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Fonarcom, il futuro del lavoro si costruisce oggi e al centro sta la formazione

Parola d’ordine, flessibilità. Quali modelli lavorativi ed economici ci attendono nel prossimo futuro? L’accelerazione della rivoluzione tecnologica post pandemia ci ha portato all’interno di una transizione verso paradigmi ancora tutti da definire.

Quel che è certo, però, è che un elemento davvero imprescindibile è e sarà sempre più la flessibilità: di chi si è trovato o si troverà a cambiare occupazione, di chi magari, suo malgrado, il lavoro lo perderà, di chi dovrà aggiornare le proprie competenze professionali o ridefinire i propri obiettivi di vita.

Per affrontare queste transizioni, per costruire e arricchire la propria vita professionale all’interno di organizzazioni aziendali e professionali tenute a loro volta a cambiare, per inserirsi nel nuovo mercato del lavoro la parola chiave è formazione.

L’importanza della formazione

Ma la formazione non riguarda solo la crescita del capitale umano. Essa è anche il motore insostituibile dello sviluppo dell’impresa.

Secondo le statistiche, pur rappresentando la netta maggioranza delle aziende in Italia, le percentuali di PMI che fanno formazione professionale sono ancora molto basse e ben lontane dalla media europea. Le grandi aziende, al contrario, incontrano spesso difficoltà nell’ottenere finanziamenti per realizzare piani formativi su misura.

La buona notizia è che per fare formazione ogni azienda italiana può scegliere il fondo interprofessionale cui aderire, a prescindere dal settore di business, dalla dimensione dell’organico e dal territorio di riferimento.

I Fondi Interprofessionali per la Formazione Continua

Non tutti conoscono i Fondi Interprofessionali Nazionali per la Formazione Continua, che sono di fondamentale importanza per le aziende italiane proprio perché offrono la possibilità di finanziare la formazione dei dipendenti gratuitamente.

Sono organi di natura associativa promossi dalle organizzazioni sindacali insieme a quelle datoriali, finalizzati a promuovere e finanziare la qualificazione e la riqualificazione professionale dei lavoratori per sostenere, da un lato, l’occupazione dei lavoratori, attraverso l’aggiornamento delle competenze professionali e, dall’altro, la competitività dell’impresa, attraverso l’investimento sul capitale umano.

Sono finanziati attraverso il contributo obbligatorio per la disoccupazione volontaria, sono liberi, gratuiti e non obbligatori. Lo 0,30% della retribuzione viene trasformato così in un “tesoretto” a cui l’impresa può accedere per la formazione dei suoi lavoratori.

Il successo di Fonarcom

Tra le esperienze più interessanti e di successo c’è quella di Fonarcom, il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale creato nel 2000 dall’organizzazione datoriale CIFA (Confederazione Italiana delle Federazioni Autonome) e dall’organizzazione sindacale CONFSAL (Confederazione Generale dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori).

Fonarcom oggi è il secondo fondo italiano per numero di aziende aderenti e di lavoratori: 170mila le imprese che ne fanno parte e oltre 1 milione 250mila i lavoratori associati. Questa realtà offre diversi strumenti di finanziamento e garantisce un supporto completo ad aziende, professionisti ed enti di formazione, ma soprattutto è l’unico fondo che finanzia sia la formazione dei lavoratori che dei dirigenti.

In particolare, offre alle aziende l’opportunità di realizzare piani formativi personalizzati utilizzando il versamento INPS dello 0,3% delle retribuzioni soggette all’obbligo contributivo.

Fonarcom è riuscita ad interpretare così bene le esigenze dei lavoratori e dei datori di lavoro da risultare, fin dal suo debutto, una novità assoluta nel panorama italiano.

Una crescita rapidissima soprattutto negli ultimi anni, grazie alla velocità di azione delle parti sociali CIFA e CONFSAL, e soprattutto alla qualità dell’offerta, tra cui vi sono un’assistenza completa, una forte progettualità, la scelta degli strumenti, la completa digitalizzazione dei percorsi. Un successo, in definitiva, legato all’attenzione verso i reali bisogni delle imprese e dei lavoratori.

La novità dell’approccio è data dal fatto che la crescita del capitale umano sta al centro. Una crescita programmata, coltivata e poi riconosciuta anche a livello contrattuale dai CCNL di Cifa e Confsal.

I vantaggi di Fonarcom

Cosa ha di diverso Fonarcom dagli altri fondi? Moltissimo. Prima di tutto, presenta solo due soggetti di natura autonoma – CIFA e CONFSAL – nel suo CdA, ciò che permette la condivisione online e in tempi brevi dei piani formativi. Inoltre, fornisce una valutazione rapida dei piani stessi e mette in campo diverse modalità di erogazione delle risorse in base al tipo di azienda o gruppi di aziende.

Fornisce supporto alla presentazione dei piani, garantisce assistenza tecnica e offre procedure rapide e digitali per rendere più semplice e diretto il rapporto tra aziende, professionisti, enti di formazione e Fondo.

Adopera diverse metodologie formative, dalla formazione a distanza all’on the job, dall’outdoor al coaching. Offre la possibilità per le aziende di utilizzare docenze interne e consente la presenza di “uditori” nelle classi.

Può organizzare anche corsi al di fuori dell’orario del lavoro, nel rispetto di quanto disposto dai CCNL applicati, e finanziare attività complementari e propedeutiche, come analisi dei fabbisogni formativi, organizzative, di clima, analisi del potenziale e formazione di bilancio di competenze.

Come aderire a Fonarcom

A Fonarcom può aderire qualsiasi azienda italiana, a prescindere dal settore di business, dalla dimensione dell’organico e dal territorio di riferimento.

Aderire è semplice e gratuito. Basta utilizzare il Modello di Denuncia Aziendale del flusso Uniemens Aggregato dell’INPS, all’interno dell’elemento “FondoInterprof”, attivando l’opzione “Adesione”.

L’adesione può avvenire in qualsiasi momento dell’anno e va fatta una sola volta, quindi non non serve rinnovarla: decorre dal mese di competenza della denuncia aziendale nel quale è stato inserito il codice FARC.