Tasse, il piano di Salvini con stralcio per debiti fino a 30mila euro

La proposta del leader della Lega per agevolare i contribuenti: funzionamento e impatti

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Nell’ambito delle proposte per agevolare i contribuenti e affrontare i debiti fiscali, il ministro delle Infrastrutture e vicepremier, Matteo Salvini, ha presentato una proposta: il “saldo e stralcio”. Questa iniziativa mira a supportare coloro che hanno debiti fiscali fino a 30.000 euro.

Simile alla precedente rottamazione delle cartelle, questa proposta promette di fornire un sollievo concreto ai contribuenti in difficoltà economica e di agevolare il recupero di fondi da parte dello Stato. Esploreremo in dettaglio il funzionamento e gli impatti di questa interessante iniziativa.

La nuova proposta di Matteo Salvini: saldo e stralcio per i debiti

Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e vicepremier, ha presentato una nuova proposta per affrontare i debiti fiscali, denominata “saldo e stralcio”. Secondo questa idea, i debiti fino a 30.000 euro potrebbero essere eliminati in parte mediante il pagamento di una percentuale del debito al fisco. Questa possibilità sarebbe una continuazione delle iniziative di rottamazione delle cartelle esistenti, dove il debitore paga l’intero importo dovuto, ma depurato da sanzioni e interessi. La proposta mira a fornire un sollievo ai contribuenti in difficoltà economica e a facilitare il recupero di denaro da parte dello Stato.

Il funzionamento del saldo e stralcio e le limitazioni precedenti

Il meccanismo del saldo e stralcio è già stato adottato in passato, con alcune limitazioni. Durante il governo Conte, questa possibilità riguardava solo le persone fisiche e copriva specifici tipi di debiti, ossia le cartelle dall’1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2017. Questa agevolazione prevedeva una riduzione degli importi dovuti, accompagnata dall’azzeramento di sanzioni e interessi di mora.

Le persone fisiche in grave difficoltà economica, con un ISEE riferito al nucleo familiare inferiore a 20.000 euro, erano i beneficiari principali di questa misura. Inoltre, coloro che avevano già una procedura di liquidazione aperta alla data di presentazione della dichiarazione di adesione potevano accedere al saldo e stralcio delle cartelle esattoriali.

Possibili sviluppi della proposta e impatti fiscali

Nonostante la proposta di Salvini, è ancora poco chiaro se le limitazioni precedenti verranno mantenute o se la platea di coloro che possono richiedere il saldo e stralcio sarà allargata. Nella versione precedente, i beneficiari erano limitati ai carichi derivanti dagli omessi versamenti dovuti in autoliquidazione, alle dichiarazioni annuali e dai contributi previdenziali dovuti da iscritti alle casse professionali o gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi Inps. Tuttavia, la nuova proposta potrebbe aprire la strada a un accesso più ampio a questa agevolazione.

Secondo Salvini, replicare il meccanismo del saldo e stralcio sarebbe un’azione di “buonsenso”, in grado di aiutare coloro che hanno dichiarato il debito ma non sono stati in grado di pagare le tasse. Allo stesso tempo, permetterebbe allo Stato di recuperare fondi che altrimenti rimarrebbero inesigibili. Dati dell’Agenzia delle Entrate suggeriscono che le precedenti procedure di rottamazione e saldo e stralcio hanno avuto un impatto ridotto sul magazzino fiscale del “non riscosso”, riducendo solamente una piccola percentuale del montante complessivo di crediti fiscali che il fisco non è riuscito a recuperare.

La proposta di saldo e stralcio di Salvini è destinata a suscitare dibattiti e discussioni sui possibili impatti fiscali e sulle opportunità offerte ai contribuenti in difficoltà economica, anche se per il momento nella riforma non c’è spazio per la pace fiscale proposta dal vicepremier. Il governo dovrà bilanciare l’esigenza di fornire un aiuto concreto ai cittadini con la necessità di garantire l’efficienza e la sostenibilità del sistema fiscale. L’attuazione di una politica fiscale equa ed efficace rimane una sfida complessa per qualsiasi governo, poiché mira a conciliare gli interessi dei contribuenti con quelli dello Stato.