In arrivo 39 centrali eoliche nel Mar Mediterraneo. Ecco dove

Se venissero realizzati tutti i progetti delle centrali eoliche offshore, l'Italia avrebbe a disposizione 17 mila megawatt di energia pulita e rinnovabile

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Costruire 39 centrali eoliche per imboccare con maggiore decisione la strada della transizione ecologica e contrastare i cambiamenti climatici. È questo l’ambizioso progetto del governo Draghi, presentato lo scorso novembre alla Cop26 di Glasgow.

Il progetto prevede di costruire centinaia di pale eoliche che verrebbero installate al largo delle coste di Romagna, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna, Lazio e Toscana e permetterebbe all’Italia di produrre 17mila megawatt di energia pulita e rinnovabile senza emissioni di CO2.

Il censimento dei progetti

Terna, la S.p.a. dell’alta tensione, al 31 agosto 2021 aveva censito l’elenco delle 39 richieste di investitori che hanno chiesto di connettere alla rete di alta tensione la realizzazione di centrali eoliche offshore da posare in mezzo al Mar Mediterraneo. Alcune di queste da realizzare sotto costa, con piloni ancorati sul fondo marino e altri galleggianti.

Dei 39 progetti delle centrali eoliche, a Taranto, nelle acque del Mar Grande, è stata completata l’installazione della prima turbina del primo parco eolico marino offshore italiano. Il progetto di Renexia, la società del Gruppo Toto che si sta occupando del progetto, prevede l’installazione di un totale di dieci turbine. Queste saranno in grado di assicurare una produzione di oltre 30 megawatt ogni ora, pari al fabbisogno annuo di 60 mila persone. Nei 25 anni di vita stimata dell’impianto, verranno risparmiate 730mila tonnellate di CO2.

Gli altri progetti sono collocati soprattutto nel basso Adriatico, di fronte alla Puglia (dal Gargano a Santa Maria di Leuca sono previsti 12 progetti), nello Ionio, nel Canale di Sicilia (6 progetti) e attorno alla costa meridionale della Sardegna e della Toscana, Elba compresa (7 progetti), infine davanti alla Romagna.

Un terzo delle richieste giunte a Terna è composto da progetti collocati su mari meno profondi di cento metri, zone nelle quali è possibile ancorare i piloni. Per gli altri è prevista la costruzione di pale eoliche galleggianti, posizionate anche a 60 km lontano dalla costa, che dovranno però essere ancorate sul fondale.

Le centrali eoliche offshore

Rispetto alle centrali eoliche costruite su terra ferma, quelle offshore, ovvero quelle costruite sul mare, riescono a fornire energia pulita e rinnovabile sfruttando la forza del vento che si produce in alto mare, dove raggiunge una velocità più elevata e costante rispetto a quella terrestre.

Nel dettaglio ecco i principali vantaggi delle centrali eoliche offshore:

  • velocità del vento: come detto, in mare aperto il vento soffia più forte. Questo si traduce in più energia in meno tempo
  • vento costante: i venti marini, rispetto a quelli terrestri, tendono a essere più stabili. Significa che le turbine hanno meno problemi legati alla turbolenza e i rotori sono sottoposti a meno stress. Inoltre, avere vento costante, significa avere una fonte di energia più affidabile
  • minor impatto ambientale e acustico: in generale, le centrali eoliche offshore vengono posizionate oltre la linea dell’orizzonte visibile. Trovandosi così al largo, allo stesso tempo si riduce l’impatto visivo e quello acustico
  • veri e propri parchi: grazie all’assenza di barriere, in mare aperto è possibile posizionare diverse turbine e creare un vero e proprio parco eolico
  • fabbisogno energetico: gli impianti eolici offshore, soprattutto nei Paesi del Nord Europa, sono situati lungo le coste più popolate, dove c’è quindi maggiore richiesta di energia. Le turbine eoliche contribuiscono a soddisfare la domanda del territorio fornendo energia rinnovabile