Orrori indicibili dei russi a Bucha, immagini shock: è genocidio?

L'Ucraina ha accusato le truppe russe di un "massacro deliberato", dopo che centinaia di corpi sono stati trovati in seguito al ritiro delle truppe russe da Bucha

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Donne e bambini stuprati e violentati, uccisi, torturati, legati mani e piedi dietro la schiena con degli stracci, sparati a freddo nei loro letti mentre dormivano, colpiti con proiettili alla nuca o alle tempie, schiacciati dai tank lungo le strade, bruciati. Anziani trucidati nelle case di riposo, cadaveri ammassati lungo i marciapiedi, o in fosse comuni sparse per la città. A Bucha, nel nord ovest di Kiev, si sta consumando una delle più grandi tragedie del nostro tempo.

L’Ucraina ha accusato le truppe russe di un “massacro deliberato”, dopo che centinaia di corpi sono stati trovati in seguito al ritiro delle truppe russe. Le immagini satellitari di Bucha mostrano una trincea di circa 14 metri in un sito in cui è stata identificata una fossa comune. E non sarebbe l’unica.

Mentre le truppe di Putin si ritirano dalle aree vicino a Kiev, aumentano le prove di uccisioni di civili. I giornalisti presenti, anche italiani, hanno trovato almeno 20 corpi sparsi per le strade. Ma i corpi trucidati scoperti nelle fosse comuni sarebbero almeno 300.

Crimini contro l’umanità: ipotesi genocidio

In Ucraina si stanno consumando crimini contro l’umanità commessi dall’esercito russo. E non c’è solo Bucha: ci sono anche Irpin, Hostomel, Mariupol. Ci sono stati anche saccheggi di beni elettronici, gioielli e così via, oltre alla devastazione delle città, ma Bucha rappresenta senza dubbio il punto di non ritorno.

In una intervista alla CBS, il presidente ucraino Zelensky ha detto che il popolo ucraino non vuole essere sottomesso dalla Russia e di conseguenza viene distrutto e sterminato. Zelensky ha descritto l’invasione russa come “la tortura dell’intera nazione”.

Alla domanda diretta se le azioni di Mosca costituiscano un genocidio, ha risposto che sì, “in effetti questo è un genocidio: l’eliminazione dell’intera nazione e del popolo. Siamo i cittadini dell’Ucraina, abbiamo più di 100 nazionalità: si tratta della distruzione e dello sterminio di tutte queste nazionalità. E questo sta accadendo nell’Europa del 21esimo secolo”.

Per la Russia è solo propaganda

In una dichiarazione, il ministero della Difesa russo ha negato che i civili siano stati danneggiati dalle forze russe a Bucha, e ha bollato le foto della città come “un’altra invenzione del regime di Kiev per i media occidentali”. Mosca ha detto che nessun civile è stato ferito dalle sue truppe nemmeno a Irpin, sostenendo che le foto che hanno fatto il giro del mondo fossero propaganda.

Peccato che i testimoni oculari, indipendenti (non solo giornalisti), che hanno assistito alle atrocità russe a Bucha e altrove siano centinaia.

Ma il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha chiesto un’indagine indipendente su Bucha. Una dichiarazione rilasciata dall’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha anche sollevato la possibilità che la Russia abbia commesso crimini di guerra in Ucraina. E ha affermato che è importante che tutti i corpi siano riesumati e identificati “in modo che i parenti possano essere informati e che la causa esatta della morte sia stabilita per garantire responsabilità e giustizia”.

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Quante vittime in Ucraina

Secondo i dati dell’UNHCR, dall’inizio della guerra in Ucraina, cioè dall’invasione da parte della Russia di Putin il 24 febbraio, ci sono state almeno 3.455 vittime civili, di cui più di 1.400 morti e oltre 2.000 feriti. I numeri sono una stima prudente e l’ONU ritiene comunque che le cifre reali siano considerevolmente più alte.

Il più alto numero di vittime continua a essere segnalato nelle regioni di Donetsk e Luhansk, nell’est, dove la Russia ha combattuto con l’Ucraina per le autoproclamate repubbliche indipendenti che ha recentemente riconosciuto. A sud-est, circa 75mila persone sono state evacuate solo da Mariupol nelle ultime settimane.

Come sta cambiando la guerra

Intanto, al 38esimo giorno dell’invasione russa, ha spiegato il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Oleksiy Arestovych, le forze ucraine hanno liberato oltre 30 centri abitati. “Ci sono anche delle azioni eroiche dei nostri militari, come per esempio nel centro abitato di Dmytrivka, dove stiamo riuscendo ad appropriarci di molti mezzi militari del nemico”.

Mosca dal lato suo organizza attacchi aerei sulla strategica città portuale meridionale di Odessa, anche se continua a dire di aver preso di mira gli impianti petroliferi nella regione che l’Ucraina stava utilizzando per rifornire le sue truppe.

Putin ha ordinato il ritiro delle truppe dal nord, ha rinnovato gli attacchi contro l’Ucraina meridionale, prendendo di mira Odessa e Kherson. È proseguito anche l’assalto a Mariupol, con pesanti combattimenti in città tra i tentativi di evacuare decine di migliaia di persone rimaste intrappolate sotto le macerie.

Ma le forze russe stanno operando una “ritirata rapida” dalle regioni di Kiev e Chernihiv nel nord dell’Ucraina con l’obiettivo di “rivolgersi verso l’est e il sud” del Paese, ha dichiarato il consigliere presidenziale ucraino, Mykhaïlo Podoliak. “Appare chiaro che la Russia abbia scelto un’altra tattica prioritaria: rivolgersi verso l’est e il sud, mantenere il controllo dei vasti territori occupati e assumere una posizione forte”.

Mosca chiede ora una sessione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per lunedì 4 aprile. La Russia è uno dei 15 membri permanenti dell’ONU. Dmitry Polyansky, vice rappresentante dell’UNSC del Paese, ha affermato di aver avanzato la richiesta “alla luce della palese provocazione dei radicali ucraini”.

Cosa farà l’Occidente

I leader mondiali hanno condannato i massacri di Bucha e i Paesi occidentali si stanno già muovendo per imporre nuove sanzioni alla Russia. Il Regno Unito e la Francia hanno già annunciato che sosterranno anche un’indagine della Corte penale internazionale.

Il primo ministro britannico Boris Johnson ha affermato che gli omicidi sono “un’ulteriore prova” che la Russia stesse commettendo crimini di guerra in Ucraina, mentre il segretario di Stato americano Antony Blinken ha descritto le scene come un “pugno allo stomaco”. Il vice cancelliere tedesco Robert Habeck ha definito gli omicidi un “terribile crimine di guerra” e il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che le foto di Bucha sono “insopportabili”.

Sul fronte economico, l’Unione europea sta prendendo in considerazione un divieto alle importazioni di gas dalla Russia, secondo quanto anticipato dalla ministra della Difesa tedesca Christine Lambrecht. Putin sta chiedendo il pagamento dei rifornimenti in rubli (qui vi abbiamo spiegato perché).

La Russia fornisce circa il 40% del gas europeo, cosa che finora ha reso la Germania e altre nazioni europee riluttanti ad estendere le sanzioni al settore energetico. Ma è evidente che le cose devono cambiare. Intanto, Putin è sempre più solo ed emarginato dai suoi stessi generali.