Passaporti, agenda prioritaria: come funziona la prenotazione online per le richieste urgenti

Accesso prioritario per ottenere il passaporto in tempi rapidi: ecco come funziona e chi ne ha diritto

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Nel recente periodo si è fatto un gran parlare dei passaporti, soprattutto in merito ai ritardi accumulati. Il dito è stato puntato contro la pandemia di Covid-19, che ha bloccato gli uffici ma, stando alla mole di richieste e alle tempistiche garantite (6-7 mesi per ottenere l’appuntamento, post prenotazione, e 1-2 mesi per ottenere il documento), il problema pare di natura differente.

In questo ambito si è ora insinuato un altro tema, quello dell’agenda prioritaria online. Una sperimentazione che spinge per diventare regola, di cui parliamo nel dettaglio di seguito.

Cos’è l’agenda prioritaria

Come detto, si tratta di una sperimentazione. I suoi benefici, paventati, sono però tali da essere stata adottata da svariate Questure. Un sistema che tende la mano a chi ha la necessità di ottenere il passaporto entro 30 giorni.

Un percorso alternativo a quello ordinario ed estremamente lungo, che rappresenta una manna in vista dell’estate. La questione ritardi va risolta, questo è certo, e forse tale sistema potrebbe rappresentare un secondo passo importante, dopo quello relativo a Poste Italiane. Non si parla infatti soltanto del fastidio dell’attesa da parte dei cittadini, bensì di un danno economico al settore viaggi. Molte agenzie hanno infatti denunciato un giro d’affari saltato da circa 300 milioni di euro, con 167mila viaggi impediti.

La corsia prioritaria non rappresenta però una novità assoluta, considerando come fossero previste agevolazioni per motivi di urgenza. Sempre più cittadini hanno però lamentato l’impossibilità di ottenere accesso a tale percorso preferenziale attraverso le modalità indicate da ogni Questura.

Ciò di cui parliamo oggi, dunque, è un secondo tentativo, che mira a garantire un’organizzazione migliore. Sul sito passaportonline.poliziadistato.it sono così presenti due agende per prenotare i propri appuntamenti. Da una parte chi può attendere (mesi) e dall’altra chi richiede un iter ben più rapido.

L’urgenza della richiesta va però dimostrata e, dunque, documentata. Ci si dovrà presentare in ufficio con la “documentazione attestante l’esigenza di rilascio del passaporto in via prioritaria”.

Chi ne ha diritto

Sui portali delle Questure vengono pubblicati da giorni i messaggi relativi all’attivazione della nuova procedura, in alcuni casi “rafforzata”. È il caso di Monza, ad esempio, che deve far fronte a un vero e proprio boom di richieste. Si informano i cittadini, dunque, che in assenza di un appuntamento disponibile, si verrà indirizzati verso un’alternativa altrettanto valida. Si dovrà compilare un modulo, da stampare ed esibire allo sportello passaporti senza appuntamento, in caso di necessità di ottenimento entro 15 giorni.

I motivi alla base della richiesta d’accesso all’agenda prioritaria per il rilascio del passaporto sono quattro: salute, lavoro, studio e turismo. Tra i documenti da esibire, a prova della propria necessità, ci sono dunque anche dei biglietti aerei. Dimostrando d’aver già effettuato l’acquisto garantisce una via preferenziale.

Si tratta però comunque di un rischio, dal momento che un eventuale “eccessivo” numero di domande presentate sarà organizzato sulla base delle priorità. I motivi di salute, come un intervento da subire oltreoceano, avranno ovviamente la precedenza su un volo già pagato, in assenza dei necessari documenti per partire.

Un documento medico ha dunque valore, così come una prova d’appuntamento lavorativo, come un colloquio o altro. Al tempo stesso si darà precedenza a chi potrà provare la propria ammissione a un istituto straniero, al di fuori dell’Ue.

Al momento della prenotazione, il sito consente di scaricare un modulo. Si tratta di un’autocertificazione della propria urgenza, da consegnare in Questura, insieme con le proprie “prove”. Si ricorda, infine, che mentire per ottenere un accesso prioritario avrà conseguenze penali rilevanti.