Rottamazione quinquies per le cartelle esattoriali, le opzioni al tavolo di governo

Si sta discutendo della probabile introduzione di una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, per poter rimpinguare le casse dello Stato di 100 milioni mancanti

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 10 Luglio 2024 09:07

L’idea di una rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali sta prendendo piede tra i piani del governo, che sta cercando soluzioni per incrementare le entrate fiscali. La rottamazione quater, iniziata nel 2023, ha permesso a molti contribuenti di sanare i debiti con il Fisco, riducendo le cartelle esattoriali grazie all’eliminazione di sanzioni e interessi per i debiti contratti tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.

Dopo il parziale insuccesso della rottamazione quater, che ha portato solo 200 milioni di euro invece dei 300 milioni previsti, si pensa alla rottamazione quinquies.

Al momento, l’ipotesi di una rottamazione quinquies rimane non confermata. Il governo sembra intenzionato a esplorare questa possibilità come alternativa a ulteriori proroghe della rottamazione quater. La decisione finale potrebbe arrivare verso la fine dell’anno, in concomitanza con la preparazione della nuova manovra fiscale per il 2025.

Perché si pensa alla rottamazione quinquies e in cosa consiste

La legge 18 del 23 febbraio 2024 ha prorogato la rottamazione quater, offrendo ai contribuenti la possibilità di sanare i debiti fiscali senza interessi o sanzioni per il periodo da gennaio 2000 a giugno 2022, con pagamenti suddivisi in 18 rate. Nonostante la flessibilità concessa, solo metà dei beneficiari ha rispettato le scadenze delle rate, causando una raccolta inferiore alle aspettative.

Proprio per rispondere a questo deficit, il governo sta valutando l’introduzione di una nuova rottamazione. Questa potrebbe includere non solo i decaduti dalla rottamazione quater, ma anche quei contribuenti esclusi dalla stessa. L’obiettivo è recuperare almeno 100 milioni di euro, somma mancante dalla precedente sanatoria, e forse anche di più.

Le pressioni politiche non si fanno attendere, con numerose fazioni all’interno del panorama politico che spingono con forza per trovare una soluzione che possa assicurare entrate immediate nelle casse dello Stato. Tale misura potrebbe non solo coprire il gap di gettito creatosi con le precedenti sanatorie, ma anche fornire le risorse necessarie per finanziare interventi significativi come l’abbassamento del cuneo fiscale e altre iniziative mirate alla riduzione della pressione fiscale complessiva sui cittadini.

Forza Italia è uno dei principali sostenitori di questa nuova sanatoria. Il partito sostiene che le politiche fiscali devono mirare alla crescita economica e alla riduzione del debito pubblico. Nel loro documento politico, si afferma che la riduzione del carico fiscale deve continuare, promuovendo sanatorie che allevino le pressioni finanziarie su famiglie e imprese.

Le opzioni sul tavolo del governo

L’esecutivo Meloni sta considerando diverse opzioni per incrementare le entrate fiscali. Una delle proposte è quella di estendere la rottamazione ai debiti più recenti rispetto alla data limite della rottamazione quater, che si fermava al giugno 2022. Un’altra possibilità è riaprire i termini della rottamazione quater per permettere l’accesso anche a chi non è riuscito a presentare domanda entro il 30 giugno 2023.

Indipendentemente dalla soluzione che verrà adottata, è chiaro che il Governo ha urgente bisogno di incrementare le risorse disponibili per poter finanziare la riforma fiscale e attuare una riduzione delle imposte a beneficio dei cittadini. La scelta tra prorogare la rottamazione quater o avviare una nuova sanatoria dipenderà da una serie di valutazioni pratiche e strategiche. Una proroga della rottamazione quater potrebbe essere realizzata in tempi relativamente brevi, richiedendo solo pochi mesi per essere implementata.

D’altro canto, l’introduzione di una nuova rottamazione richiederebbe un processo di preparazione e approvazione più complesso e articolato, con la probabilità di entrare in vigore solo verso la fine dell’anno. Questo implica che il governo dovrà ponderare attentamente i tempi e le modalità di attuazione per garantire che le misure adottate siano efficaci e tempestive nel rispondere alle esigenze di bilancio.