Dichiarazione dei redditi 2024: come portare in detrazione le spese veterinarie nel 730

Le spese veterinarie possono essere portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi. È possibile ottenere uno sconto IRPEF del 19%

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Nella dichiarazione dei redditi possono essere portate in detrazione anche le spese veterinarie, non solo quelle mediche. Questi costi possono essere pagati con sistemi tracciabili e non. Permettono di ottenere una detrazione al 19% sulle imposte che devono essere versate.

Lo sconto IRPEF può essere ottenuto direttamente attraverso il Modello 730, dove il contribuente deve inserire le spese veterinarie che ha sostenuto nel corso del 2023 per la cura degli animali da compagnia e per quelli che sono detenuti per la pratica sportiva.

Per effettuare i calcoli per ottenere le detrazioni previste dalla legge è necessario tenere a mente che sull’agevolazione è prevista una franchigia di 129,11 euro – così come accade per le spese sanitarie – ed è previsto un limite massimo pari a 550 euro.

Le spese veterinarie nella dichiarazione dei redditi

I contribuenti che utilizzeranno il Modello 730 precompilato per presentare la dichiarazione dei redditi – l’Agenzia delle Entrate lo metterà a disposizione dal prossimo 30 aprile 2024 – vi troveranno indicate le spese veterinarie che hanno sostenuto nel corso del 2023.

I dati, quindi, verranno inseriti automaticamente, perché sono già in possesso degli uffici tributari. Ma per verificare che non siano stati commessi degli errori – e, quindi, prima di procedere con l’invio della dichiarazione dei redditi – è necessario capire come devono essere gestite le spese veterinarie. Quali possono essere inserite e quelle che, invece, devono rimanere fuori dal Modello 730.

I costi detraibili da inserire nel Modello 730

Tra i costi per i quali è possibile ottenere uno sconto IRPEF del 19% ci sono anche le spese veterinarie. A prevederlo è l’articolo 15 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, che fa rientrare nel novero dei costi detraibili anche quelli sostenuti per la cura degli animali. Ma quali sono i costi che possono essere inseriti nella dichiarazione dei redditi? Ma soprattutto in quale modo devono essere stati effettuati i pagamenti? È possibile farlo in contanti o è necessario pagare con la carta di credito?

I contribuenti hanno la possibilità di portare in detrazione direttamente nel Modello 730 le spese veterinarie per gli animali detenuti legalmente a scopo di compagnia o per l’esercizio della pratica sportiva. I costi, per i quali è possibile beneficiare delle agevolazioni, sono i seguenti:

  • le prestazioni professionali del medico veterinario;
  • l’acquisto dei medicinali per gli animali. Sono esclusi i mangimi speciali;
  • eventuali analisi di laboratorio;
  • gli interventi effettuati presso delle cliniche veterinarie.

Risultano essere completamente esclusi dal perimetro delle agevolazioni gli animali che sono destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare. Oltre a quelli che sono detenuti dai titolari di un’attività commerciale o agricola per l’esercizio delle relative attività.

La detrazione delle spese veterinarie spetta al soggetto che in prima persona ha sostenuto le spese. Anche se non risulta essere il proprietario dell’animale.

Come calcolare la detrazione delle spese veterinarie

Per poter portare in detrazione le spese veterinarie è necessario inserirle nel Modello 730 – in quello precompilato, almeno in linea teorica, dovrebbero essere già inserite -. L’agevolazione spetta unicamente se sono state pagate con delle modalità tracciabili. L’unica eccezione a questa regola è prevista per quelle che rientrano nell’ambito del Servizio Sanitario e i farmaci, che possono essere pagati anche in contanti.

L’Agenzia delle Entrate, infatti, ha specificato che:

La detrazione spetta anche per l’acquisto dei farmaci senza obbligo di prescrizione medica, effettuato on-line presso farmacie e esercizi commerciali autorizzati alla vendita a distanza dalla Regione o dalla Provincia autonoma o da altre autorità competenti, individuate dalla legislazione di Regioni o Province autonome.

Come effettuare il calcolo delle spese veterinarie

Una volta stabilite quali sono le somme che devono essere portate in detrazione, è necessario comprendere anche quali siano le regole da seguire per effettuare i calcoli. Come è anche previsto per quelle mediche, per le spese veterinarie esiste una franchigia di 129,11 euro. Il valore della detrazione si deve andare a calcolare sulla parte che eccede la franchigia. E fino a un limite massimo di 550 euro, per il quale è possibile ottenere uno sconto IRPEF del valore di 80 euro.

Questo significa che il contribuente si può trovare in tre diverse situazioni:

  • nel caso in cui le spese siano inferiore a 129,11 euro non ha diritto ad alcuna detrazione;
  • qualora le spese veterinari siano superiori a 129,11 euro ma inferiori a 550 euro, deve calcolare il 19% della quota che supera la franchigia;
  • nel caso in cui i costi sostenuti dovessero superare i 500 euro spetta una detrazione massima di 80 euro.

È necessario, inoltre, prendere in considerazione un ulteriore fattore. Si ha la possibilità di accedere alla detrazione solo e soltanto se si ha un reddito complessivo pari a 120.000 euro. Il suo valore decresce fino ad azzerarsi completamente nel caso in cui si arrivi ad avere un reddito pari a 240.000 euro.

Spese veterinarie: quali sono i costi detraibili

A fornire le indicazioni dettagliate su quali siano i costi detraibili direttamente dalla dichiarazione dei redditi ci ha pensato l’Agenzia delle Entrate, nelle istruzioni allegate al Modello 730.

Come abbiamo accennato in precedenza, nella versione precompilata i dati risultano essere già inseriti. Quanti, invece, si sono opposti all’utilizzo dovranno inserirli manualmente. Nello specifico è necessario far riferimento al Quadro E – Oneri e Spese, e più in particolare compilare i righi da E8 a E10 della SEZIONE I, indicando il codice identificativo 29.

I documenti da conservare per l’agevolazione

Nella circolare 15/E diramata il 19 giugno 2023, l’Agenzia delle Entrate ha riepilogato i documenti da conservare, tra i quali ci sono:

  • le fatture rilasciate dai medici veterinari per le prestazioni professionali effettuate;
  • per le prestazioni rilasciate dal servizio sanitario nazionale è necessario conservare le ricevute dei pagamenti;
  • lo scontrino nel quale risulti il codice fiscale del contribuente;
  • le ricevuto di pagamento effettuato con bonifico, carta di credito o qualsiasi altro mezzo tracciabile;
  • l’autocertificazione che attesti che l’animale è posseduto legalmente.

In sintesi

Anche le spese veterinarie possono essere portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi. Come succede per le spese mediche c’è una franchigia di 129,11 euro, mentre il tetto massimo di spesa è pari a 500 euro.

Le spese devono essere sostenute con mezzi tracciabili, a eccezione dei medicinali o dei costi sostenuti presso il servizio sanitario nazionale.