Prende forma la Legge di Bilancio 2023 e con essa le prime novità che coinvolgono direttamente il fisco ed il lavoro. Il primo lavoro del Governo, uscito dalle elezioni dello scorso mese di settembre, è focalizzato sugli sgravi per l’energia, sulla flat tax e sul taglio al cuneo fiscale. Il futuro dei contribuenti e dei lavoratori sta diventando sempre più chiaro.
Per il momento il testo della Legge di Bilancio è ancora in bozza, quindi sostanzialmente manca ancora l’ufficialità. I dettagli delle singole misure arriveranno nel momento in cui ci sarà l’approvazione definitiva, quando saranno conclusi i lavori parlamentari. La manovra ha un valore complessivo pari a 35 miliardi di euro: 21 miliardi saranno destinati a contrastare la crisi energetica. Al secondo posto, tra gli interventi di maggiore peso, c’è l’intervento sul cuneo fiscale.
Legge di Bilancio 2023, gli sgravi contro il caro energia
Sono due i filoni principali, che contraddistinguono le misure della Legge di Bilancio: quelli contro il caro energia e quelli legate a fisco e lavoro.
Le azioni contro il caro energia sono state messe in campo dal Governo già prima della Manovra. Il Decreto Aiuti Quater, approvato lo scorso 10 novembre 2022, ha introdotto una serie di misure proprio contro il caro energia e l’inflazione, che servono per aiutare le famiglie in questo ultimo scorcio del 2022. Nella Manovra sono stati messi a disposizione dei fondi per confermare questa linea di intervento per i primi mesi del 2023. Tra le misure, che sono state già adottate, ci sono:
- il credito d’imposta destinato alle aziende per acquistare energia elettrica e gas. Le aliquote passano dal 30 e 40% al 35 e 45%;
- viene ridotta l’Iva su gas;
- si provvede a contenere gli oneri generali di sistema per le utenze di gas ed elettricità;
- per le famiglie più fragili (la soglia Isee è passata da 12.000 a 15.000 euro) sono stati prorogati i bonus bollette.
Arriva la flat tax incrementale
La Legge di Bilancio introduce delle importanti novità anche per i titolari di partita Iva. Il presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni ha parlato di tre diverse flat tax:
- limiti più alti per l’applicazione del regime forfettario;
- nuova flat tax incrementale;
- agevolazioni più alte sui premi di produttività per i lavoratori dipendenti.
La Manovra, in estrema sintesi, prevede l’innalzamento del regime forfettario a 85.000 euro. Viene introdotto, inoltre, un nuovo regime che possa permettere l’applicazione di aliquota più bassa nel momento in cui i contribuenti registrano un aumento dei redditi Irpef rispetto agli ultimi tre anni.
I lavoratori dipendenti, invece, potranno beneficiare di alcune agevolazioni fiscali per i premi di produttività: l’imposta sostitutiva passerà al 5% entro il limite dei 3.000 euro.
Giorgia Meloni ha anche annunciato la tregua fiscale: arriverà uno stralcio delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro, che sono relative ai periodi fino al 2015. Maurizio Leo, viceministro all’Economia, ha aggiunto che è anche prevista una definizione agevolata:
Per ammontari superiori a 1.000 euro si dovrà pagare tutta l’imposta senza sanzioni, senza interessi e una rateizzazione su cinque anni, come vedete qui non abbiamo fatto nessun tipo di sanatoria o di regali ai contribuenti. Facciamo pagare tenendo conto di due aspetti: difficoltà finanziarie e carico sanzionatorio elevatissimo.
Legge di bilancio 2023: il cuneo fiscale
Tra le altre novità fiscali più importanti previste dalla Legge di bilancio 2023 ci sono anche alcuni tagli selettivi dell’IVA: è stato bocciato l’azzeramento dell’imposta per pane, pasta e latte. Saranno, invece, introdotti dei buoni spesa. L’Iva sarà ridotta al 5% per i prodotti per l’infanzia e l’igiene femminile.
Non sono stati previsti, invece, dei tagli delle detrazioni fiscali per quanti hanno dei redditi superiori a 60.000 euro: sono state, invece, ridotte a metà le soglie attualmente in vigore che prevedono il decalage del valore dei benefici fiscali dai 120.000 a 240.000 euro.
Uno dei temi caldi di quest’ultimo scorcio del 2023 è, però, il cuneo fiscale, che è già stato avviato dal Governo Draghi attraverso la Legge di Bilancio dello scorso anno e con il Decreto Aiuti bis, con il quale – dallo scorso mese di luglio 2022 – è stato portato al 2% il valore dell’esonero contributivo, per quanti hanno una retribuzione mensile fino a 2.692 euro. Giorgia Meloni ha promesso che la riduzione del cuneo fiscale arriverà a 5%, ma si dovrà procedere per gradi.
Con il termine cuneo fiscale si indica l’insieme di imposte e contributi sul lavoro: sia le somme trattenute al lavoratore che gli oneri a carico delle imprese. Per il 2023 si conferma il taglio attuale e si prevede un incremento per arrivare a una riduzione del 3% solo per i redditi fino a 20.000 euro.