Questo il commento di un portavoce di McDonald’s raccolto dalla Cnn in merito ai malfunzionamenti avvenuti nella giornata di oggi, venerdì 15 marzo. Il portavoce non ha specificato di quali problematiche si trattasse, limitandosi a dire che la questione “non è correlata a un evento di sicurezza informatica”. Come riporta Time, i motivi del down non sono stati comunicati dalla sede centrale neppure ai vari responsabili dei punti vendita, ai quali è stato solo detto di pazientare fino alla risoluzione degli eventi.
McDonald’s esclude l’attacco hacker
L’azienda ha dunque escluso che il down nei sistemi sia da imputare a un attacco hacker, proclama che però non ha frenato le fantasie di migliaia di internauti che hanno detto la loro sui social.
“Stiamo riavviando tutti i sistemi e speriamo di tornare presto operativi come al solito”, ha detto ai media locali Patrik Hjelte, proprietario di diversi McDonald’s nella Svezia centrale.
In ogni caso, gli utenti hanno criticato il fatto che un’azienda che gestisce quasi 42.000 punti vendita nei cinque continenti non sia dotata di una rete informatica in grado di isolare e circoscrivere un down, evitando che tutta la piattaforma informatica vada in tilt.
Problema in via di risoluzione
McDonald’s ha informato i media nazionali man mano che il down andava rientrando nei vari angoli del mondo, dal Regno Unito all’Australia, dagli Usa a Singapore, dal Giappone alla Svezia, dalla Nuova Zelanda a Hong Kong.
Il sito Downdetector, utilizzato dagli utenti di tutto il mondo per segnalare criticità nell’accesso ai siti web e ai sistemi digitali in generale, ha riportato un’impennata di avvisi relativi al caso McDonald’s.
È la seconda volta nel giro di pochi mesi che McDonald’s monopolizza l’attenzione degli internauti: a dicembre i social andarono in fibrillazione per una fake news relativa alla cattiva qualità dei prodotti serviti da McDonald’s.