Ecobonus, finiti i fondi per incentivare l’acquisto di auto elettriche in meno di 9 ore

Sulla piattaforma del Mimit si sono già azzerati gli oltre 200 milioni di euro destinati all'acquisto di nuove auto elettriche. Per l'Unrae mancano fondi all'appello

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 3 Giugno 2024 21:00

Le risorse destinate agli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici, messe a disposizione dalla piattaforma Ecobonus del Ministero dello Sviluppo Economico, sono state esaurite in meno di nove ore. La somma totale disponibile, pari a oltre 201 milioni di euro, è stata rapidamente prenotata dagli acquirenti.

In meno di nove ore, dalla sua apertura alle 10:00 di oggi, la piattaforma di prenotazione ha esaurito i fondi destinati all’acquisto di veicoli nuovi con emissioni di Co2 tra 0 e 20 g/km.

L’agevolazione rientra nel Dpcm del 6 aprile 2022 ed è finalizzata a ridurre le emissioni di Co2, in conformità con la normativa europea sulla qualità dell’aria e gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima e dell’Agenda 2030. Questi incentivi mirano a sostenere la transizione verso un trasporto più sostenibile.

Nuove opportunità di contributi per veicoli usati e commerciali

Il recente decreto ha esteso la possibilità di ottenere contributi anche per l’acquisto di veicoli usati della categoria M1 e veicoli commerciali delle categorie N1 e N2, inclusi quelli non elettrici. Questa novità ha aperto a ulteriori possibilità per chi intende beneficiare degli incentivi.

Obblighi per gli acquirenti di veicoli ecologici

Gli acquirenti privati devono presentare una dichiarazione in cui si impegnano a mantenere la proprietà del veicolo per almeno un anno. Se l’acquirente è una persona giuridica, questo periodo si estende a 24 mesi. Inoltre, per coloro che appartengono a nuclei familiari con un Isee inferiore a 30mila euro, è richiesta una certificazione che attesti la non fruizione precedente del medesimo contributo da parte di altri componenti del nucleo.

Requisiti per le piccole e medie imprese

Le Pmi che intendono beneficiare degli incentivi devono fornire due dichiarazioni sostitutive: una che attesti il possesso dei requisiti di piccola o media impresa e l’altra che confermi l’attività di trasporto di cose in conto proprio o per conto terzi.

Procedure per i venditori

I moduli, debitamente compilati e firmati, devono essere caricati sulla piattaforma Ecobonus dal venditore, che è tenuto a confermare le operazioni entro 270 giorni dall’inserimento della prenotazione. Questa procedura è essenziale per la validazione della richiesta di contributo.

Quando ci saranno i prossimi contributi

Le date e le modalità per prenotare i contributi per l’acquisto di veicoli di categoria M1 destinati al servizio taxi o noleggio con conducente, nonché per l’installazione di impianti Gpl e Metano su veicoli della stessa categoria, saranno comunicate in seguito con un avviso ufficiale. Ancora non c’è una data precisa.

Ci sono altri soldi? La preoccupazione dell’Unrae e l’incognita dei fondi rimanenti

L’Unrae, attraverso il suo presidente Michele Crisci, ha sollevato dubbi riguardo ai fondi effettivamente erogati dal Governo: “Scopriamo inoltre con sorpresa il giorno dell’apertura della piattaforma che non sono stati resi disponibili tutti i fondi previsti per le autovetture: mancano ben 178,3 milioni. Per farlo sarà adesso necessaria l’emanazione di un Dpcm apposito, che auspichiamo avvenga nel più breve tempo possibile, per evitare l’ennesimo periodo di incertezza che si prospetta per il mercato”.

Secondo l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, una parte significativa del budget destinato agli incentivi per il 2024 non è stata ancora messa a disposizione, rendendo necessario un nuovo decreto per sbloccare i fondi rimanenti.

L’organizzazione ha espresso sentimenti contrastanti riguardo alle misure adottate finora. Da un lato, è stata accolta con favore la maggior parte delle richieste avanzate al Governo, inclusi l’aumento degli incentivi unitari e l’inclusione delle persone giuridiche con bonus a pieno importo. Dall’altro lato, permangono timori riguardo alle potenziali distorsioni di mercato che potrebbero derivare da questa situazione.