Dall’Ue stop alle caldaie gas: cosa cambia e da quando

Il regolamento Ecodesign impone requisiti per la progettazione ecologica e la vendita di sistemi di riscaldamento per gli ambienti interni delle abitazioni

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Il 27 aprile 2023, i rappresentanti esperti degli Stati membri dell’Unione Europea si sono riuniti in un Forum di consultazione straordinario sulla progettazione ecocompatibile e l’etichettatura energetica. La riunione è stata presieduta dalla Commissione europea e ha visto la discussione delle normative riguardanti le caldaie. In particolare, è stato affrontato il tema del divieto delle caldaie alimentate a combustibili fossili, in particolare il metano.

Stop alle caldaie a gas e gasolio dal 2029: le implicazioni per le famiglie e le imprese

La Commissione Europea ha annunciato di voler introdurre un indice di efficienza energetica per gli apparecchi di riscaldamento e produzione di acqua calda, il che comporterebbe l’eliminazione delle caldaie a gas e gasolio dalla commercializzazione a partire dal 2029. Questo avrebbe un impatto significativo sulla sostituzione degli impianti di riscaldamento e sui costi per le famiglie, che dovranno passare alle pompe di calore, attualmente molto più costose. Inoltre, le imprese del settore rischiano di chiudere i battenti. Tuttavia, non è ancora chiaro quali saranno gli effetti sulla “casa verde” promossa dall’Europa e il costo complessivo della transizione è impossibile da stimare.

La Commissione Europea prevede di introdurre la novità attraverso un regolamento, il che significa che le norme sarebbero applicabili direttamente in tutti i Paesi membri dell’Unione. Questo rappresenta una differenza rispetto al passato, in cui le direttive garantivano maggiore flessibilità per i singoli Stati membri. Con un regolamento, invece, si assicurerebbe una maggiore uniformità nelle norme applicate a livello europeo.

Cosa cambierà per le famiglie?

Come detto, secondo il nuovo regolamento, a partire dal 2029 sarà vietata la commercializzazione e l’installazione di nuove caldaie a gas. Nonostante non ci sia un obbligo di sostituire quelle già installate, nel caso di problemi dopo il 2029, non sarà possibile sostituire l’apparecchio con uno a gas, ma sarà necessario installare una pompa di calore alimentata esclusivamente a energia elettrica, non solo per il riscaldamento ma anche per la produzione di acqua calda sanitaria. Tuttavia, il Presidente di Assogasliquidi-Federchimica, Andrea Arzà, sottolinea che questo comporterà non solo la sostituzione della caldaia, ma anche l’intervento sull’intero impianto e, in molti casi, sull’immobile stesso, in maniera molto invasiva. Ciò comporterà un impatto pesante dal punto di vista sociale ed economico per le famiglie che dovranno progressivamente installare solo impianti di riscaldamento a pompa elettrica tra il 2030 e il 2050.

Una soglia per l’efficienza energetica delle caldaie

La proposta della Commissione Ue è di fissare un coefficiente minimo per l’efficienza energetica degli apparecchi pari al 115%, con l’obiettivo di eliminare gradualmente dal mercato la tecnologia a gas a partire dal 2029. Tuttavia, le moderne tecnologie a gas, come quelle a condensazione, offrono già oggi un notevole risparmio energetico e quindi un minore impatto ambientale nella sostituzione delle vecchie caldaie. Inoltre, le moderne caldaie a gas possono essere certificate per l’utilizzo di combustibili di origine bio e rinnovabile, contribuendo così agli obiettivi di decarbonizzazione senza alcun impatto negativo per le imprese e i consumatori. Queste alternative, infatti, rappresentano una soluzione vantaggiosa per tutti, compresa la Commissione Europea, i cittadini e le imprese.

Momento cruciale per la riduzione delle emissioni di combustibili fossili

Secondo ECOS, l’Ufficio europeo dell’ambiente (EEB) e gli esperti di Coolproducts, il riscaldamento delle abitazioni e dell’acqua costituisce l’80% del consumo energetico medio delle famiglie europee, con oltre la metà generata da fonti di combustibili fossili. Per questo, l’eliminazione graduale delle vendite di nuove caldaie “autonome” alimentate da combustibili fossili rappresenterebbe un passo fondamentale per ridurre le emissioni e diminuire la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili. Il tempismo in questo ambito è essenziale, e le azioni messe in campo ora possono avere un impatto significativo nel raggiungere gli obiettivi climatici stabiliti a livello europeo.

La decarbonizzazione del riscaldamento domestico

Secondo Marco Grippa, Programme Manager – Heating Decarbonisation, ECOS – Environmental Coalition on Standards, la Commissione europea deve impedire l’installazione di nuove caldaie non ibride a combustibile fossile entro questo decennio per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Grippa ha anche sottolineato che le soluzioni pulite sono diventate ormai parte integrante del panorama tecnologico, grazie alla loro maggiore efficienza, minore inquinamento e minor costo rispetto ad altre opzioni. Inoltre, le norme sull’ecodesign dell’Unione Europea possono favorire la diffusione di prodotti basati su tecnologie pulite.

Necessaria l’eliminazione graduale del gas dalle nostre case

Secondo Davide Sabbadin, vice responsabile delle politiche per il clima dell’Ufficio europeo dell’ambiente (EEB), l’eliminazione graduale del gas dalle nostre case è necessaria. Sabbadin ha criticato la resistenza di alcuni stakeholder e Stati membri contro questa transizione, che perpetua la dipendenza dal gas russo e da altre fonti di energia straniera per i decenni a venire. Per Sabbadin, le imminenti norme sull’ecodesign e sull’etichetta energetica devono vietare l’installazione di un’altra generazione di caldaie a gas e promuovere l’uso di tecnologie efficienti e rinnovabili. Questa è l’unica strada percorribile dal punto di vista finanziario e ambientale.

La campagna Coolproducts per la fine delle caldaie a combustibili fossili in Europa

La campagna Coolproducts, promossa da ECOS e dall’EEB, mira a porre fine alla commercializzazione delle nuove caldaie “autonome” a combustibili fossili in Europa, elevando la soglia di efficienza energetica dei dispositivi di riscaldamento al 115%. Questo obiettivo verrebbe raggiunto in quanto tali apparecchi non soddisferebbero i requisiti minimi di efficienza energetica, rendendo impossibile la loro permanenza sul mercato. Secondo i promotori della campagna, l’installazione di caldaie a combustibili fossili dovrebbe essere interrotta il prima possibile, possibilmente entro il 2025, per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. La campagna di Coolproducts ritiene che la data di eliminazione graduale delle caldaie a combustibili fossili dovrebbe essere fissata il più vicino possibile al 2025 e il 2027 potrebbe essere un compromesso accettabile.