Ecobonus auto, via dal 3 giugno: tutti gli incentivi tra rottamazione ed elettrico

Cosa occorre sapere sugli ecobonus: ecco una panoramica degli incentivi messi a disposizione, per un totale di 1 miliardo di euro di fondi

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Tutto pronto per i nuovi ecobonus per auto e moto, così come per i veicoli commerciali. Un tema tanto discusso nell’ultimo periodo e finalmente si è giunti alla svolta. Il Dpcm che va a rimodulare gli incentivi precedentemente previsti è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale sabato 25 maggio. Di seguito tutti i dettagli da conoscere in merito.

Il funzionamento in breve

I contributi sono rivisti al rialzo, almeno fino al 31 dicembre 2024, considerando un massimo di 13.500 euro (per le auto elettriche e per chi ha un Isee inferiore a 30mila euro). Tutti gli acquisti effettuati a partire dalla pubblicazione in Gazzetta potranno essere caricati dalle concessionarie sulla piattaforma prevista, applicando il bonus indicato. Sul fronte informatico, però, potrebbe servire ancora del tempo, considerando come siano in corso dei lavori sulla piattaforma, ad oggi non operativa. Dal governo di Giorgia Meloni giungono però rassicurazioni in merito: sarà tutto operativo il 3 giugno.

Il sistema è dunque molto semplice. Dalla pubblicazione si potrà iniziare ad acquistare a prezzo ridotto, almeno in teoria. La registrazione dei dati da parte dei concessionari è garantita infatti soltanto dall’attivazione della piattaforma. Su questa andranno inseriti tutti i dati legati all’ordine effettuato. Ciò comprende anche il quantitativo dell’acconto versato.

Si riceverà una ricevuta di registrazione della prenotazione, sulla base delle disponibilità residue delle risorse economiche garantite. Riconosciuto il contributo all’acquirente, il concessionario applica lo sconto, che recupererà la somma come credito d’imposta. Il tutto garantito fino a 950 milioni di euro a cui si aggiungono altri 50 milioni residui dalla legge 178 del 2020, per un totale di 1 miliardo di euro.

Incentivi auto

Per quanto sia centrale il concetto della rottamazione per gli ecobonus, ottenere gli incentivi previsti non passa esclusivamente da tale processo. In assenza di un veicolo da rottamare, infatti, sono previsti due contributi:

  • 6.000 euro – auto con emissioni tra 0-20 g/km;
  • 4.000 euro – auto con emissioni tra 21-60 g/km.

L’importo sale, ovviamente, con un veicolo dato in rottamazione, sulla base di quanto vecchio e, dunque, inquinante sia. Di seguito riportiamo lo schema:

  • Euro 4 – 9.000 euro in fascia 0-20 g/km;
  • Euro 4 – 5.500 euro in fascia 21-60 g/km;
  • Euro 4 – 1.500 euro in fascia 61-135 g/km;
  • Euro 3 – 10.000 euro in fascia 0-20 g/km;
  • Euro 3 – 6.000 euro in fascia 21-60 g/km;
  • Euro 3 – 2.000 euro in fascia 61-135 g/km;
  • Euro 2 – 3.000 euro;
  • Euro 1 – 8.000 euro;
  • Euro 0 – 11.000 euro.

Come detto, il fondo stanziato ha un limite, il che comporta un prezzo massimo del modello acquistabile, Iva esclusa, fissato a 35.000 euro per le fasce di emissione 0-20 e 61-135, 45.000 euro per la fascia intermedia di 21-60. È però possibile avvantaggiarsi di una maggiorazione, pari al 25%, per le prime due fasce indicate, nel caso di singoli componenti di un nucleo familiare con Isee sotto i 30.000 euro. È così che si giunge alla cifra indicata in precedenza: 13.500 euro, relativa alle auto elettriche.

Questo non è però il solo sguardo rivolto ai redditi bassi. C’è infatti la possibilità di accedere all’ecobonus, anche rottamando un veicolo Euro 5. L’incentivo è in questo caso specifico di 8.000 euro per la fascia 0-20 e 5.000 euro per la fascia 21-60.  Agevolazioni infine anche per le auto usate Euro 6, acquistabili con emissioni fino a 160 g/km, con tetto del prezzo fissato a 25.000 euro. L’incentivo in questo caso ammonta a 2.000 euro, a patto di rottamare un veicolo da Euro 0 a Euro 4.

Incentivi moto e furgoni

L’ecobonus ammonta al 30% della somma d’acquisto, fino a un massimo di 3.000 euro, per moto, scooter, tricicli e quadricicli elettrici. Con la rottamazione di un veicolo da Euro 0 a Euro 3, invece, si passa al 40%, con prezzo d’acquisto massimo di 4.000 euro.

Per i modelli non elettrici, invece, lo sconto è del 40%, con spesa massima di 2.500 euro, fino a Euro 5. In questo caso però vige una condizione legata al venditore, chiamato a praticare una riduzione ulteriore di almeno il 5%. Si richiede inoltre una rottamazione di un veicolo da Euro 0 a Euro 3.

Differente il discorso per i veicoli commerciali. Si ragiona infatti in base all’alimentazione, alla presenza di un veicolo da rottamare e alla massa totale a terra:

  • minimo 1.000 euro – veicolo sotto 1,5 tonnellate, motore endotermico, con veicolo da rottamare;
  • massimo 18.000 euro – veicolo tra 4,25 e 7,2 tonnellate, elettrico o a idrogeno, con veicolo da rottamare.

Divisione dei fondi e vincolo

I fondi garantiti sono in totale 950 milioni di euro, che prevedono tale ripartizione:

  • 240 milioni per auto elettriche, 0-20 g/km;
  • 402 milioni per auto dal motore termico o full hybrid, 61-135 g/km;
  • 140 milioni per auto ibride plug-in, 21-60 g/km;
  • 20 milioni per taxi;
  • 20 milioni per auto usate;
  • 32,50 milioni per moto, scooter, tricicli e quadricicli a motore elettrico;
  • 5 milioni per moto, scooter, tricicli e quadricicli a motore termico;
  • 53 milioni per veicoli commerciali;
  • 40 milioni per veicoli a noleggio a lungo termine;
  • 10 milioni per installazione impianti Gpl e metano.

Al di là della ripartizione dei fondi, è bene ricordare come esista un chiaro vincolo da rispettare, valido per qualsiasi fascia dell’ecobonus. Se si ha un veicolo da rottamare, è necessario che quest’ultimo sia intestato da almeno 12 mesi al soggetto che procede all’acquisto del nuovo veicolo, intestandolo a sé. In alternativa dovrà essere intestato da almeno 12 mesi a uno dei familiari, risultante convivente alla data d’acquisto. In caso di leasing, invece, il vincolo permane, con riferimento al soggetto utilizzatore o uno dei suoi familiari conviventi.