Il Governo presenterà nel Consiglio dei ministri del 15 ottobre anche la manovra finanziaria, in cui potrebbero essere incluse modifiche all‘assegno unico. La principale misura per il sostegno alle famiglie con figli potrebbe subire cambiamenti soprattutto per quanto riguarda l’Isee, lo strumento con cui viene misurato il livello di ricchezza dei nuclei e di conseguenza le loro necessità di aiuto economico.
Sono due le ipotesi principali che circolano all’interno della maggioranza. La prima è rimuovere l’assegno unico dal calcolo Isee per le famiglie numerose, in modo da permettere loro di accedere a più agevolazioni. La seconda è estendere questa modifica a tutte le famiglie con intensità diversa a seconda del reddito.
Come cambia l’assegno unico con la manovra 2025
Con una mossa a sorpresa il Governo ha anticipato di alcune settimane l’approvazione in Consiglio dei ministri della manovra finanziaria. Pressioni da parte dell’Unione europea hanno convinto l’esecutivo a sottoporre la legge all’analisi del Parlamento entro il 20 ottobre, data fissata a livello comunitario per tutti i Paesi membri.
Nella nuova norma saranno presenti diverse misure importanti, dai tagli ai ministeri a quello del cuneo fiscale, fino ai fondi per la Sanità. Il Governo di Giorgia Meloni ha però voluto sottolineare che la legge di bilancio conterrà anche un nuovo sostegno alle famiglie con figli, che dovrebbe avvenire attraverso un cambiamento dell’assegno unico.
Le risorse a disposizione sono limitate ma il Governo spera di rimodulare alcuni parametri di questo strumento per aumentarne la portata e sostenere così ulteriormente i nuclei con bambini minori a carico. In particolare, obiettivo primario di questa norma sarà venire incontro alle necessità delle famiglie numerose.
Il piano del Governo per cambiare l’assegno unico
Il Governo vorrebbe intervenire prima di tutto sull’Isee. L’indicatore di reddito è molto importante per il pagamento dell’assegno unico, è infatti uno dei parametri principali, insieme al numero di figli a carico, a determinarne l’importo. Uno dei problemi di questo sussidio però è che esso stesso finisce per contribuire ad alzare l’Isee delle famiglie che lo ricevono. In questo modo, pur aiutando i nuclei con figli, finisce per escluderli da tutta una serie di misure che non considerano il numero di figli a carico come parametro, ma soltanto l’indicatore di reddito.
Per risolvere questo problema il Governo vorrebbe escludere dal calcolo dell’Isee delle famiglie l’assegno unico, ma la proporzione di questa misura dipenderà principalmente da quante risorse saranno stanziate. Lo scenario minimo dovrebbe comunque concedere questa esenzione alle famiglie numerose, che quindi otterrebbero l’assegno unico, anche in cifre considerevoli per come questo sussidio è modulato, senza che il denaro aggiuntivo vada a modificare l’Isee.
Più risorse risulteranno disponibili nella legge di bilancio, più questa idea sarà estesa. Difficilmente però si vedrà un’esenzione totale dell’assegno unico dal calcolo dell’Isee. Più probabile che il Governo prenda un approccio più proporzionale. Le famiglie con un reddito più basso potrebbero accedere a un’esenzione in percentuale maggiore di quella concessa ai nuclei con redditi via via più alti. Questa opzione ricalcherebbe il funzionamento dell’assegno unico stesso, il cui importo cala all’aumentare del reddito famigliare.