Cos’è il debito pubblico italiano e come si calcola

Da cosa viene influenzato il debito pubblico italiano? Scopri cos'è e come viene calcolato

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Gabriele Zangarini

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Gabriele Zangarini, Content Writer freelance. Dopo 11 anni nel settore Content Specialist freelance, si occupa di produrre guide utili sul mondo dell'economia e del risparmio.

Ogni Stato deve far fronte a delle spese per il suo sostentamento e il debito pubblico è l’ammontare complessivo di indebitamento che uno Stato contrae per coprire i propri fabbisogni. Questa è, in estrema sintesi, la definizione di debito pubblico.

In questo articolo analizziamo nel dettaglio cos’è il debito pubblico italiano, a quanto ammonta oggi e qual è il suo andamento nel 2022.

Debito pubblico: significato

Per garantire i servizi necessari ai propri cittadini o per favorire la crescita economica ogni Stato è costretto a spendere denaro. L’ammontare complessivo di questa spesa è chiamato “spesa pubblica”. In molti casi però, per far fronte a tutte le spese, lo Stato è costretto a reperire fondi attraverso la creazione di debiti, determinando così il debito pubblico.

In definitiva possiamo definire il debito pubblico come il debito complessivo contratto da uno Stato per soddisfare i propri bisogni.

Come si contrae il debito pubblico?

Il debito pubblico viene contratto dallo Stato sia con soggetti privati che soggetti pubblici, che possono essere nazionali o esteri. Uno Stato, quindi, può contrarre un debito con una banca, con un altro Stato, con un’impresa o anche con un singolo risparmiatore.

Per raccogliere denaro lo strumento finanziario in assoluto più apprezzato è l’emissione di Titoli di Stato. I titoli di Stato, in Italia, vengono emessi dal Ministero del Tesoro e rappresentano delle obbligazioni che possono avere scadenza variabile: breve, media o lunga. Questi strumenti vanno a comporre gran parte del debito pubblico italiano.

I diversi Titoli di Stato

A seconda della scadenza possiamo avere diversi strumenti finanziari che lo Stato utilizza per reperire capitali. Ecco i principali:

  • BoT, acronimo di Buoni ordinari del Tesoro. Si tratta di titoli con scadenza breve, che varia dai 3 ai 24 mesi;
  • CTz, acronimo di Certificati del Tesoro Zero Coupon. Si tratta di titoli che hanno scadenza a 24 mesi;
  • BTp, acronimo di Buoni del Tesoro Poliennali. Si tratta di titoli che hanno scadenza che può variare tra i 3 e i 30 anni;
  • CcT, acronimo di Certificati di Credito del Tesoro. Solitamente hanno scadenza pluriennale e sono caratterizzati dal tasso variabile.

Debito pubblico e deficit pubblico: quali sono le differenze?

Quando si parla di debito pubblico spesso ci si confonde con il deficit pubblico. In realtà tra i due concetti c’è una differenza fondamentale. Il deficit pubblico infatti evidenzia il disavanzo che si genera in un anno (quindi di un singolo esercizio finanziario) nel bilancio di uno Stato. Il disavanzo è la risultanza di un totale di spesa che supera le entrate.

È importante sottolineare che nel calcolo del deficit non va considerata solo la spese pubblica, ma anche l’interesse sul debito, che altro non è che l’interesse che lo stesso Stato deve retribuire agli investitori che hanno acquistato i propri Titoli di Stato.

Debito/Pil: cosa significa questo rapporto?

Il debito pubblico è spesso analizzato anche in correlazione con un altro elemento fondamentale per l’analisi della salute di uno stato: il Prodotto Interno Lordo (Pil), ovvero il valore complessivo annuale dell’attività produttiva di uno Stato.

Secondo il trattato di Maastricht gli Stati, per mantenere un buon grado di benessere e solvibilità, dovrebbero mantenere un rapporto debito/Pil inferiore al 60%. In caso contrario è più elevato il rischio di default. Allo stato attuale si tratta comunque di un risultato difficilmente raggiungibile dai principali Stati europei, se si pensa che a fine 2021 i principali valori dei Paesi più importanti dell’Unione erano i seguenti: Germania: +69,3%, Francia +112,9%, Spagna +118,4%. Ecco perché ad oggi il parametro del 60% non è ritenuto realistico ma, al contrario, è importante registrare di anno in anno un calo del rapporto d’indebitamento.

A quanto ammonta il debito pubblico italiano 2022?

Il debito pubblico italiano 2022, alla data del 15 luglio 2022, ammonta a 2.756 miliardi di euro. È questa la cifra quindi che il nostro Stato ha reperito per far fronte ai propri fabbisogni e che deve restituire, nel tempo, agli investitori, con gli interessi prestabiliti.

In relazione allo stesso periodo (luglio) dell’anno precedente, il 2021, il debito pubblico italiano 2022 è cresciuto del 2,6 %, vale a dire di 69 miliardi di euro. Alla rilevazione di luglio 2021 infatti il valore si attestava a 2.686 miliardi di euro.

L’andamento del debito pubblico italiano

L’osservazione dell’andamento del debito pubblico italiano è da sempre una delle maggiori fonti di preoccupazione sia degli analisti che della popolazione. A dicembre 2021 il rapporto debito pubblico/Pil si è attestato al 150,4%, in leggera discesa rispetto al 155,8% del 2020.

Vi è comunque da considerare che l’ascesa imponente del 2020 (+21,4% rispetto al 2019) è stata motivata dall’avvento della pandemia (che ha comportato ingenti interventi di spesa pubblica) e dal conseguente crollo del Pil.