McDonald’s presi d’assalto per i Winterdays e la fake news su “carne e pane scaduti”

La catena di fast food è stata attaccata da fake news relative a un presunto sequestro dei NAS per prodotti scaduti

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Il periodo degli sconti invernali, noto come Winterdays, ha preso il via nei ristoranti McDonald’s di tutta Italia, offrendo agli appassionati del fast food l’opportunità di gustare il menù large del Crispy McBacon a soli tre euro. Tuttavia, nelle ultime ore, si è verificato un aumento di notizie false che hanno preso di mira la famosa catena alimentare, la quale ha già sofferto in passato a causa di diffamazioni e false informazioni. Quest’ultimo assalto di notizie ingiuste sembra essere un riflesso della tendenza diffusa a diffondere informazioni non verificate o distorte attraverso vari canali mediatici.

Di cosa si tratta la fake news

Come quella relativa alle presunte “denunce”, oltre 300, che sarebbero pervenute alla catena riguardo a presunti casi di “carne e pane scaduti”. Se non trovate traccia di una notizia nei media principali, non è perché si tratti di un oscuro segreto, ma semplicemente perché si tratta di una fake news.

Non esiste alcuna conferma di un’operazione da parte della Guardia di Finanza e del sequestro di quattro magazzini attribuiti a McDonald’s. Bisogna risalire al 2018 per trovare una notizia riguardante un intervento delle Fiamme Gialle nei confronti della catena di fast food, ma questo intervento era legato a questioni finanziarie e non aveva nulla a che fare con alimenti scaduti. Non ci sono neanche conferme riguardo alle presunte denunce.

Se davvero fosse avvenuto un intervento da parte delle forze dell’ordine con il sequestro di magazzini, in particolare con l’implicazione dei NAS dei Carabinieri (Nuclei Antisofisticazione e Sanità) incaricati di indagini nel settore alimentare, i locali sarebbero stati soggetti a ispezioni ben più approfondite, andando oltre la presenza di clienti desiderosi di approfittare di un singolo menù a 3 euro.

Fino ad oggi, gli unici inconvenienti causati dai Winterdays sono le inevitabili code, frutto di una combinazione di sconti, tempo libero invernale e la ben nota FOMO (“Fear of Missing Out” o “paura di perdersi l’evento del momento”), che spinge ad acquistare un prodotto solo perché viene proposto in un evento, anche se inizialmente non si aveva il desiderio di averlo.

I prodotti italiani del McDonald’s

La strategia di approvvigionamento di McDonald’s si basa principalmente su aziende italiane, un elemento che riflette il forte legame con la produzione locale e l’impegno nel promuovere il “made in Italy”. Secondo un approfondito articolo del Sole24Ore, la catena di fast food ha evidenziato l’acquisizione di notevoli quantità di cibo italiano, raggiungendo la notevole cifra di 94.000 tonnellate all’anno. Questo dato non solo testimonia la vasta scala delle operazioni, ma sottolinea anche l’entità del contributo dell’Italia alla filiera di approvvigionamento globale della compagnia.

Consultando il sito ufficiale di McDonald’s, si può accedere a un dettagliato elenco dei fornitori, con l’85% di essi identificati come aziende italiane. Questo aspetto rivela un impegno tangibile nel privilegiare e sostenere il tessuto economico nazionale. Tra i fornitori di spicco figurano nomi ben noti come Inalca per la carne bovina, Amadori per il pollo, Bindi e Cupiello per le prelibatezze da forno, la Centrale del Latte di Brescia e Granarolo per la fornitura di latte, Sab e Bonduelle per l’insalata, Ottolina per il caffè, e molte altre realtà specializzate nelle diverse componenti del menu.