Come cambia il modello 730: sarà precompilato anche per loro

Dal 2024 tutti i contribuenti non aventi partita Iva potranno presentare il modello 730. Lo si apprende dalla bozza del decreto legislativo in materia di adempimenti fiscali

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Dopo la promulgazione di due decreti legislativi la scorsa settimana, che anticipavano la riforma dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef) e le norme riguardanti la fiscalità internazionale, il Consiglio dei Ministri si è riunito ieri per approvare ulteriori provvedimenti connessi alla riforma fiscale. Tra questi, quello del 730 precompilato, che subirà una rivoluzione.

730 precompilato anche per chi non ha partita IVA

A partire dal 2024, una rivoluzione nell’ambito della dichiarazione dei redditi è in procinto di prendere forma, destinata a coinvolgere tutti i contribuenti che non dispongono di una partita Iva. Un’evoluzione significativa è rappresentata dalla possibilità per questi contribuenti di utilizzare il modello 730 per la dichiarazione dei redditi. Questo nuovo percorso semplificato è destinato a semplificare notevolmente il processo dichiarativo per una vasta gamma di cittadini.

Le categorie specifiche di redditi che potranno essere inclusi nel modello semplificato saranno stabilite attraverso un provvedimento emanato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, con l’approvazione del modello stesso. Questo garantisce la flessibilità necessaria per adattare la dichiarazione ai requisiti specifici dei contribuenti, mantenendo al contempo la sua semplicità.

Inoltre, un ulteriore cambiamento significativo verrà implementato all’inizio del nuovo anno. I contribuenti che operano con un sostituto di imposta, come i lavoratori dipendenti, potranno godere di una maggiore autonomia nel processo di dichiarazione dei redditi. Avranno la possibilità di richiedere direttamente all’Agenzia delle Entrate il rimborso derivante dalla dichiarazione dei redditi o effettuare il pagamento delle somme dovute utilizzando il modello di pagamento F24 entro il 30 giugno. Questo nuovo sistema ridurrà le complicazioni e consentirà ai contribuenti di gestire in modo più efficace le loro obbligazioni fiscali.

Aperta anche a dipendenti e pensionati

A partire dal 2024, secondo quanto previsto nell’articolo 19 della bozza del decreto, la dichiarazione precompilata sarà resa disponibile anche per i contribuenti che percepiscono redditi diversi da quelli derivanti da lavoro dipendente e pensione, compresi i titolari di partita Iva. La relazione illustrativa allegata al decreto afferma che “a partire dal 2024, in riferimento al periodo d’imposta 2023, l’Agenzia delle Entrate utilizzerà le informazioni a sua disposizione per generare la dichiarazione precompilata anche per i contribuenti persone fisiche che percepiscono redditi di natura diversa da quelli derivanti da lavoro dipendente e pensione. Questo riguarda anche i titolari di redditi da lavoro autonomo e d’impresa, nonché gli intermediari da loro delegati. Questi contribuenti avranno accesso alle informazioni necessarie per la compilazione della dichiarazione dei redditi, compresi dati relativi ai familiari, agli oneri deducibili o detraibili (inclusi quelli sostenuti per i familiari a carico) e le certificazioni rilasciate dai sostituti d’imposta.”

In via sperimentale, sarà introdotta una modalità semplificata per la presentazione della dichiarazione dei redditi precompilata destinata a dipendenti e pensionati. Secondo la bozza, l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione del contribuente le informazioni di cui dispone in modo dettagliato, consentendo al contribuente di confermare o apportare modifiche direttamente tramite un’apposita area riservata sul sito web dell’Agenzia. Questo sarà realizzato attraverso un percorso semplificato e guidato. Le informazioni confermate o modificate saranno automaticamente incorporate nella dichiarazione dei redditi, che il contribuente potrà successivamente presentare in forma telematica.

In futuro, questa modalità sarà estesa gradualmente anche agli intermediari, con le modalità di condivisione dei dati definite in collaborazione con il garante della Privacy.