Differenze tra deduzioni e detrazioni nella dichiarazione dei redditi

Cosa sono le deduzioni e le detrazioni fiscali. Ma soprattutto scopriamo come devono essere gestite nella dichiarazione dei redditi.

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Pubblicato: 29 Marzo 2023 09:28

Nel momento in cui si deve presentare la dichiarazione dei redditi, si sente spesso parlare di deduzioni e detrazioni fiscali: cosa sono? Quali differenze ci sono tra le prime e le seconde? Persone poco esperte potrebbero avere difficoltà nel comprendere quale sia la differenza tra le detrazioni fiscali e le deduzioni. Essere a conoscenza di poche informazioni, però, è sicuramente utile, per non commettere degli errori e arrivare preparati nel momento in cui è necessario pagare le tasse.

Partiamo con il dare alcune definizioni rapide: la deduzione fiscale, in estrema sintesi, è un abbattimento del reddito imponibile. Ai fini pratici comporta una minore aliquota Irpef da pagare. La detrazione fiscale, invece, permette di ottenere un abbattimento dell’Irpef lorda, che corrisponde ad una particolare percentuale dell’onere detraibile. In entrambi i casi – sia per gli oneri deducibili che per quelli detraibili – sono previste delle soglie massime entro le quali vengono riconosciute le agevolazioni fiscali, che spettano ai contribuenti. La normativa, inoltre, ha previsto anche delle franchigie, sotto le quali non spetta niente. Ma cerchiamo di capire meglio.

Cosa sono le deduzioni fiscali

Tra le agevolazioni fiscali che il legislatore ha riconosciuto ai contribuenti, particolare importanza è stata assunta dalle deduzioni fiscali. Queste vengono applicate ogni qual volta sia necessario stabilire quale sia l’aliquota Irpef sui redditi, che serve per determinare quali tasse debbano essere pagate. Le deduzioni fiscali, in estrema sintesi, sono delle agevolazioni che vanno ad agire direttamente sul reddito complessivo del contribuente, andando a ridurre la base imponibile sulla quale deve essere calcolata l’imposta sul reddito.

Il reddito imponibile viene ridotto dalle deduzioni fiscali, andando ad abbassare i parametri sui quali viene calcolata l’aliquota Irpef. Gli oneri detraibili più comuni sono i seguenti:

  • spese mediche e di assistenza specifica per le persone con disabilità;
  • contributi versati ai fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale;
  • contributi previdenziali e assistenziali;
  • contributi per gli addetti ai servizi domestici e familiari;
  • contributi ed erogazioni a favore di istituzioni religiose;
  • assegno periodico corrisposto al coniuge.

Le detrazioni fiscali: quando vengono applicate

La detrazione fiscale comporta, invece, una diminuzione dell’Irpef, ossia della tassazione che viene imposta sui redditi. La detrazione viene applicata in un momento successivo alla deduzione: questa particolare agevolazione, infatti, si riferisce a determinati alleggerimenti fiscali, che sono relativi a particolari spese sostenute nel corso dell’anno.

Il contribuente, nel momento in cui procede con la dichiarazione dei redditi attraverso il Modello 730 ed effettua il calcolo della situazione reddituale ai fini Isee, ha la possibilità di presentare le spese sostenute nel corso dell’anno e può ottenere le dovute detrazioni fiscali.

Nella maggior parte dei casi le detrazioni fiscali sono pari al 19%. Da quest’anno è possibile beneficiare di questa agevolazione solo e soltanto quando le spese sono state sostenute attraverso dei metodi di pagamento tracciabili. Tra le spese più comuni, per le quali è possibile ottenere la detrazione fiscale, ricordiamo:

  • eventuali spese mediche, per le quali vi è una franchigia di 129 euro;
  • per le persone con disabilità, le spese mediche e quelle sanitarie;
  • eventuali spese veterinarie;
  • gli interessi passivi pagati per il mutuo prima casa;
  • le spese che vengono sostenute per pagare l’affitto;
  • le spese scolastiche;
  • eventuali spese che vengono affrontate per la frequenza di università pubbliche o private;
  • i costi di abbonamento ai mezzi pubblici;
  • attività sportive dei figli;
  • asilo nido;
  • spese per l’assistenza personale di anziani o persone affette da disabilità;
  • intermediazione immobiliare;
  • spese funebri;
  • premi per assicurazioni per il rischio di eventi calamitosi;
  • contributi versati per il riscatto degli anni di laurea dei familiari a carico;
  • contributi associativi alle società di mutuo soccorso;
  • erogazioni liberali alle società ed associazioni sportive dilettantistiche;
  • spese per lavori di risparmio energetico;
  • acquisto di mobili ed elettrodomestici;
  • bonus ristrutturazione.

È indispensabile che i pagamenti per sostenere le spese, che abbiamo appena elencato, siano stati effettuati con un bonifico bancario o postale o attraverso un qualsiasi altro sistema di pagamento tracciabile. La tracciabilità non è un elemento obbligatorio nel momento in cui si sostengono delle spese per acquistare dei medicinali o dei dispositivi medici. Stesso discorso vale per le prestazioni sanitarie, che vengono rese dalle strutture pubbliche o da quelle private, che sono accreditate dal servizio sanitario nazionale.

Come devono essere richieste le detrazioni fiscali

Passiamo, adesso, ai risvolti pratici della dichiarazione dei redditi. Come devono essere richieste le detrazioni fiscali? Molte spese sono già contenute all’interno del Modello 730 precompilato: al suo interno è presente una sezione relativa alle spese detraibili, che sono state sostenute direttamente dal contribuente nel corso del 2022. Le spese, che si ha intenzione di portare in detrazione fiscale, devono essere inserite all’interno del Quadro E – Oneri è spese, il quale è suddiviso nelle seguenti voci:

  • sezione I – spese per le quali spetta la detrazione d’imposta del 19% o del 26% (come le spese sanitarie ed erogazioni liberali);
  • sezione II – spese e oneri per i quali spetta la deduzione dal reddito complessivo;
  • sezione III – ABC – Spese per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, per misure antisismiche, bonus verde, arredo degli immobili e IVA per acquisto abitazione classe A o B;
  • sezione IV – spese per interventi di risparmio energetico;
  • sezione V – detrazione per inquilini con contratto di locazione;
  • sezione VI – dati per fruire di altre detrazioni d’imposta.

I documenti che devono essere conservati

Un’importante novità, che è stata introdotta nel corso del 2020, è l’obbligo della tracciabilità dei pagamenti, per poter riuscire a beneficiare delle detrazioni. Questo obbligo, come abbiamo anticipato in precedenza, non viene applicato nel momento in cui si acquistano dei medicinali, dei dispositivi medici e si accede alle prestazioni sanitarie, che vengono rese dalle strutture pubbliche o da quelle private accreditate con il Sistema Sanitario Nazionale.

Ma quali sono i documenti da conservare per poter beneficiare delle detrazioni nella dichiarazione dei redditi? Quelli da non perdere in nessun caso sono la copia della fattura o dello scontrino fiscale e la copia del pagamento Pos o qualsiasi altro giustificativo della spesa, come ad esempio l’estratto conto.