Citroën ed airbag difettosi: maxi richiamo di C3 e DS3, 600mila veicoli coinvolti

Il richiamo è stato disposto da Citroën perché gli airbag potrebbero esplodere in caso di incidente: interessate 497.171 Citroën C3 e 108.601 Citroën DS3 prodotte tra il 2009 e il 2019

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Richiamo per 600mila Citroën a causa di airbag difettosi che, in caso di incidente, potrebbero provocare gravi lesioni o anche causare la morte. Il richiamo riguarda i modelli C3 e DS3, prodotti nell’arco di un decennio e oggi non più in commercio, se non nel circuito dell’usato. Si tratta comunque di modelli particolarmente diffusi. Il richiamo ha coinvolto una ventina di Paesi.

Citroën ed airbag difettosi: che fare

“Citroën le chiede di sospendere immediatamente la guida del Suo veicolo”. Questo il monito contenuto nella raccomandata che il marchio francese, oggi figlio adottivo del gruppo Stellantis, ha inviato a migliaia di automobilisti. Il motivo: “Le sostanze chimiche contenute in questi dispositivi di gonfiaggio potrebbero deteriorarsi nel tempo esponendo guidatore e passeggero al rischio di rottura del dispositivo di gonfiaggio dell’Airbag con una forza eccessiva in caso di incidente, in grado di provocare gravi lesioni o morte“.

Il rischio dunque è serissimo e non va ignorato. Gli airbag in questione vennero prodotti dalla società Takata, finita in bancarotta nel 2017. L’invito di Citroën ai suoi clienti è quello di rivolgersi immediatamente a un’officina convenzionata che provvederà alla sostituzione del pezzo.

I veicoli interessati

I veicoli interessati vennero prodotti tra il 2009 e il 2019. Il richiamo, nello specifico, riguarda 497.171 Citroën C3 e 108.601 Citroën DS3. Il caso è emerso solo di recente, ma le lettere hanno cominciato ad essere inviate diversi mesi fa, almeno da gennaio 2024.

Trattandosi di un maxi richiamo, con invito a rivolgersi esclusivamente alle officine autorizzate dalla casa automobilistica, il rischio nelle zone particolarmente popolose è quello di ritrovarsi a dover affrontare una lista d’attesa lunga mesi. Questo per molti potrebbe tradursi in un intervento da effettuarsi solo dopo l’esodo estivo.

Alcuni utenti avrebbero ricevuto più di una lettera da Citroën: nella seconda raccomandata la casa automobilistica avrebbe ribadito di mettere in atto lo stop immediato nell’utilizzo del veicolo e avrebbe chiesto di cancellare l’eventuale precedente appuntamento già fissato telefonicamente al fine di effettuare una nuova prenotazione esclusivamente online. Potrebbe trattarsi di un modo per tenere traccia dei richiami e dei relativi interventi tecnici sui veicoli coinvolti. Ma il problema potrebbe anche essere correlato alla carenza di pezzi di ricambio, dal momento che ne servono 600mila a strettissimo giro e che la vecchia società fornitrice è fallita ormai da tempo.

I possessori di Citroën C3 e di Citroën DS3 che non avessero ancora ricevuto alcuna lettera e che volessero verificare l’efficienza del proprio veicolo possono accedere al servizio online messo a disposizione dalla casa produttrice. Basta cliccare questo link e inserire nell’apposito campo il codice Vin (Vehicle identification number). Il codice è indicato sulla carta di circolazione, è composto da 17 caratteri e inizia per VF7 o per VR7.

Altri richiami

Il maxi ritiro di auto Citroën non è né l’unico né il più consistente richiamo automobilistico degli ultimi tempi. A febbraio Tesla ha richiamato 2,2 milioni di auto per parametri non in linea alla normativa relativamente alle dimensioni delle spie. Si tratta del quarto richiamo nel giro di pochi mesi per Tesla che nel precedente aveva dovuto effettuare interventi su circa 2 milioni di veicoli. E a settembre 2023 Hyundai e Kia hanno ritirato dal mercato statunitense 3,4 milioni di veicoli per rischio incendio.