Caos passaporti, ecco la truffa dei bagarini

La procura di Milano ha scoperchiato un giro d'affari messo in piedi da un'agenzia che prenotava migliaia di appuntamenti per il passaporto per poi rivenderli

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Per mesi i viaggi all’estero degli italiani sono stati bloccati dall’impossibilità di richiedere il rilascio del passaporto a causa delle lunghe code agli sportelli e dei tempi di attesa biblici per ottenere un appuntamento. Un disservizio diffuso in tutta Italia che ha provocato cancellazioni a cascata delle prenotazioni, con conseguenti cospicue perdite nel settore del turismo. Per diverso tempo i motivi di questi ritardi sono stati attribuiti al boom di spostamenti oltre i confini europei dopo l’addio alle restrizioni applicate durante la pandemia che hanno trovato impreparati gli uffici addetti al rilascio dei documenti validi per l’espatrio. Ma da un’indagine della procura di Milano si scopre adesso che l’ingorgo per i passaporti sarebbe stato provocato, perlomeno nel capoluogo lombardo, da un’agenzia che ha messo in piedi una vera e propria attività di bagarinaggio.

L’agenzia di intermediazione

Da quanto emerso dall’inchiesta, infatti, questa società prenotava gli appuntamenti per il rilascio dei passaporti sul sito dedicato della polizia di stato, occupando così tutte le date disponibili, per poi rivenderli ai cittadini che avevano bisogno del documento.

“Vuoi il passaporto in tempi rapidi a Milano? Non riesci a prendere appuntamento sul sito della polizia di Stato perché tutti gli slot sono sempre occupati? Non c’è problema: pagando, ci pensiamo noi”, era questa la promessa dell’agenzia di Magenta, comune dell’hinterland milanese, che si faceva pagare da 200 a 250 euro per il servizio fittizio, per un giro d’affari che si aggirava intorno ai 300mila euro.

Secondo quanto scoperto dai magistrati milanesi, tra settembre 2022 e luglio 2023 l’agenzia aveva occupato circa duemila appuntamenti, inserendo nomi di fantasia o nomi di loro clienti che avevano bisogno di altre pratiche.

C’erano anche Paperino, Messi e Ilona Staller, alias Cicciolina, tra i nomi utilizzati dai bagarini dei passaporti per effettuare più prenotazioni possibili, insieme alle generalità di tante altre persone famose, come ad esempio la cantante Ornella Vanoni, che risultano dunque vittime a tutti gli effetti di furto d’identità.

Anche quando non riusciva a sfruttare tutte le prenotazioni già effettuate, l’agenzia non provvedeva mai ad annullarle, impedendo in ogni caso ai cittadini di prendere l’appuntamento (qui avevamo già parlato del caos sugli appuntamenti per il rilascio dei passaporti e delle perdite per milioni nel settore turistico).

Le indagini

Al termine delle indagini effettuati dalla sezione di polizia giudiziaria della divisione Pas (Polizia amministrativa e sociale), sono cinque le persone che risultano indagate, con l’accusa in concorso dei reati continuati e aggravati di “falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri” e di essere i promotori della turbativa della regolarità di un servizio pubblico (qui avevamo riportato i lunghi tempi di attesa per poter richiedere il passaporto).

“Le prenotazioni fittizie, benché non abbiano inficiato globalmente la funzionalità e l’accessibilità del sistema, capace di generare oltre undicimila appuntamenti al mese per tutta la provincia di Milano, hanno comunque contribuito a saturare le quotidiane disponibilità di prenotazione, turbando la regolarità del servizio di rilascio del passaporto elettronico e degli uffici preposti a tale attività”, ha spiegato la questura.