Debito pubblico, è record: l’allarme di Bankitalia. Cosa sta succedendo

Nuovo record storico, picco di 2.770,8 miliardi per il debito pubblico, più alto persino di quello raggiunto a luglio

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Alessandro Mariani

Giornalista green

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

Dalla Banca centrale italiana giunge una notizia che riguarda le finanze Italiane. Il debito pubblico è cresciuto a ottobre di 2.770 miliardi di euro rispetto a settembre, Questo a causa del debito delle Amministrazioni pubbliche, aumentato di 27,7 miliardi. Lo ha reso noto l’Istituto di via XX Settembre con la pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”.

Record del debito pubblico

Nel documento “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” sono stati diramati i dati di ottobre 2022 sul debito, sul fabbisogno delle amministrazioni pubbliche e sulle entrate tributarie contabilizzate nel bilancio statale. Il debito pubblico ha dunque stabilito un aumento di 27,7 miliardi rispetto al settembre scorso, toccando la quota di 2.770,8 miliardi, il nuovo record storico. Questo massimo è poco maggiore rispetto a quello di luglio, quando per la prima volta il debito italiano complessivo aveva oltrepassato i 2.770 miliardi (a 2.770.558 milioni).

Secondo la Banca d’Italia, l’aumento è dovuto soprattutto alla crescita delle disponibilità liquide del Tesoro da 48 miliardi a 62,6. Hanno inoltre contribuito il fabbisogno statale (9,9 miliardi) e il risultato complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso. Nella nota di aggiornamento al Def, il Documento di economia e finanza, il governo Meloni ha preventivato che il costo per gli interessi sul debito salirà dai 77,2 miliardi di euro del 2022 fino a 81,6 miliardi nel 2023, per scendere a 80,3 miliardi nel 2024 e risalire di nuovo nel 2025, raggiungendo 87 miliardi.

Il ruolo della Banca d’Italia

Più del 25% del debito pubblico (724 miliardi di euro) è dovuto alla stessa Banca d’Italia, a cui sono affidati i titoli di Stato italiani, comprati negli anni dalla Banca centrale europea, all’interno delle operazioni di allentamento quantitativo, il Quantitative easing. Il debito verso i soggetti stranieri a settembre (il dato deve essere aggiornato) era di 746,5 miliardi di euro.

La crescita del debito pubblico è preoccupante in questo momento: le banche centrali stanno infatti aumentando i tassi di interesse. Il rendimento che gli investitori reclamano per prestare denaro all’Italia per 10 anni, espresso dai tassi dei Buoni de tesoro decennali scambiati sui mercati, tra gennaio e oggi è salito dall’1,3 al 3,9%. A ottobre aveva superato persino il 4,8%.

Quanto vale l’aumento del debito per le famiglie

Il Codacons ha quantificato l’aumento del debito pubblico per ogni famiglia. La crescita pesa per 46.962 euro a cittadino residente, neonati compresi, con un totale di 107.152 euro a nucleo familiare: “Il debito pubblico torna ad aumentare sensibilmente e ha raggiunto un nuovo record, salendo in un solo mese di 27,7 miliardi di euro, l’equivalente di +1.071 euro a famiglia – spiega l’associazione dei consumatori – Una zavorra pesantissima per il paese di cui faranno le spese le generazioni future, senza contare che il debito pubblico rischia di crescere ulteriormente a causa delle emergenze economiche scoppiate in Italia, dalle bollette all’inflazione. Una situazione insostenibile per la nostra economia che il governo di Giorgia Meloni deve affrontare attraverso un cambio di direzione rispetto al passato e misure realmente efficaci in grado di ridurre un debito mostruoso”.