Carta di credito, ecco quando scatta il diritto alla detrazione

Per portare in detrazione le spese effettuate con la carta di credito conta la data nella quale si è fatto il pagamento o quando la spesa viene addebitata sul conto?

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Le spese effettuate con una carta di credito quando possono essere inserite nella dichiarazione? Ovviamente ci stiamo riferendo al Modello 730 che i contribuenti dovranno presentare il prossimo anno. Come i nostri lettori ben sapranno, nel 2023 la deadline per presentare tutta la documentazione è già scaduta. Ma noi ci portiamo già avanti: anche perché ci avviciniamo a fine anno ed è giusto gestire le spese nel modo corretto. Sapere quali si possono essere portate in detrazione con la dichiarazione dei redditi relativa al 2023 e, quando, invece è necessario aspettare il 2024.

In linea di principio possono essere portate in detrazione tutte le spese che sono state sostenute nel periodo d’imposta 2023: tutto quello che viene acquistato nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre potrà essere portato in detrazione con il Modello 730/24.

Il dubbio dei pagamenti effettuati con la carta di credito è uno: quale data è necessario prendere in considerazione. Quella nella quale è stata effettuata l’operazione o quella nella quale viene effettuato l’addebito sul conto corrente? La risposta è molto semplice: bisogna prendere in considerazione quella nella quale è stata utilizzata la carta di credito per effettuare il pagamento. Poco importa se l’addebito sul conto slitta al periodo d’imposta successivo.

Carta di credito: quando scatta il diritto alla detrazione

Come devono essere gestite le spese effettuate con la carta di credito? E soprattutto quali sono le condizioni per poter accedere alle detrazioni? Ma la domanda che la maggior parte dei contribuenti si pongono è la seguente: come deve essere gestita la detrazione di una spesa pagata il 27 dicembre 2023 – la cui fattura è stata emessa lo stesso giorno – ma che viene addebitata sul nostro conto corrente il 2 gennaio 2024?

Il dubbio è lecito e merita di essere analizzato. Ed è stato posto da un contribuente alla redazione di FiscoOggi, la rivista online dell’Agenzia delle Entrate. Quando possono essere inserite in dichiarazione dei redditi le spese effettuate con la carta di credito? Cerchiamo di chiarire questo dubbio al volo. Le spese detraibili possono essere inserite nella dichiarazione dei redditi 2024 quando sono state sostenute nel periodo d’imposta 2023. In altre parole quando il pagamento è stato effettuato nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2023.

Il principio di cassa

Quando un contribuente effettua una spesa viene applicato il principio di cassa. In altre parole, le spese e gli oneri che danno accesso alla detrazione d’imposta o ad una deduzione dal reddito complessivo devono essere inseriti direttamente nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno nel quale sono state sostenute.

Il contribuente, per non sbagliare, deve fare riferimento al momento nel quale ha utilizzato la carta. In altre parole fa riferimento la data di pagamento e non quella nella quale è avvenuto l’addebito sul conto corrente del titolare della carta di credito.

Questa regola vale anche quando l’addebito slitta al periodo d’imposta successivo: il contribuente ha diritto ad ottenere la detrazione per il periodo d’imposta nel quale è stata utilizzata la carta.

I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

È stata direttamente l’Agenzia delle Entrate a fornire alcuni chiarimenti proprio su questo tema, attraverso la risoluzione n. 77 del 2007. Attraverso questo documento l’AdE ha preso in esame il caso specifico di un professionista, il quale aveva provveduto a versare i contributi previdenziali utilizzando la carta di credito.

Generalmente il momento in cui il patrimonio del titolare della carta di credito si riduce è quello in cui avviene il saldo mensile. In linea teorica si dovrebbe far partire proprio da questa data il diritto ad ottenere la detrazione.

È necessario, però, su questo punto soffermarsi sulle regole che sono stabilite direttamente dal Codice Civile e soprattutto sulla disciplina della delegazione passiva di pagamento allo scoperto, che viene disciplinata direttamente dagli articoli 1269 e seguenti. Attraverso questo istituto, il delegante provvede ad ordinare al delegato di assumere ed estinguere il debito nei confronti del delegatario.

Che cosa significa, in estrema sintesi, tutto questo? Molto semplicemente che se il delegato esegue il pagamento, la prestazione deve essere ritenuta effettuata a tutti gli effetti dal delegante.

Questa regola risulta essere molto importante quando il contribuente utilizza la carta di credito per effettuare i vari pagamenti. Nell’operazione il momento più rilevante diventa quello in cui viene utilizzata la carta di credito: in altre parole quando il contribuente ordina il pagamento alla banca. E quando, inoltre, ottiene il rilascio della ricevuta con l’avvenuto pagamento.

Nel caso preso in esame dall’Agenzia delle Entrate i contributi vengono considerati versati dal professionista quando ha manifestato l’intenzione di sostenere la spesa. Per quanto riguarda il successivo addebito sul conto corrente, questa è un’operazione che interessa unicamente il delegante ed il delegato. Ai fini fiscali risulta essere completamente ed interamente irrilevante.

Carta di credito e Modello 730

La carta di credito sta diventando un sistema di pagamento sempre più importante ai fini fiscali. Poter tracciare le spese è importante per riuscire a detrarre, all’interno del Modello 730, le spese sostenute. Ad introdurre la tracciabilità delle spese è stata la Legge di Bilancio nel 2020 ed è stata successivamente confermata. Il legislatore, infatti, ha previsto che per spese per poter essere detraibili devono necessariamente essere pagate con un sistema che ne assicuri la tracciabilità.

In altre parole, non è più permesso pagare in contanti e presentare la detrazione fiscale. Per poter presentare la documentazione corretta, per poter accedere alle varie detrazioni previste dalla legge, è necessario effettuare i pagamenti con dei sistemi tracciabili:

  • versamenti postali o bancari;
  • carte prepagate;
  • carte di debito;
  • carte di credito;
  • bancomat;
  • assegni;
  • transazioni virtuali.

Questo è il motivo per il quale la corretta gestione dei pagamenti con gli strumenti digitali è diventato molto importante. E sapere anche quando inserire in dichiarazione dei redditi le relative spese.