PROMO

Contrattazione collettiva di qualità per nuovi modelli organizzativi

Un corso di 25 ore promosso da CIFA Italia per formare imprenditori e professionisti del futuro. Parla Andrea Cafà, presidente della confederazione

Contrattazione collettiva aziendale di qualità per i nuovi modelli organizzativi, è questo il titolo del corso di formazione voluto da Cifa Italia. Presidente Cafà, quali sono le motivazioni dietro questa iniziativa?

Come confederazione CIFA, abbiamo sempre investito sulla formazione continua. Di fronte ad un cambio di epoca come quello attuale, che vede affermarsi nuovi modelli economici e sociali, in cui nascono nuovi lavori e nuovi modi di lavorare, serve oggi un rinnovamento della classe dirigente datoriale e sindacale. Questa sarà in grado di sostenere, attraverso la contrattazione aziendale, il cambio di modello organizzativo necessario a traghettare aziende e lavoratori verso una dimensione più digitale e green.

Già a partire dalla sottoscrizione dell’Accordo Interconfederale del 28 ottobre 2019, Cifa – con il sindacato Confsal – ha inteso proporre un nuovo modello di relazioni industriali incentrato sulla qualità. Si tratta della “terza via” della contrattazione collettiva. Un modello alternativo a quello ritenuto “tradizionale” che appare ormai statico e, quindi, superato. I pilastri che si intendono trasmettere con questo corso sono il contrasto al dumping contrattuale e salariale, e la valorizzazione della persona come driver della competitività d’impresa, nei mercati nazionali e internazionali. Cifa è pronta a formare e a confrontarsi con imprenditori, dirigenti e professionisti del futuro, attraverso approfondimenti mirati sulle caratteristiche e gli indicatori di una contrattazione collettiva che è stata definita, anche dal mondo accademico, “di qualità”.

Indicatori di qualità nella contrattazione collettiva. Può farci degli esempi?

Coesione sociale e qualità del lavoro sono ciò di cui il Paese ha assoluto bisogno ora. La risposta a imprese e lavoratori delle parti sociali non può più essere di mero ordine quantitativo, magari giocando al ribasso sulla qualità della vita delle persone. Quando parliamo di qualità nella contrattazione, parliamo di innovazione, di formazione, di welfare. Si parte da una classificazione del personale che supera il tradizionale inquadramento per mansioni, attraverso un sistema di classificazione per competenze, che è esattamente ciò di cui le aziende hanno bisogno nelle fasi di selezione e sviluppo del personale. A questo si aggiunge l’istituto dello scatto di competenza, in sostituzione dello scatto di anzianità. Parliamo poi dell’introduzione del salario di produttività, primo esempio contrattuale che introduce elementi retributivi variabili in aggiunta al trattamento economico minimo previsto dal contratto collettivo. Ma parliamo anche di formazione continua e lavoro agile.

Lo smart working è un altro elemento dibattuto oggi. In che modo interviene il modello proposto dalla Confederazione CIFA?

All’interno del corso è un tema che lega i due moduli incentrati sui nuovi modelli organizzativi e sulla nuova organizzazione del lavoro. La scelta non è assolutamente casuale. Oggigiorno ancora molte aziende e molti lavoratori ne hanno una percezione distorta e continuano a paragonarlo all’home working. Lo smart working rappresenta sempre di più il passaggio ad una logica partecipativa del lavoro, in cui la responsabilità, l’autonomia, la fiducia e i risultati organizzativi e personali si intrecciano, creando valore. Se mi chiedessero di suggerire un manuale da seguire, consiglierei senza dubbio un altro accordo sottoscritto da Cifa e Confsal: l’Accordo interconfederale per la Regolamentazione del lavoro agile, stipulato già a febbraio del 2021. Nel testo, così come nel corso di formazione in Contrattazione collettiva aziendale di qualità per i nuovi modelli organizzativi, sono analiticamente affrontati tutti gli aspetti della materia. Si pensi, ad esempio, al diritto alla disconnessione, alla disciplina dell’orario di lavoro, alla valutazione delle performance. A supporto della legge 81 del 2017, la contrattazione collettiva aziendale è lo strumento più idoneo a regolamentare lo smart working e a sostenere la trasformazione dei modelli organizzativi nelle aziende.

Per info e iscrizioni: www.cifaitalia.it.