Spese mediche: quando serve la prescrizione per detrarre

In molti casi è possibile detrarre le spese mediche anche senza prescrizione, ma in altri questo documento è necessario: ecco quali

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Quali sono le spese mediche che possono essere portate in detrazione? Ma soprattutto come si devono muovere i contribuenti per non commettere degli errori nella compilazione del Modello 730? Cerchiamo di capire quali spese sanitarie possono essere portate i detrazioni e quali no. Quando, invece, è necessario essere in possesso della prescrizione del medico per scaricare le cure effettuate? Scopriamolo insieme.

La regola di base per la detraibilità delle spese mediche

La prima regola da tenere a mente – che potrebbe semplificarci non poco la vita – è che le spese mediche legate a prestazioni specialistiche, farmaci o dispositivi medici sono detraibili anche senza prescrizione, ovvero la ricetta del medico generico. La domanda sorge spontanea: quindi, la prescrizione a cosa serve? Lo scopo è dimostrare la necessità di una determinata prestazione medica o del farmaco, ma essersi sottoposti a una cura dimostra implicitamente che era necessaria.

Trattamenti, prestazioni e farmaci che non necessitano della prescrizione

Quindi, è possibile stendere un elenco di spese sanitarie detraibili per cui non è necessaria la ricetta del proprio medico di base:

  • psicologi e psicoterapeuti;
  • nutrizionisti;
  • ambulatori specialistici per la disassuefazione dal fumo di tabacco.

Per quanto riguarda le prestazioni, è necessario che vengano eseguite in centri autorizzati e sotto la responsabilità diretta di uno specialista. Si tratta di:

  • elettrocardiogrammi, ecocardiografia, elettroencefalogrammi;
  • esami di laboratorio e controlli ordinari sulla salute della persona, ricerche e applicazioni;
  • A.C. (tomografia assiale computerizzata);
  • risonanza magnetica nucleare;
  • ecografie;
  • indagini laser;
  • ginnastica correttiva e di riabilitazione degli arti e del corpo;
  • sedute di neuropsichiatria;
  • dialisi;
  • cobaltoterapia;
  • iodio-terapia;
  • analisi di diagnosi prenatale;
  • perizie medico-legali.

Passiamo ora ai medicinali non di para-farmacia che sono considerati spese mediche detraibili anche senza richiesta medica. Ciò che richiede l’Agenzia delle Entrate è la fattura o lo scontrino parlante, in cui risulta specificato il prezzo, ma anche il tipo di medicinale, la quantità del prodotto e il codice fiscale

Quando è necessaria la prescrizione per detrarre le spese mediche

Esistono una serie di trattamenti e terapie, ovvero spese sanitarie, in cui non è scontato che si potrà beneficiare di detrazioni. Quindi, in questo caso è necessaria una prescrizione medica del proprio medico di base per dimostrare la necessità del trattamento. Nello specifico, se parliamo di prestazioni:

  • trattamenti di mesoterapia e ozonoterapia;
  • acquisto di protesi che non rientrano nei dispositivi medici;
  • prestazioni chiropratiche;
  • cure termali;
  • ippoterapia e musicoterapia;
  • prestazioni di masso fisioterapisti.

Per quanto riguarda l’acquisto di farmaci, è necessaria la prescrizione medica per far rientrare i parafarmaci tra le spese mediche detraibili.

Obbligo di tracciabilità delle spese sanitarie

Comunque, dalla dichiarazione dei redditi, andranno in detrazione esclusivamente le spese mediche tracciabili, ovvero quelle effettuate con carte di credito, bancomat, bonifici bancari o assegni, almeno per quel che riguarda le prestazioni sanitarie. Invece, per farmaci, dispositivi medici e protesi si potrà continuare a pagare in contanti, purché si abbia sempre la fattura a testimonianza della spesa sostenuta.

Quali sono i mezzi di pagamento traccibili ch epososno essere utilizzati per pagare le spese mediche? Tra questi rientrano:

  • carte di debito;
  • carte di credito;
  • carte prepagate;
  • assegni bancari e circolari;
  • altri strumenti di pagamento tracciabili.