Scaffali vuoti nei supermercati, è psicosi: quali prodotti scarseggiano

Come spesso capita durante le crisi, la psicosi collettiva spinge i cittadini a prendere precauzioni esagerate: e così alcune merci diventano introvabili

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Ormai da diversi giorni in diverse località del nostro Paese sta accadendo un fenomeno strano. Durante la mattinata di sabato scorso (12 marzo 2022) molti supermercati di Roma e nel Lazio sono stati presi d’assalto dai cittadini, che hanno cercato di comprare quanti più prodotti freschi o di prima necessità fosse loro possibile. Una scena che si è ripetuta un po’ in tutta Italia durante il fine settimana.

Cibi e bevande, l’assalto dei cittadini ai negozi: il timore per lo sciopero

Dalla pasta allo zucchero, dalla farina al pane, fino alle verdure e alla frutta, ecco in che modo i supermercati sono stati presi d’assalto. Ma perché è successo questo? La prima spiegazione è collegata allo sciopero degli autotrasportatori dell’associazione ‘Trasporto Unito’, che hanno proclamato per lunedì14 marzo un’agitazione per tutta la giornata dopo che i prezzi della benzina e diesel sono saliti alle stelle, sopratutto la prima miscela. L’iniziativa è stata poi ridimensionata e solo in poche località isolate tra loro la manifestazione ha portato a dei reali disservizi.

Aldilà delle paure legate allo sciopero e alla correlata carenza di merce sugli scaffali dei negozi, un’altra conseguenza legata all’impennata del costo del carburante è quella che riguarda il prezzo dei prodotti, che potrebbe aumentare proprio in virtù dei nuovi rincari dei combustibili. In questo senso molti cittadini hanno preferito acquistare prima di un possibile cambiamento verso l’alto dei prezzi.

L’apprensione alimentata sui social e le rassicurazioni degli esperti

Allarme giustificato o meno, tuttavia nelle scorse ore un susseguirsi di ansia e inquietudine sui social network ha causato file alle casse e affollamento in moltissimi negozi di Roma. “Nei nostri depositi abbiamo la disponibilità di merci e quindi non ci sono problemi di approvvigionamento”, rassicura il direttore di un’importante catena di supermercati attiva tra Lazio, Sardegna e Toscana. Ed è proprio un’associazione di consumatori di Firenze a spiegare che “non emerge alcun rischio relativo alla mancanza di prodotti nei supermercati della Regione”.

Coldiretti mette in guardia i consumatori: quali prodotti rischiano di mancare

A rincarare la dose di terrore ci ha pensato però la Coldiretti Lazio, per voce del suo presidente David Granieri: “Il caro carburante pesa dai campi alle tavole degli italiani, passando per logistica e trasporti. A tutto questo si aggiunge lo stop dell’autotrasporto che può causare danni incalcolabili alla filiera agroalimentare con l’85 per cento delle merci che viaggia su strada. Ad essere a rischio sono i prodotti più deperibili, come quelli d’ortofrutta e i latticini”.

In un’intervista rilasciata ad una testata locale diffusa nell’interland della Capitale, Granieri specifica che “occorre intervenire per contenere i costi energetici delle attività produttive e distributive essenziali al Paese, contrastando i fenomeni speculativi chiaramente in atto” Lo stop della distribuzione delle merci – si legge in un appello firmato da Coldiretti, Filiera Italia, Unaproa, Assocarni, Unaprol, Impresapesca Coldiretti e Aia – aggraverebbe le già “rilevanti difficoltà della filiera agroalimentare costretta a far fronte a pesanti aumenti dei costi di produzione per le materie prime e l’energia con l’esplosione della guerra in Ucraina che sta ostacolando gli scambi commerciali in un Paese come l’Italia fortemente dipendente dall’estero“. L’Italia, in ogni caso, per salvare la sua energia, dovrebbe accelerare per le fonti rinovabili e semplificare le procedure per installare impianti.