Vietate le sigarette elettroniche: in Europa arriva il primo stop

In Europa arriva il primo stop alle sigarette elettroniche usa e getta. La Francia annuncia il suo “piano anti fumo”. Quali saranno le restrizioni?

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

In Europa il primo stop alle sigarette elettroniche arriva dalla Francia, che vuole vietare quelle usa e getta. L’intenzione di introdurre il divieto è stata espressa dal primo ministro Élisabeth Borne nel corso di un’intervista all’emittente televisiva RTL.

“Abbiamo in programma di introdurre un nuovo piano antifumo che vieterà le sigarette elettroniche usa e getta, note come puffs”, ha detto Borne. “Causano cattive abitudini tra i giovani”, ha spiegato il primo ministro.

Il ministro della Salute, François Braun, ha già più volte dichiarato  favorevole al divieto di questo tipo di sigarette elettroniche, sia perché “inducono i giovani a fumare” sia perché la loro non riutilizzabilità è “un’assurdità ecologica”.

Il piano della Francia

La decisione di vietare i vaporizzatori usa e getta in Francia si inserisce all’interno di un preciso piano nazionale pensato per combattere il fumo, che sarebbe la causa di 75.000 morti all’anno nel paese secondo il primo ministro Borne.

Borne, parlando alla radio RTL, non ha detto quando entrerà in vigore il divieto, ma ha specificato che il governo fornirà presto maggiori dettagli. Inoltre, pare che il governo francese stia valutando anche la possibilità di aumentare il prezzo dei pacchetti di sigarette a partire dal 2024, finanziando così la prossima legge di bilancio e i prossimi interventi di previdenza sociale.

La maggior parte delle sigarette elettroniche usa e getta, che vengono gettate via una volta esaurite, sono disponibili in gusti dolci e fruttati come limonata, orsetto gommoso e anguria, che le rendono attraenti per gli adolescenti. In Francia vengono venduti solitamente ad un prezzo compreso tra 8 euro e 12 euro, in diversi negozi e sono quindi facilmente accessibili a tutti.

Anche se è vietata la promozione o la pubblicità di tali prodotti, non è allo stesso tempo ampiamente rispettato il divieto della vendita ai minori di 18 anni.

Chi seguirà la Francia?

Altri paesi europei stanno valutando la possibilità di vietarli. Le vendite online sono vietate in Belgio e in Irlanda è in corso una consultazione nazionale sul divieto. In Germania il governo ha vietato le sigarette elettroniche aromatizzate e con l’avvertimento dello zar della droga questo può essere solo l’inizio.

L’Australia ha adottato la risposta più dura, rendendo i vaporizzatori solo su prescrizione, riducendo il contenuto di nicotina e limitando i gusti.

In Nuova Zelanda sono state adottate misure simili con il divieto della maggior parte dei vaporizzatori usa e getta e limitazioni alla commercializzazione rivolta ai bambini, compreso il divieto di negozi di vaporizzatori vicino alle scuole e norme che richiedono descrizioni generiche degli aromi. Le norme, entrate in vigore ad agosto, erano progettate per continuare la vendita di sigarette usa e getta per coloro che le utilizzano come transizione verso la cessazione del fumo.

Una ricerca irlandese mostra che gli adolescenti che usano la sigaretta elettronica hanno una probabilità fino a cinque volte maggiore di iniziare a fumare rispetto a quelli che non lo fanno (qui invece abbiamo analizzato i rischi della sigaretta elettronica, rispondendo alla domanda: è davvero meno pericolosa?). Secondo i dati pubblicati lo scorso anno, la prevalenza del fumo in Nuova Zelanda è scesa all’8% – una delle più basse al mondo – ma l’aumento degli utilizzatori giornalieri di svapo è stato maggiore del calo dei fumatori giornalieri. E l’Italia? L’ultimo intervento era stato annunciato a marzo 2023 (ve ne abbiamo parlato qui), ma poi di fatto nulla è stato fatto.

Aumentare il prezzo delle sigarette funzionerebbe? La controproposta

Secondo l’Alleanza francese contro il tabacco (ACT), un gruppo che riunisce organizzazioni anti-tabacco, le misure annunciate dal governo di Francia non sono all’altezza e non tutelano la salute pubblica.

“Solo una politica forte e sostenuta ci permetterà di ottenere una riduzione effettiva e duratura della prevalenza del fumo nel nostro paese”, ha affermato Loic Josseran, presidente dell’ACT, in un comunicato stampa. “Questa piaga colpisce ancora quasi 12 milioni di francesi”, ha poi aggiunto lo stesso.

Mentre il governo prevede di aumentare il prezzo di un pacchetto di 20 sigarette a 13 euro entro il 2027, l’ACT ha proposto di far salire il prezzo a 16 euro entro quella data. Contestualmente, è stato richiesto di far crescere il prezzo di altri prodotti correlati all’uso di tabacco, come il tabacco da arrotolare, per scoraggiare i fumatori delle sigarette “convenzionali” dal passare a questi prodotti per risparmiare, senza così rinunciare al vizio.