Lego dice addio al progetto di produrre mattoncini in plastica riciclata

Nessuna svolta green per l'azienda danese, infatti, dopo due anni di test deve fare un passo indietro perché l'utilizzo di plastica riciclata inquina di più

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

L’azienda danese Lego ha annunciato l’abbandono del progetto di produrre i suoi caratteristici mattoncini colorati con plastica riciclata. La decisione è stata presa dopo due anni di test, durante i quali è stato scoperto che il materiale non riduce le emissioni di carbonio.

In precedenza, Lego aveva dichiarato di voler utilizzare la plastica riciclata delle bottiglie per ridurre l’impatto ambientale dei propri prodotti. Tuttavia, i test hanno dimostrato che il processo di riciclaggio della plastica comporta un consumo di energia e risorse che, in alcuni casi, può essere addirittura superiore alla produzione di plastica vergine.

Nonostante l’insuccesso del progetto, Lego ha dichiarato di continuare a impegnarsi nella ricerca di materiali sostenibili per i propri mattoncini. L’azienda ha fissato una scadenza al 2032 per raggiungere l’obiettivo di utilizzare solo materiali sostenibili.

Lego: la ricerca di materiali sostenibili per i mattoncini

La Lego, famosa per i suoi mattoncini colorati, attualmente utilizza l’acrilonitrile-butadiene-stirene (ABS) per l’80 per cento dei miliardi di mattoncini prodotti ogni anno. Tuttavia, per ottenere solo 1 chilo di ABS, sono necessari circa 2 chili di petrolio. Nel 2012, l’azienda si era impegnata a trovare alternative più sostenibili con l’obiettivo di eliminare completamente la plastica derivata dal petrolio entro il 2030.

Negli ultimi anni, la Lego ha condotto test su oltre 200 materiali alternativi all’ABS. Questi materiali includono plastiche prodotte completamente o in parte da biomasse vegetali, come canna da zucchero, amido di mais o scarti alimentari. Sebbene considerati più ecologici rispetto alla plastica tradizionale, al momento non rappresentano una soluzione a basso impatto ambientale.

Nel 2021, l’azienda ha avviato un progetto per sperimentare la produzione dei mattoncini utilizzando bottiglie di polietilene tereftalato riciclato (noto come PET riciclato o RPET). La Lego sta quindi affrontando la sfida di trovare materiali più sostenibili per mantenere la sua promessa di ridurre l’impatto ambientale dei suoi iconici mattoncini.

Niels Christiansen, l’amministratore delegato dell’azienda, ha affermato al Financial Times che finora, nonostante i vari test, non è ancora stato trovato un “materiale magico o un nuovo materiale” che possa risolvere la questione.

ABS vs. PET Riciclato

L’ABS è noto per essere un materiale solido e durevole, caratteristiche che consentono ai mattoncini Lego di incastrarsi e staccarsi agevolmente, mantenendo nel tempo colore e forma. Tuttavia, quando si parla della sperimentazione dei mattoncini con il PET riciclato, il capo del dipartimento dedicato alla sostenibilità ambientale, Tim Brooks, lo paragona a cercare di costruire una bicicletta di legno invece che di acciaio.

La plastica riciclata risulta essere meno robusta dell’ABS, e per garantirne la stessa durabilità, è necessario mescolarla con altri ingredienti. Questo processo aggiuntivo comporta un maggiore consumo di energia per la lavorazione e l’asciugatura dei materiali, come spiegato da Brooks. La Lego si trova quindi di fronte a una sfida significativa nell’equilibrare la sostenibilità con la qualità e la durabilità dei suoi iconici mattoncini.

La produzione di mattoncini in PET riciclato è più inquinante

La Lego ha intrapreso un cammino di sperimentazione per produrre mattoncini utilizzando PET riciclato, ma questa transizione non è stata priva di sfide. Per iniziare, l’azienda ha dovuto acquisire nuovi macchinari e adottare nuovi metodi di produzione. Tuttavia, considerando l’insieme delle modifiche richieste per produrre mattoncini PET su vasta scala, le emissioni inquinanti per l’intero ciclo di vita di un mattoncino risultavano essere addirittura superiori rispetto alla produzione con la plastica tradizionale. Tim Brooks ha espresso questa situazione come una delusione.

Attualmente, l’obiettivo principale dell’azienda è quello di rendere più sostenibile la produzione dei mattoncini in ABS. Questo si traduce nell’utilizzo di una componente sempre maggiore di materiali riciclati o di origine vegetale nella produzione dei mattoncini, come spiegato da Brooks. La Lego è quindi concentrata sul trovare soluzioni che riducano l’impatto ambientale dei suoi mattoncini senza comprometterne la qualità.

Gli sforzi per la sostenibilità continuano

Il CEO  Christiansen ha sottolineato che gli sforzi dell’azienda sono in linea con l’ambizioso obiettivo di ridurre le proprie emissioni inquinanti del 37 per cento entro il 2032, rispetto ai livelli del 2019. Questo impegno abbraccia diverse iniziative, tra cui un significativo aumento degli investimenti nella ricerca di materiali più sostenibili.

Entro il 2025, l’azienda triplicherà gli investimenti nella ricerca, portandoli all’equivalente di quasi 3 miliardi di euro all’anno. Un elemento importante è che Christiansen ha garantito che questi investimenti non si ripercuoteranno sui consumatori, dimostrando così un impegno a mantenere i prodotti Lego accessibili mentre si lavora per un futuro più sostenibile.

Un impegno concreto per la sostenibilità ambientale

L’azienda Lego sta adottando diverse iniziative per promuovere la sostenibilità e la circolarità nei suoi prodotti e servizi. Una delle mosse principali è l’eliminazione graduale delle confezioni di plastica che contengono i famosi mattoncini, con l’obiettivo di metterli tutti in vendita in sacchetti di carta entro il 2025. Questo rappresenta un passo significativo verso la riduzione dell’uso della plastica.

Inoltre, la Lego ha avviato un programma che consente alle persone di donare i vecchi mattoncini inutilizzati all’azienda. Questi mattoncini verranno quindi sistemati e donati a organizzazioni benefiche. Attualmente attivo negli Stati Uniti e in Canada, il programma dovrebbe estendersi l’anno prossimo anche in Europa.

Guardando al futuro, l’azienda sta esplorando la possibilità di avviare un’iniziativa simile che consentirebbe alle persone di vendere i loro vecchi mattoncini all’azienda stessa, al fine di riportarli sul mercato. Questa prospettiva riflette l’idea che “è meglio riutilizzare che riciclare,” e dimostra l’impegno della Lego verso un modello di business circolare che promuove la sostenibilità e il riuso.