Ecobonus auto in arrivo, Urso: “Piano incentivi tra qualche giorno”. A quanto ammontano

Alla luce delle performance positive di aprile, il ministro Urso ha dichiarato che tra qualche giorno usciranno gli incentivi per acquistare un'auto elettrica

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Ad aprile, il mercato dell’auto in Europa ha registrato una crescita a doppia cifra, con un aumento del 12% delle immatricolazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In totale, sono state immatricolate 1.080.913 auto nei Paesi dell’Europa Occidentale, inclusi Ue, Paesi Efta e Regno Unito. Questo risultato è stato favorito anche dal maggior numero di giorni lavorativi.

Tuttavia, il consuntivo complessivo dei primi quattro mesi dell’anno è meno positivo, con un incremento del 6,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, totalizzando 4.476.369 vetture immatricolate.

Incremento delle auto elettriche

Le immatricolazioni di auto elettriche sono aumentate del 14,8%, raggiungendo 108.552 unità, con una quota di mercato stabile intorno al 12%. In Italia, la quota di e-cars, che aveva raggiunto il 5,1% nell’agosto 2023, è scesa al 2,4%, in parte a causa dell’attesa del decreto sugli Ecobonus.

In arrivo gli incentivi sugli Ecobonus

La pubblicazione del decreto messo a punto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è imminente. Sono previsti incentivi fino a 13.750 euro per l’acquisto di un’auto elettrica nuova se si rottama una macchina vecchia (da Euro 0 fino a Euro 2) e se si ha un reddito familiare inferiore a 30 mila euro.

Le posizioni di Unrae e Anfia

L’Unrae ha sottolineato l’urgenza degli incentivi. “Inspiegabilmente, a distanza di quasi quattro mesi dalla presentazione e sei mesi dal primo annuncio, e dopo ben tre passaggi alla Corte dei Conti, il dpcm ancora non vede la luce,” ha dichiarato il direttore generale dell’Unrae, Andrea Cardinali. L’Anfia auspica che il mercato risponda prontamente agli incentivi, soprattutto per quanto riguarda la diffusione dei veicoli a zero emissioni. Roberto Vavassori, presidente dell’Anfia, ha osservato che i prossimi cinque anni saranno cruciali per l’industria automotive in termini di posizionamento competitivo rispetto alle sfide della transizione green e digitale.

Le performance dei principali mercati

Nel mese di aprile, tutti e cinque i principali mercati europei hanno registrato una crescita positiva: la Spagna (+23,1%), la Germania (+19,8%), la Francia (+10,9%), l’Italia (+7,7%) e il Regno Unito (+1%).

Flessione delle immatricolazioni di Stellantis

Il gruppo Stellantis ha registrato una flessione nelle immatricolazioni ad aprile, vendendo 66.534 auto, con un calo dell’1,5% rispetto ad aprile 2023. Nonostante questo, Stellantis rimane il secondo gruppo per quota di mercato in Europa, dietro Volkswagen e davanti a Renault. I sindacati esprimono preoccupazione per il futuro dello stabilimento di Mirafiori e, dopo lo sciopero del 12 aprile, hanno indetto una nuova mobilitazione per il 12 giugno.

Preoccupazioni per il futuro di Mirafiori

I sindacati esprimono preoccupazione per il futuro dello stabilimento di Mirafiori. A distanza di due mesi dallo sciopero del settore automotive torinese del 12 aprile, hanno indetto una nuova mobilitazione per il 12 giugno.

Le sfide del mercato dell’auto

Secondo il Centro Studi Promotor, la crisi del mercato dell’auto in Europa Occidentale non è ancora superata. La pandemia, la carenza di componenti, il ritorno dell’inflazione e gli effetti della transizione energetica hanno determinato una carenza di offerta, in particolare delle vetture più accessibili ai potenziali acquirenti italiani. Questo ha favorito la penetrazione dei prodotti cinesi.

Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, ha sottolineato che uno dei compiti prioritari della nuova governance dell’Unione Europea, dopo le imminenti elezioni, sarà quello di affrontare il dossier sulla transizione energetica nell’auto.

Questo è fondamentale anche per contrastare la crescente presenza di auto cinesi nel mercato europeo, che potrebbe avere conseguenze preoccupanti per l’occupazione e l’economia europea.