Le sigarette elettroniche usa e getta saranno presto vietate

Le sigarette elettroniche monouso sono un problema a più livelli, ma il più grave è la quantità di rifiuti elettronici che producono se non smaltiti correttamente

Foto di Matteo Paolini

Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

La Francia ha deciso di proibire la vendita delle sigarette elettroniche usa e getta, seguendo l’esempio della Germania, dell’Australia e della Nuova Zelanda. Questa decisione fa parte di un piano nazionale per contrastare il consumo di tabacco, come ha annunciato ieri la prima ministra Elisabeth Borne durante un’intervista con l’emittente RTL. Il governo francese ha in programma di presentare presto un nuovo piano che includerà il divieto delle sigarette elettroniche usa e getta, comunemente chiamate ‘puff’, le quali promuovono cattive abitudini nei giovani.

Il dibattito sulle sigarette elettroniche usa e getta

Le sigarette elettroniche usa e getta sono dispositivi monouso disponibili in una ventina di marchi differenti. A differenza delle sigarette tradizionali, queste non riscaldano il tabacco, ma vaporizzano i liquidi contenuti al loro interno, che possono o meno contenere nicotina. Con i loro gusti zuccherati o fruttati, l’attraente packaging dai colori vivaci e un prezzo inferiore rispetto a un pacchetto di sigarette tradizionali (che varia da 8 a 12 euro per 500 “puff”, ovvero tiri), queste sigarette elettroniche rappresentano una crescente preoccupazione poiché sembrano mirate agli adolescenti. Diversi paesi europei, tra cui Germania, Belgio e Irlanda, hanno già annunciato l’intenzione di vietarle, come ha recentemente annunciato la Francia, dove questo tipo di sigarette è arrivato sul mercato alla fine del 2021.

Inoltre, le sigarette elettroniche non sempre sono a norma di legge nei paesi dove vengono commercializzate e, se non smaltite correttamente, a pagare il conto è poi l’ambiente.

Un diluvio di rifiuti plastici e metalli in aumento

Se i dati provenienti dall’Inghilterra riflettono una tendenza mondiale, forse è ora di cominciare a preoccuparci che il mondo sia destinato a essere schiacciato dal peso di miliardi di sigarette elettroniche usa e getta non smaltite o smaltite in maniera inadeguata. Solo nel Regno Unito, ogni settimana vengono gettate cinque milioni di sigarette elettroniche usa e getta. Questo numero si è quadruplicato in soli dodici mesi, risultando in cinque milioni di pezzi di plastica, fili di rame e batterie al litio che vengono correttamente smaltiti e riciclati solo nel 17 percento dei casi.

Un problema globale di smaltimento e riciclo

La mancata raccolta delle sigarette elettroniche dopo l’utilizzo è motivo di preoccupazione. Le grandi aziende del settore, conosciute come Big Vape, hanno giustificato tale comportamento con la lacunosa regolamentazione presente non solo in Inghilterra, ma anche nella maggior parte dei Paesi nel mondo. Sia le sigarette elettroniche usa e getta, che quelle non, risultano essere oggetti difficili da riciclare e richiedono specifici punti di raccolta e stabilimenti dedicati esclusivamente al riciclo. Tuttavia, la maggior parte dei Paesi ha pochi obblighi di legge in tal senso, e quelli presenti vengono poco rispettati. In Inghilterra, ad esempio, la legge stabilisce che i venditori siano responsabili di fornire tale servizio, ovvero ricevere le sigarette esauste o rotte e occuparsi del relativo riciclo. Tuttavia, pochissimi si sono attrezzati per tale scopo a causa dei costi elevati. In Italia, invece, le sigarette elettroniche devono essere raccolte separatamente e consegnate alle isole ecologiche del Comune, che dovrebbero disporre di appositi spazi e contenitori per questo tipo di rifiuto. Giusto per dare qualche dato sull’importanza del corretto smaltimento di questi dispositivi,  con il litio contenuto in cinque milioni di sigarette elettroniche, sarebbe possibile costruire batterie per cinquemila automobili elettriche.

Rischio ambientale delle sigarette elettroniche e le soluzioni

Come detto, l’elevata popolarità delle sigarette elettroniche, soprattutto tra i giovani, ha portato a un crescente problema di smaltimento inadeguato dei dispositivi. Gli apparecchi elettronici contengono batterie al litio, che rappresentano una grave minaccia per l’ambiente se non vengono smaltite in modo appropriato. Infatti, il litio, se disperso nell’acqua o nel terreno, può contaminare le risorse idriche e danneggiare la fauna e la flora locali. Inoltre, i componenti chimici delle sigarette elettroniche possono essere tossici se rilasciati nell’ambiente.

È necessario educare il pubblico sull’importanza di smaltire correttamente le sigarette elettroniche. I punti di raccolta per il riciclaggio delle batterie al litio devono essere resi più accessibili e pubblicizzati in modo efficace. Solo attraverso l’adozione di misure adeguate e l’educazione delle persone possiamo ridurre l’impatto negativo delle sigarette elettroniche sull’ambiente.

Modalità di smaltimento responsabile

Secondo il consorzio Erion Weee, ci sono tre metodi corretti per lo smaltimento dei Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche). Inizialmente, si può optare per l’utilizzo di un’isola ecologica per il deposito della e-cig. In alternativa, vi è l’opzione del “uno contro uno“, che consente la consegna gratuita di qualsiasi tipo di Raee, indipendentemente dalle dimensioni, in qualsiasi negozio di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Questa possibilità è valida sia per gli acquisti effettuati nei negozi fisici che online. Tuttavia, emerge l’opinione che molti tabaccai non siano adeguatamente informati su questa opzione. Ad esempio, a Milano sono stati effettuati tentativi presso tre diversi negozi, ma nessuno era a conoscenza di questa opportunità.

Infine, c’è la modalità chiamata “uno contro zero“, che permette di consegnare gratuitamente piccoli Raee (con dimensioni inferiori a venticinque centimetri) senza l’obbligo di acquistare un nuovo prodotto, presso i punti vendita con aree dedicate alla vendita di apparecchiature elettriche ed elettroniche superiori a quattrocento metri quadri.

La chiamata all’azione per il corretto smaltimento

Secondo Giorgio Arienti, direttore generale di Erion Weee, è ancora troppo diffuso il fenomeno dei Raee gettati in modo scorretto o conservati inutilmente nelle case degli italiani. In particolare, si fa riferimento ai piccoli rifiuti come le sigarette elettroniche, che spesso vengono dimenticate una volta che non sono più utilizzabili o funzionanti. Arienti sostiene che ciò accade perché i cittadini non sono consapevoli del significato dei Raee e del loro valore ambientale, e quindi non sanno come effettuare la raccolta differenziata di tali rifiuti. Per risolvere questo problema, è necessario intervenire su diversi fronti: da un lato, aumentare le iniziative volte a sensibilizzare e formare i cittadini, dall’altro, migliorare e semplificare le possibilità di smaltimento, in modo che compiere la scelta corretta diventi un gesto immediato.