Incentivi auto esauriti in poche ore, Federauto e Unrae contro il Governo: “Mancano soldi”

L'Ecobonus auto elettriche è andato esaurito in meno di 9 ore. Le associazioni denunciano la scomparsa di 178,3 milioni di euro

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Gli incentivi auto 2024 sono andati esauriti in poche ore dopo l’apertura della piattaforma dedicata all’Ecobonus nella giornata di lunedì 3 giugno. Le associazioni di categoria Federauto e Unrae esprimono perplessità sulla fine dei fondi destinati alle vetture 100% elettriche che sono terminati in poco più di 8 ore. Le associazioni ritengono che i fondi annunciati a suo tempo per l’elettrico non siano stati interamente messi a disposizione.

Oltre 30mila immatricolazioni in poche ore

Ben 240 milioni di euro di incentivi sono stati messi a disposizione dal governo per l’acquisto di automobili nuove con emissioni da 0 a 20 g/km di Co2 e dal prezzo di listino fino a 42.700 euro, Iva inclusa. In pratica le elettriche pure. In tutto il mese di maggio sono state immatricolate 5.070 macchine elettriche. Nella finestra temporale di poche ore in cui la piattaforma di Invitalia ha permesso ai concessionari di fare le prenotazioni, sono state immatricolate 30.000 nuove auto elettriche.

Il giallo dei fondi mancanti

Il mistero è relativo all’entità dei fondi che, secondo le associazioni, non sarebbero stati stanziati per intero. All’appello mancherebbero 178,3 milioni. Se le cose stessero effettivamente come lamentano le associazioni, per il settore dell’auto si tratterebbe di un doppio danno. Da una parte si sarebbe impedito a una vasta platea di aventi diritto di poter usufruire dell’Ecobonus auto per l’acquisto di una vettura elettrica.

Dall’altra parte si sarebbe creato un danno al mercato fomentando false aspettative: a maggio il mercato dell’auto in Italia ha registrato un segno negativo pari al -6,9%. Andando in concreto, si tratti di 139.581 auto nuove immatricolate rispetto alle 149.482 dello stesso mese dell’anno scorso. Molti consumatori hanno ritardato di alcuni mesi l’acquisto dell’auto in attesa dello sblocco dei fondi per l’Ecobonus, per poter accedere agli incentivi per rottamazione ed elettrico, e diversi concessionari hanno lasciato, di conseguenza, in stand-by i preordini.

Le accuse delle associazioni

“Scopriamo inoltre con sorpresa il giorno dell’apertura della piattaforma che non sono stati resi disponibili tutti i fondi previsti per le autovetture: mancano ben 178,3 milioni. Per farlo sarà adesso necessaria l’emanazione di un Dpcm apposito, che auspichiamo avvenga nel più breve tempo possibile, per evitare l’ennesimo periodo di incertezza che si prospetta per il mercato”. Così si è espresso Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri.

Sulla questione dei fondi per le auto elettriche fa eco Massimo Artusi, presidente di Federauto: “Esprimiamo forti perplessità sull’esaurimento, avvenuto in poche ore, dei fondi Ecobonus per le prenotazioni relative alla fascia di Co2 da 0 a 20 grammi/km, in pratica veicoli a trazione esclusivamente elettrica”.

E ancora: “Salta agli occhi che fino all’entrata in vigore del nuovo Dpcm la capacità di assorbimento sulla fascia 0-20 è sempre stata modesta, tanto da evidenziare un avanzo di risorse di circa 170 milioni a pochi giorni dall’entrata in vigore dei nuovi Ecobonus. Del resto, questa tendenza di vendita dei veicoli a basse emissioni è confermata dalle evidenze empiriche del mercato”.

Artusi fa dunque un appello alle autorità: “Chiediamo che le amministrazioni competenti approfondiscano urgentemente questo fenomeno che riteniamo assolutamente anomalo e, probabilmente, non in linea con la ratio della norma che è quella di favorire cittadini ed imprese, mentre rischiano proprio loro, gli autentici destinatari del provvedimento, di finire tagliati fuori dal beneficio per avvicinarli alla transizione green”.

Chiarezza sulle politiche per la transizione ecologica

Ma non è tutto: Unrae auspica inoltre che venga indicata presto una strategia chiara sui supporti alla transizione, con un orizzonte di 2-3 anni al fine di “consentire a consumatori e imprese di programmare gli acquisti ed evitare che lo stop & go crei ulteriori danni al mercato”.