Due milioni di italiani restano senza medico di base. Cosa sta succedendo

La denuncia della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg). La causa è un errore da parte delle Regioni.

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Redazione

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A causa di un errore interpretativo, alcune Regioni stanno di fatto impedendo ai medici in formazione di assumere incarichi provvisori e di sostituzione di medicina generale, lasciando quasi 2 milioni di cittadini senza medico di famiglia, migliaia di ambulatori territoriali di Continuità assistenziale (ex guardia medica) scoperti e centinaia di presidi di emergenza territoriale senza medici del 118.

La denuncia arriva dalla Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg).

Interpretazione arbitraria delle Regioni

“Stiamo assistendo ad uno scandaloso paradosso – commenta la Segretaria nazionale della Fimmg Formazione, Erika Schembri – più di 5mila medici che finora hanno garantito l’assistenza a milioni di cittadini non potranno più farlo, a causa di un’interpretazione arbitraria di alcune Regioni che hanno deciso di impedire a questi medici di mantenere gli incarichi e di riconoscerli come parte del percorso formativo, per un mero dubbio su quanto previsto dalla normativa vigente”.

Legge e deroga

Già dal 2018 infatti, in considerazione dell’emergente carenza di medici di medicina generale – ricorda una nota – era entrata in vigore una legge che permette, in deroga alle incompatibilità precedenti, ai medici iscritti al corso di formazione specifica in medicina generale di assumere gli incarichi convenzionali; quest’anno la legge è stata prorogata fino alla fine del 2024, integrandola inoltre all’interno del percorso formativo come tirocinio pratico, con il supporto di un tutor (che quasi nessuna Regione ha messo a disposizione).

Eppure, nonostante questa legge non faccia alcuna distinzione tra le diverse tipologie di incarico e nonostante anche il contratto nazionale ne consenta l’acquisizione – si denuncia – alcune Regioni hanno deciso di escludere gli incarichi provvisori e di sostituzione, ritenendo ‘poco chiara’ la normativa.

Ancora una volta c’è il tentativo di ridurre al lumicino la medicina generale, di spegnere l’assistenza garantita dal Servizio sanitario nazionale. A pagarne le spese, saranno solo i cittadini, ammonisce la Fimmg.