Ponte sullo Stretto al via: quanto è costato e quando sarà pronto

Con il Dl appena approvato il governo vuole risvegliare la società Stretto di Messina che tra stipendi e contenziosi è costata ad oggi 300 milioni di euro

Il Ponte sullo Stretto ancora non c’è ma è già costato 300 milioni di euro. Sono i soldi spesi per  tenere in vita la Stretto di Messina spa nata 42 anni fa per costruire la grande opera mai realizzata. Una società partecipata tra Stato e Anas messa in liquidazione dal governo tecnico di Mario Monti ma mai definitivamente chiusa e che l’esecutivo vuole risvegliare con il recupero del progetto del 2012, per collegare la Sicilia e la Calabria con il rinomato Ponte. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che rimette in moto i lavori, usando però la formula precauzionale “salvo intese” visti anche i tanti aspetti tecnici da definire.

Ponte sullo Stretto, approvato il decreto: la storia

Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha parlato di “giornata storica” assicurando che “sarà il ponte a campata unica più bello, più green e più sicuro del mondo”. Esulta anche Silvio Berlusconi ricordando che il progetto rispolverato è quello approvato dal suo governo “già 20 anni fa” e che “questa volta non ci fermeranno” (qui la fake news storica sul Ponte come sostenuto dal ministro Salvini).

Nella bozza di sette articoli del Decreto legge sul Ponte dello Stretto, che abbiamo riportato qui, si elencano le disposizioni per l’assetto societario e la governance della Stretto di Messina spa, società che nel 1981 viene istituita per realizzare l’opera e che dopo vari studi di fattibilità sviluppa il disegno del ponte a campata unica.

Malgrado le promesse del Governo Craxi, lo scoppio di Tangentopoli fa accantonare il progetto, fino a quando non viene recuperato dal leader di Forza Italia: nel 2005 affida la costruzione dell’opera a Impregilo che vince la gara con un’offerta di 3,88 miliardi di euro e nel 2006 firma il contratto.

Berlusconi perderà però le elezioni a vantaggio di Romano Prodi, che dichiarerà il ponte “inutile e dannoso”. L’esecutivo cade dopo soli due anni, ma, nonostante il ritorno a Palazzo Chigi del Cavaliere, il progetto subisce un altro stop per la crisi dei debiti sovrani, fino ad essere accantonato definitivamente dal Governo tecnico di Mario Monti che mette in liquidazione la Stretto di Messina spa.

Ponte sullo Stretto, approvato il decreto: i costi

Come ricordato da Repubblica, tra stipendi, contenziosi e manutenzioni, la partecipata è costata ad oggi 300 milioni di euro, più gli eventuali 700 milioni chiesti dal consorzio Eurolink guidato dall’ex Impregilo, per il risarcimento danni dopo la cancellazione del progetto.

Quello recuperato oggi dal Governo Meloni, che dovrebbe prevedere la costruzione di una sola campata di 3,3 chilometri di lunghezza, per un costo complessivo di 7 miliardi di euro (qui abbiamo spiegato cosa sono i corridoi RTE-T discussi con l’Unione europea).

Nel Decreto legge appena approvato si traccia un cronoprogramma per la “realizzazione dell’opera, con la previsione che il progetto esecutivo è approvato entro il 31 luglio 2024”.

Su quando il ponte sarà effettivamente pronto non ci sono stime ufficiali, ma ad azzardare un previsione è stato il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi: “I tempi di realizzazione tecnica del Ponte sullo Stretto sono di un quinquennio: ripartiremo dalle autorizzazioni già ottenute nel 2012 relative ai raccordi ferroviari e stradali. Aggiorneremo quel piano in modo da fare una cantierizzazione più veloce”.