Il 2022 è stato l’anno più secco della storia europea, ecco i dati

Questo è quanto emerge dal rapporto annuale sullo Stato Europeo del Clima (ESOTC) che presenta nel dettaglio gli eventi climatici significativi del 2022 in Europa

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Pubblicato: 26 Aprile 2023 10:36

Negli ultimi otto anni, a livello globale, si sono registrati i livelli più elevati di calore mai registrati. In Europa, negli ultimi cinque anni, le temperature medie sono state superiori di 2,2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali. Questo, unito a eventi climatici estremi, siccità e vasti incendi boschivi, rappresenta solo una parte dei principali risultati del nuovo rapporto di Copernicus sullo Stato del Clima Europeo 2022.

Nel corso del 2022, le concentrazioni annuali medie di anidride carbonica (CO2) e metano (CH4) hanno raggiunto livelli senza precedenti in tutto il mondo. Secondo il Copernicus Climate Change Service (C3S), le temperature in Europa stanno aumentando al doppio del tasso di crescita globale, superando qualsiasi altro continente.

Il rapporto ESOTC 2022

Il rapporto annuale dello European State of the Climate report 2022 (ESOTC 2022) utilizza dati climatici pubblici e gratuiti per fornire informazioni accurate sullo stato attuale del clima in Europa. Mauro Facchini, Capo dell’Osservazione della Terra presso la Direzione Generale per l’Industria della Difesa e lo Spazio della Commissione Europea, ha evidenziato l’importanza di avere dati precisi sul cambiamento climatico in seguito al recente rapporto di sintesi dell’IPCC che richiama all’azione immediata per contrastare gli effetti del riscaldamento globale.

L’aumento della temperatura in Europa conferma il cambiamento climatico in atto

Il cambiamento climatico in Europa è evidente a causa dell’aumento della temperatura. Secondo i dati, negli ultimi 5 anni, la temperatura media europea è stata di circa 2.2°C al di sopra dell’era preindustriale. Il 2022 è stato il secondo anno più caldo mai registrato, con un aumento di 0.9°C rispetto alla media recente. Inoltre, la scorsa estate è stata la più calda mai registrata in Europa, con un aumento di 1.4°C rispetto alla media recente. Questi dati confermano l’importanza di affrontare il cambiamento climatico e di adottare misure concrete per mitigare i suoi effetti.

Durante la fase finale della primavera e l’estate scorsa, la temperatura estremamente alta ha creato una situazione pericolosa per la salute umana. L’Europa meridionale ha registrato un record di giorni con “stress termico intenso” a causa di ondate di caldo estremo durante il periodo estivo. In generale, l’Europa sta vedendo un aumento del numero di giorni estivi con “stress termico forte” o “molto forte“, mentre l’Europa meridionale sta registrando una tendenza simile per lo “stress termico estremo”. Nel frattempo, il continente sta anche registrando una diminuzione del numero di giorni senza stress da caldo.

Siccità diffusa in Europa nel 2022: impatti e conseguenze

Uno degli eventi più significativi che ha caratterizzato l’Europa nel 2022 è stata la siccità diffusa. Durante l’inverno 2021-2022, gran parte del continente ha registrato un numero di giorni di neve inferiore alla media, mentre in primavera le precipitazioni sono state scarse, con il mese di maggio che ha raggiunto il valore più basso mai registrato. La mancanza di neve invernale e le alte temperature estive hanno provocato una perdita record di ghiaccio dai ghiacciai delle Alpi, pari a oltre 5 km3 di ghiaccio perso.

Le scarse precipitazioni, che si sono protratte per tutta l’estate, insieme alle eccezionali ondate di calore, hanno causato una siccità diffusa e prolungata. Questo evento climatico ha colpito diversi settori, come l’agricoltura, il trasporto fluviale e l’energia, con ripercussioni significative sull’economia e sulla vita delle persone.

Il livello di umidità del suolo annuale è risultato il secondo più basso degli ultimi cinquant’anni, con poche aree che hanno riportato valori superiori alla media. In aggiunta, la quantità d’acqua dei fiumi europei è stata la seconda più ridotta mai osservata, per il sesto anno consecutivo con una portata al di sotto della norma. Nel 2022, in termini di superficie coinvolta, è stato registrato il periodo più arido mai documentato, con il 63% dei fiumi europei che hanno avuto flussi inferiori alla media.

Aumento delle emissioni di carbonio da incendi boschivi in Europa

Gli scienziati del Servizio di Monitoraggio dell’Atmosfera di Copernicus hanno registrato un aumento significativo delle emissioni di carbonio da incendi boschivi in alcune regioni europee durante l’estate 2022. Questo a seguito delle condizioni di caldo e siccità che hanno reso le condizioni di rischio di incendi superiori alla media per la maggior parte dell’anno in Europa. Le emissioni totali stimate nei Paesi dell’UE sono state le più alte dal 2007, con alcuni dei più grandi incendi mai registrati in Europa nella regione sud-occidentale, che ha visto il più alto tasso di emissioni da incendi estivi degli ultimi 20 anni.

Temperature eccezionali nell’Artico

La situazione climatica nella regione artica sta subendo un drastico cambiamento. Le temperature dell’Artico stanno aumentando a un ritmo molto più veloce rispetto al resto del mondo. Nel 2022, la regione artica ha registrato la sesta temperatura più calda di sempre, mentre le aree terrestri artiche hanno registrato la quarta temperatura più calda. Le Svalbard sono state particolarmente colpite dal cambiamento climatico, con temperature estive superiori di oltre 2,5°C rispetto alla media.

La Groenlandia ha sperimentato condizioni climatiche estreme nel corso del 2022, con calore e precipitazioni eccezionali in settembre, un periodo dell’anno in cui la neve è più comune. Le temperature medie sono state fino a 8°C sopra la media, le più alte mai registrate, e l’isola ha subito tre ondate di calore. Questa combinazione ha causato uno scioglimento record della calotta polare, che ha coinvolto almeno il 23% della calotta polare durante la prima ondata di calore.

Fonti rinnovabili

Il rapporto ESOTC 2022 ha esaminato la generazione di energia rinnovabile in Europa. Secondo Samantha Burgess, Vicedirettore del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus, dati accurati e tempestivi sono essenziali per sostenere la transizione energetica verso il NetZero.

Nel 2022, l’Europa ha ricevuto la quantità più elevata di radiazione solare superficiale degli ultimi 40 anni, aumentando la produzione potenziale di energia solare fotovoltaica. La velocità media annuale del vento in Europa è stata sostanzialmente uguale alla sua media trentennale, ma inferiore alla media nella maggior parte delle zone, riducendo la generazione potenziale di energia eolica.

La domanda di elettricità è stata inferiore alla media nella maggior parte delle zone, tranne nell’Europa meridionale, dove il caldo estremo ha aumentato la richiesta di sistemi di aria condizionata. Comprendere le condizioni e le tendenze della produzione energetica e la loro relazione con il clima è essenziale per la transizione verso un’energia più sostenibile.