Conviene cambiare fornitore dell’energia elettrica o restare con il vecchio?

Una semplice guida per capire se conviene cambiare il fornitore della luce tra vantaggi, rischi, costi nascosti e come scegliere le tariffe

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Pubblicato: 11 Ottobre 2025 13:26

Il mercato dell’energia è ricco di offerte per cui è difficile stabilire quale è davvero la più conveniente. Il motivo è che non esiste una promozione migliore per tutti in quanto la scelta dipende dalle fasce orarie in cui si utilizza maggiormente l’energia, dai propri consumi, dalla zona nella quale si vive, dal tipo di prezzo (fisso o variabile) e dalle preferenze di pagamento. Quando dunque è preferibile cambiare fornitore della luce e quando conviene invece restare con il vecchio?

Quando è preferibile cambiare fornitore

Non è semplice decidere se cambiare o meno fornitore della luce. Sarebbe però preferibile effettuare tale operazione se:

  • i prezzi dell’energia iniziano a salire e si vuole passare a un’offerta a tariffa fissa per bloccare il costo per 1 o 2 anni;
  • il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica scende e la tariffa a prezzo indicizzato fa risparmiare rispetto a quella fissa;
  • vengono offerti sconti o buoni regali;
  • si deve cambiare casa o intestazione;
  • si scopre che nella propria bolletta ci sono oneri aggiuntivi che altri fornitori non hanno;
  • i consumi sono cambiati, ad esempio per l’installazione di panelli solari, e si vuole una tariffa diversa più adatta alle nuove esigenze;
  • l’assistenza clienti del proprio fornitore non soddisfa.

Cosa è necessario sapere se si cambia fornitore

Quando si sceglie un nuovo operatore è importante conoscere oltre al prezzo dell’energia anche la tipologia di tariffa che viene offerta. Esiste infatti quella a prezzo fisso e variabile.

La prima è quella:

  • in cui il prezzo dell’energia elettrica è bloccato per un periodo che solitamente è di 1 o 2 anni;
  • che offre una maggiore protezione nel caso di picchi di prezzo ma spesso il costo è più alto.

La variabile è invece quella che:

  • segue l’andamento del mercato all’ingrosso;
  • conviene in determinati periodi se l’energia è a buon mercato;
  • può essere rischiosa se le quotazioni salgono.

Per effettuare la scelta migliore è importante capire se si ha propensione al rischio e se si ha la possibilità di affrontare eventuali oscillazioni di prezzo.

Il cambio di fornitore è gratuito e senza interruzioni

Se si decide per il cambio fornitore è importante sapere che il passaggio è gratuito e che non vi è alcuna interruzione dell’energia elettrica. Il contatore, inoltre, resta lo stesso e non è necessario sostituirlo.

Il nuovo fornitore, poi, si occupa di tutte le pratiche, compreso il recesso dal vecchio contratto.

Quando non conviene cambiare fornitore della luce

Se il contratto con prezzo bloccato risulta ancora competitivo rispetto ai prezzi del mercato sarebbe meglio restare con il proprio fornitore. Stessa cosa se:

  • si teme la volatilità del mercato;
  • non ci sono reali differenze di prezzo;
  • vi è durata minima per fruire dell’offerta o se ci sono vincoli che penalizzano chi decide di disdire quest’ultima con anticipo;
  • è necessario sostenere i costi del deposito cauzionale con il nuovo fornitore;
  • le condizioni del nuovo fornitore sono poco chiare;
  • le offerte nuove sono peggiori a seguito del periodo promozionale;
  • si ha un contratto in maggior tutela o con tutele graduali e si preferiscono i prezzi stabiliti dall’Autorità per avere una protezione maggiore.

Come scegliere le offerte più competitive

Alla luce di quanto detto, conviene cambiare fornitore dell’energia elettrica solo se si trova un’offerta che permette di risparmiare in bolletta. Se invece il contratto è già buono e stabile, è preferibile restare con il vecchio fornitore.

Per trovare le offerte più competitive sul mercato è fondamentale:

  • utilizzare il portale delle offerte Arera e inserire i propri consumi;
  • non controllare soltanto il prezzo del kilowattora ma anche la quota fissa mensile e gli oneri di sistema;
  • adattare l’offerta al proprio profilo di consumo per cui se si consuma in modo uniforme è preferibile la tariffa monoraria mentre in caso contrario quella bioraria;
  • utilizzare dei buoni comparatori di offerte;
  • controllare le penali, le clausole e la durata dell’offerta.