Ddl sulla caccia, dai fucili ai giorni consentiti: tutte le novità

Il Governo starebbe lavorando a una liberalizzazione della caccia, che riguarda le giornate in cui è consentita l'attività venatoria, le armi utilizzabili e le norme sui cinghiali

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 22 Maggio 2025 11:05

Il Governo sta elaborando un Disegno di legge in Parlamento per modificare la legge numero 157 dell’11 febbraio 1992 sulla regolamentazione della caccia. Le modifiche dovrebbero riguardare sia i giorni in cui è possibile cacciare, sia le armi che si possono usare, con l’intenzione di ridurre le regole imposte ai cacciatori.

Secondo la maggioranza, la situazione della fauna italiana è cambiata negli ultimi 30 anni e questo richiede di utilizzare la caccia come metodo di controllo di alcune popolazioni di animali, che danneggerebbero le attività umane. Molto critiche invece le opposizioni e le associazioni ambientaliste.

Le novità del Ddl sulla caccia

Il nuovo Ddl sulla caccia, secondo le bozze consultate dal Fatto Quotidiano, permetterebbe di cacciare per tre giorni alla settimana, esclusi il martedì e il venerdì durante l’intera stagione. La legge attuale, invece, permette di cacciare per tre giorni a settimana solo da inizio ottobre a fine gennaio, stabilendo limiti più stringenti durante gli altri mesi in cui è consentita l’attività venatoria.

La nuova legge, inoltre, cambia le armi che si possono utilizzare per cacciare. Il testo chiarisce alcuni passaggi della legge del 1992. Le armi a canna rigata e quelle combinate dovranno avere un calibro minimo di 5,6 mm e i loro caricatori dovranno essere omologati e catalogati. Vengono poi normati a livello nazionale e consentiti l’utilizzo dell’arco e della falconeria, che oggi sono lasciati alla discrezione delle Regioni.

Altre modifiche rilevanti, sempre secondo il Fatto Quotidiano, sarebbero la legalizzazione dell’utilizzo dei fucili nelle aree demaniali, tra cui le spiagge, la riduzione delle aree protette e la liberalizzazione dei richiami vivi, gli esemplari, spesso di uccelli, intrappolati e utilizzati per attirare nelle zone di caccia i propri simili.

La questione della caccia al cinghiale

La bozza della nuova legge sulla caccia dedicherebbe poi un articolo intero, il 12esimo, alla caccia al cinghiale. Tra il 2010 e il 2020 la popolazione dei cinghiali in Italia è raddoppiata, passando da 500mila esemplari a 1 milione. Da allora, Ispra stima che il loro numero potrebbe essere ulteriormente aumentato, raggiungendo una cifra tra 1,5 e 2 milioni di esemplari. Questi animali causano ogni anno milioni di euro di danni all’agricoltura e, per questa ragione, il Governo di Giorgia Meloni vuole liberalizzarne ulteriormente la caccia.

La norma inclusa nell’articolo 12 permette a imprenditori agricoli e proprietari e conduttori di terreni, di attuare “operazioni di contenimento” della popolazione locale di cinghiali. Sarà comunque obbligatorio essere in possesso di una licenza di caccia e aver frequentato appositi corsi di formazione. In questi casi, sarà permesso loro di trattenere il cinghiale abbattuto.

Le critiche di Legambiente e dell’opposizione

Legambiente, una delle principali associazioni ambientaliste italiane, ha definito la legge “un testo inaccettabile che normalizza il bracconaggio”. Stefano Ciafani, presidente dell’associazione, ha dichiarato che se il testo fosse approvato: “Cancellerebbe gli ultimi 60 anni di politiche, impegni e azioni dell’Italia a tutela e conservazione degli animali selvatici, calpestando, al tempo stesso, l’art. 9 inserito nel 2022 nei principi della Costituzione, che obbliga lo Stato, attraverso le sue leggi, a garantire la tutela degli animali”.

Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha duramente criticato la diffusione della notizia, accusando indirettamente gli organi di stampa di aver mentito a riguardo. In risposta il Fatto Quotidiano, che per primo ha riportato della bozza del Ddl sulla caccia, ha pubblicato le immagini del testo, con l’intestazione del Ministero dell’Agricoltura. La testata sostiene anche che la legge non sia ancora stata presentata in Consiglio dei ministri a causa di alcune frizioni con il Ministero dell’Ambiente.